Buongiorno a
tutti!
Anche se il post
di oggi potrebbe sembrare molto simile a quello precedente, ovvero il libro per
bambini della settimana scorsa, in realtà presenta una piccola differenza
sostanziale: nonostante entrambi facciano parte della categoria libri per bambini/ragazzi
quest’ultimo potrebbe essere definito come interattivo.
Questa
denominazione
deriva dalla sua caratteristica di coinvolgimento del lettore che in prima persona si trova a fare i conti con la trama e ad elaborare delle supposizioni per poter giungere alla fine.
deriva dalla sua caratteristica di coinvolgimento del lettore che in prima persona si trova a fare i conti con la trama e ad elaborare delle supposizioni per poter giungere alla fine.
Io sono venuta a
conoscenza di questa categoria di libri quando ero circa alle medie ma non mi
aveva mai preso particolarmente. In biblioteca la trovavo, e ho trovato il
libro di oggi nello stesso posto, sotto l’etichetta dei “libri-gioco”.
All’interno di tale tipologia se ne possono trovare due sottotipi: uno è quello
di cui fa parte il racconto che vi espliciterò tra poco, l’altro è un po’ più
complesso e richiede molto più impegno e concentrazione.
Parto subito con
“Che fine ha fatto il professor Pott?”, il nostro libro-gioco di oggi, edito
per la prima volta nel 1995; l’autore non è noto in quanto non è riportato né
in copertina, né nelle prime pagine e nemmeno nelle ultime. La collana di cui
fa parte è a cura di Gaby Waters. Il professor Pott, studioso e fondatore della
Fondazione Pott è scomparso e Max Lametta, membro di quella fondazione ha
assunto voi, lettori, per poterlo ritrovare.
È un libro pieno
di immagini che occupano due facciate per volta, e rappresentano fotografie di
luoghi o scene del crimine da esaminare. Ogni volta che si cambia pagina ci si
trova con poche righe in cui si fa accenno a cosa è necessario trovare in quella
illustrazione e quindi qual è l’indizio che ci serve scoprire per portare a
termine il lavoro affidatoci. In totale sono 19 indizi e alla fine di questo
libro c’è una pagina con dei suggerimenti, in caso si rimanesse bloccati su un
indizio, ma ci sono anche le soluzioni per controllare, terminata la lettura,
di aver fatto le deduzioni corrette. Come è possibile intuire da questa breve
descrizione è un libricino molto piccolo, di 48 pagine dunque di rapida
lettura. Potrebbe richiedere un tempo maggiore la parte di osservazione ed
ipotesi nella ricerca dell’indizio che non la lettura di per sé.
Non saprei dire
a quale età sia indirizzato. Ho cercato anche su internet e risulta solo tra la
letteratura per ragazzi, però direi che i ragazzi delle medie potrebbero
risolverlo tranquillamente da soli, per quelli delle elementari può essere una
tipologia di libro interessante ma con un aiuto per risolvere gli indizi.
Prima di passare
alle considerazioni vorrei fare un accenno al secondo tipo di libro-gioco, che
è quello che i miei fratelli preferivano fare quando eravamo tutti un po’ più
giovani. Questi sono libri fantasy o di fantascienza un po’ più grandi che
raccontano, suddivisi in moltissimi brevi capitoli una serie di diverse
possibilità che il lettore costruisce da sé prendendo delle decisioni lungo la
lettura. Cercherò di spiegarmi meglio: il libro ha un inizio, possibile solo
dopo aver scelto le caratteristiche del personaggio che si vuole impersonare,
che ha un certo numero di punti totali da dividere a piacere in diverse
categorie (ad esempio, magia, forza ecc). Come nei giochi di ruolo, se qualcuno
di voi li conosce. L’inizio è uguale per tutti ma già alla fine di esso, quindi
del primo capitolo, il lettore deve prendere una decisione, ad esempio: “Vi
trovate di fronte ad un bivio, a destra il bosco, a sinistra una pianura
verdeggiante. Se scegliete il bosco andate al capitolo 2, se scegliete la
pianura al capitolo 3.”
A quel punto il
lettore si dovrà muovere lungo i capitoli e la trama sulla base delle scelte
che il suo personaggio fa ed è possibile, lungo la storia, che si faccia una
scelta affrettata o sbagliata che comporta la morte del proprio personaggio. A
quel punto occorre ricominciare da capo.
Insomma è come
un videogioco, senza la tecnologia di supporto, ma fatto con carta, penna, un
libro e tanta concentrazione.
Tornando al
nostro professor Pott, l’ho trovato interessante, sicuramente un tipo di libro
cui non si è abituati. L’ho trovato stimolante e divertente anche se
effettivamente un po’ breve: mi aspettavo un libro-gioco come quello appena
descritto, ma invece che fantasy o fantascientifico, del mistero quindi una
sorta di giallo, come piace a me.
Dello stile non
c’è nulla da dire semplicemente per il fatto che le poche righe presenti
servono a descrivere la scena e fare intuire al lettore cosa deve cercare,
generalmente con una domanda anche abbastanza esplicita. Alcuni indizi sono
semplici da trovare, altri richiedono un po’ più di tempo ma, considerato il
target cui è dedicato, lo trovo ben fatto.
Vorrei inoltre
sottolineare che questa tipologia di libri potrebbe essere un’ottima alleata nei
casi in cui ci si trovi di fronte a bambini che non amano leggere, perché c’è
obiettivamente poco da leggere e molto da giocare. Riuscire a coinvolgerli in
modo interattivo con un libro invece che con un videogioco o con i cartoni
animati è molto positivo. Da un lato perché i videogiochi, rispetto ai libri,
andrebbero fatti con delle limitazioni in quanto sia computer che TV, al di là
del tipo di videogioco o programma, possono essere dannosi per la vista e per
altre motivazioni (nel caso foste interessati ci sono diversi studi che parlano
dei pro e dei contro di questi due strumenti nell’età fanciullesca o
adolescenziale). Dall’altro lato cominciare a leggere un libro-gioco potrebbe
essere un modo per far leggere chi non ama farlo e addirittura essere il trampolino
di lancio per dedicarsi anche ad altri libri in futuro.
Onde evitare
problematiche sottolineo che non ho nulla contro i videogiochi e nemmeno contro
i cartoni animati, semplicemente ritengo preferibile leggere un libro e
dedicare più tempo in questo hobby piuttosto che stare al computer a giocare o
davanti alla TV.
Dunque libro
consigliato? Sì, soprattutto a quei ragazzi che la lettura non la amano e si
annoiano a stare seduti a leggere (ma che si stufano anche da in piedi o da
sdraiati). A tutti gli altri lo consiglio per provare una tipologia di lettura
differente, per sperimentarsi da protagonisti anziché da spettatori.
-Pearl
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