Premetto
subito che in questa recensione ci saranno degli spoiler.
Anna
Todd è una donna che ha scritto una storia intitolata After, suddivisa in
quattro parti e questa è, fino ad ora, l’unica “fatica” che ha pubblicato. Non
ho idea di quando sia stata scritta ma i primi tre volumi sono stati pubblicati
nel 2014, credo tutti insieme infatti nelle librerie è possibile trovare tutti
e tre i titoli.
“After”
è una serie, o viene definita
tale e nasce come fanfiction su un membro del gruppo “One direction”, ovvero Harry Styles (ringrazio Liù per questa informazione che mi era sfuggita). Narra la storia di Tessa, una ragazza acqua e sapone, bravissima a scuola, obbediente, che si veste fuori moda o comunque in maniera molto castigata, che comincia l’università. Suo padre era un alcolizzato e ha lasciato lei e sua madre quando era piccola; intrattiene da anni una relazione sentimentale con un vicino di casa di un anno più piccolo di lei. La sua compagna di stanza del dormitorio, Steph, è piena di tatuaggi e piercing ed è totalmente diversa dalla protagonista, che conoscerà anche tutti gli altri membri della compagnia, tutti con tatuaggi e piercing e quindi, secondo la mentalità di Tessa e sua madre, teppisti. Tra questi c’è Hardin (Harry) che la tratta male, è scontroso e arrogante, la prende continuamente in giro e però continua a starle appiccicato, e lei sta addosso a lui. Da qui inizia la storia che non ha niente di diverso dalla classica trama d’amore.
tale e nasce come fanfiction su un membro del gruppo “One direction”, ovvero Harry Styles (ringrazio Liù per questa informazione che mi era sfuggita). Narra la storia di Tessa, una ragazza acqua e sapone, bravissima a scuola, obbediente, che si veste fuori moda o comunque in maniera molto castigata, che comincia l’università. Suo padre era un alcolizzato e ha lasciato lei e sua madre quando era piccola; intrattiene da anni una relazione sentimentale con un vicino di casa di un anno più piccolo di lei. La sua compagna di stanza del dormitorio, Steph, è piena di tatuaggi e piercing ed è totalmente diversa dalla protagonista, che conoscerà anche tutti gli altri membri della compagnia, tutti con tatuaggi e piercing e quindi, secondo la mentalità di Tessa e sua madre, teppisti. Tra questi c’è Hardin (Harry) che la tratta male, è scontroso e arrogante, la prende continuamente in giro e però continua a starle appiccicato, e lei sta addosso a lui. Da qui inizia la storia che non ha niente di diverso dalla classica trama d’amore.
O
meglio, la trama base: si incontrano, si piacciono ma fingono di no, si fanno i
dispetti, finiscono per baciarsi, litigano e alla fine si mettono insieme.
La
scelta di leggere questo libro è stata dettata non da interesse, anche perché i
libri sentimentali non fanno per me, ma da curiosità personale per questo
genere nuovo che viene definito “New Adult”. Personalmente, all’inizio, io
l’avevo considerato come un semplice “Young Adult”, ma dopo essermi documentata
ho trovato questa nuova definizione che sembra racchiudere una storia d’amore
tra due giovani ragazzi, maggiorenni o quasi, e i loro problemi. Lo “Young
Adult” invece, sembra riferirsi a libri per ragazzi che contengono una storia
d’amore legati anche ad un aspetto fantasy o con una trama che non dovrebbe
essere centrata solo sulla relazione amorosa; per intenderci rientrano in
questa categoria “Twilight”, “Hunger games” eccetera. Quello che viene definito
genere “New Adult” è ciò che deriva da “50 sfumature”, ovvero la narrazione di
una storia per lo più malata, con protagonisti disturbati (sempre la
santarellina e il cattivo ragazzo) ed un continuo tira e molla tra i due.
Voglio
partire dai personaggi e lasciare per ultima tutta la trama e le considerazioni
personali.
Le
descrizioni di questo libro sono scarse, quasi assenti, tanto che viene sempre
solo detto il colore degli occhi (tra l’altro non di tutti) e io ancora non ho
capito come è fatta questa protagonista perché viene solo accennato che ha gli
occhi grigi, i capelli lunghi e che è formosa. Da un lato questo dà spazio all’immaginazione,
dall’altro però si sente la mancanza della scrittrice, nel senso che quando
leggo una descrizione ben fatta, anche se non è molto dettagliata, riesco a
immaginare che lo scrittore abbia passato del tempo sui personaggi che ha
creato e che quindi si sia dedicato alla loro costruzione con impegno.
Tra
i vari personaggi vorrei far riferimento a Steph, che viene descritta come un
incrocio tra una bambina, in quanto si comporta come tale, ed una prostituta,
per come si veste.
Tessa
è la protagonista ed il suo personaggio non è coerente; prima giudica gli altri
in base all’aspetto fisico (tatuaggi e piercing = teppisti) però non vuole
essere giudicata, anzi si sente in dovere di dimostrare a gente che non conosce
che si sbagliano su di lei. Di questo non si capisce il motivo, perché lei non
ha una buona impressione di loro, non sono persone con cui lei vorrebbe stare
in quanto completamente diverse da lei (a quanto dice) ma vuole essere comunque
accettata. Di contro quando sua mamma giudicherà male Hardin e gli amici sulla
base dell’aspetto fisico lei se la prenderà e li difenderà. Nel giro di poche
pagine emerge che questa ragazza sta cercando di piacere a tutti o quasi e si
lascia convincere a fare qualsiasi cosa, dimostrando così di non avere nessun
carattere e nessun controllo. Per esempio esce con Steph e gli altri anche se
non voleva perché Hardin dice «Dai, Steph, lo sai benissimo che questa qui non
verrà alla festa» quindi lei, per sfidarlo dice di sì. Alla festa successiva,
sette giorni dopo, aveva deciso di non andare e guardare un film ma dato che il
computer non funziona ci va. Alla fine del capitolo 18, a pagina 43 (perché
sono capitoli brevissimi) lei si ubriaca e lo bacia, nonostante abbia un
fidanzato a casa che lei continua a ripetere di amare. Questo fidanzato verrà
lasciato senza che lei lo voglia anche se con Hardin lei fa di tutto a parte
sesso perché lei è vergine e per lei è importante che la prima volta sia
speciale, quindi fanno solo altro, ovvero si toccano e si masturbano a vicenda.
Una volta lasciato lei cercherà di convincerlo a tornare con lei, riuscendoci,
ma continuando nel frattempo la relazione con l’altro. Alla faccia della brava
ragazza.
Hardin
è anche lui un personaggio poco stabile, come se fosse stato costruito a caso
senza un ragionamento di base sul suo carattere; la sua storia è che ha una
famiglia disastrata con una madre in Inghilterra ed un padre ex-alcolista che è
il rettore dell’università che frequenta. Lui odia suo padre e non gli parla e
il trauma della sua vita, che lo ha portato ad essere incapace di vivere una
relazione e dire/mostrare i propri sentimenti, è che da piccolo ha assistito
allo stupro della madre da parte di
sconosciuti che volevano vendicarsi di suo padre. Quindi lui dà al padre la
colpa. Lui ha sbalzi di umore continui, è stato con centinaia di ragazze ma non
vuole una relazione con nessuno, lavora e studia contemporaneamente ed è
bellissimo.
Entrambi
studiano letteratura ed arrivano a paragonare Elizabeth e Darcy di “Orgoglio e
pregiudizio” e Catherine e Heathcliff di “Cime tempestose” alla loro relazione.
Questo
libro è scritto in maniera volgare («Vuoi succhiarmi il c****?» è una citazione
testuale…) ed estremamente esplicita se si considera il target a cui è rivolto,
ovvero le ragazzine, quindi anche a minorenni. Nello specifico alla Feltrinelli
è nella sezione 15-20 anni mentre sul sito è segnato come genere "oltre i 13 anni". Ogni atto sessuale che i due hanno nel corso del
romanzo, ed in totale sono 13, viene descritto nei minimi particolari; è stato
anche definito l’erede di “50 sfumature di grigio” per giovani donne. L’unica
differenza è l’assenza di sadomaso.
Il
rispetto non esiste, ne da parte di Hardin nei confronti di Tessa, né da parte
di Tessa nei confronti del suo fidanzato. Ma nemmeno di Tessa verso sé stessa
in quanto si lascia veramente trascinare nella relazione senza opporre la
minima resistenza (tutto quello che lei fa per ostacolarlo è solo fumo negli
occhi perché poi si concede alla prima occasione).
Entrambi
mostrano le caratteristiche di persone disturbate: lei dice di volerlo salvare,
di essere l’unica che lo capisce veramente, “L’idea di essere ciò di cui Hardin
ha bisogno mi fa sentire necessaria, più solida: una presenza irrinunciabile
nella sua vita.”. Questo potrebbe indicare che lei ha la cosiddetta sindrome
della crocerossina, una donna con un passato doloroso (senza genitori, con uno
solo, con un genitore malato o con una dipendenza, che ha avuto poche
attenzioni ecc) che si sente bene solo se aiuta gli altri, se riesce a salvare
qualcun altro e sono quelle persone che più spesso cadono vittime di violenza
familiare. Potrebbe anche però avere un disturbo dipendente di personalità,
ovvero “comportamento sottomesso ed adesivo legato ad un eccessivo bisogno di
essere accudito e ad una scarsa fiducia in sé stessi”. Lui invece sembra avere
un disturbo borderline di personalità: “instabilità nelle relazioni interpersonali,
nell’immagine di sé e nello sviluppo degli affetti associata a intense angosce
e spesso segnata da marcata impulsività”. Senza parlare dei suoi sbalzi di
umore.
Questo
mostra che sono due persone disturbate, oppure semplicemente stupide ed egoiste,
che hanno instaurato una relazione malata che dovrebbe solo essere interrotta o
curata.
Addirittura
verso la fine del libro lui dice “Dopo che mio padre ci ha abbandonati sono
stato da alcuni psicologi, ma nessuno è riuscito ad aiutarmi, finché sei
arrivata tu.” Ma in caso di trauma come quello che lui avrebbe subito secondo
l’autrice l’assistente sociale e lo psicologo sono due professionisti che
intervengono subito, non dopo anni. Questa cosa non ha senso, come tutto il
senso del romanzo tra l’altro.
Le
pagine sono più di trecento quando la storia si poteva tranquillamente sviluppare
decentemente in un centinaio di pagine,
forse nemmeno; per la maggior parte del tempo ripete gli stessi litigi che si
concludono sempre allo stesso modo.
Il
fatto più sconvolgente, purtroppo, è che è estremamente diseducativo in quanto
l’idea che viene trasmessa è che la donna deve trovare un uomo così, disturbato
ed iperprotettivo nonché violento che la protegga, deve essere una santarellina
fuori ma prostituta con lui, deve accudirlo senza pensare a studio e lavoro,
insomma torniamo indietro di un sacco di anni. Stesso messaggio di “50
sfumature di grigio, tra l’altro, giusto per richiamare la similitudine. Io
posso solo immaginare le donne che si sono battute per i diritti che si
rivoltano nella tomba.
Il
target di questi libri è l’adolescente, e l’adolescente cerca dei modelli a cui
ispirarsi. Per questo è importante che i libri abbiano dei personaggi umani ma
interessanti e capaci, intelligenti, coraggiosi, in grado di fare la scelta
giusta e sì, a volte sacrificandosi per gli altri, senza però dimenticare o
smettere di rispettare sé stessi. I libri dovrebbero insegnare ai ragazzi ad
essere persone migliori, consapevoli che è possibile sbagliare, ma che si può
rimediare e si può sempre migliorare. Ma un ragazzo/una ragazza che legge un
libro così cosa arriverà mai a pensare? Che lasciarsi trascinare dagli altri è
una virtù? Che se non fai sesso prima dei 18 anni sei un perdente? Che la
violenza resta sempre impunita ed è giusto avere quello che si vuole a tutti i
costi? Che i sentimenti degli altri non importano?
Mi
piacerebbe molto che i genitori, gli insegnanti e tutti gli altri adulti
coinvolti nella crescita delle nuove generazioni si mettessero una mano sulla
coscienza e si chiedessero se è questo quello che si aspettano e che vogliono
dai loro figli.
Inoltre
vorrei tanto che quelle persone che scrivono queste storie e che le fanno
pubblicare e che si definiscono scrittori si rendessero conto di quello che
stanno facendo.
Non
leggete questo libro, se siete genitori non fatelo leggere ai vostri figli.
Fornitegli alternative migliori, esempi di vita migliori perché possano essere persone
migliori.
-Pearl
Vi
metto inoltre il link di un post di “Sangue d’inchiostro”, un blog letterario
che mi ha aiutato a capire cosa fosse effettivamente un “New Adult”.
http://sanguedinchiostro.blogspot.it/2013/06/new-adult-editoria-in-crisi-pessimi.html
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