Buongiorno a tutti!
Oggi torniamo ad un genere che, purtroppo, trattiamo
raramente all’interno del blog: il fumetto.
La scorsa volta era Julia, la criminologa della Sergio Bonelli
Editore, mentre questa volta, pur mantenendo ci sulla medesima casa editrice,
parleremo di un fumetto che ha come protagonista un uomo, un investigatore
particolare.
Egli infatti si definisce un indagatore dell’incubo ed è stato creato da Tiziano Sclavi: stiamo parlando di Dylan dog, un altro fumetto italiano che ha riscosso un gran successo non solo nel bel paese, ma in diverse nazioni, tra cui Germania, Spagna, Danimarca, Svezia ecc. Il primo fumetto di questa serie fu pubblicato nel 1986.
Egli infatti si definisce un indagatore dell’incubo ed è stato creato da Tiziano Sclavi: stiamo parlando di Dylan dog, un altro fumetto italiano che ha riscosso un gran successo non solo nel bel paese, ma in diverse nazioni, tra cui Germania, Spagna, Danimarca, Svezia ecc. Il primo fumetto di questa serie fu pubblicato nel 1986.
La trama cambia, ovviamente, in base al caso trattato nei
singoli fumetti, ma il background da cui parte è il protagonista, ex poliziotto
di Scotland Yard che ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi ai casi meno
convenzionali e che generalmente, almeno apparentemente hanno a che fare con la
magia ed il paranormale.
Dylan dog è un personaggio particolare. Io ricordo di averlo
letto per la prima volta quando ero ancora una bambina, no ricordo il titolo esatto ma ricordo che mi
sconvolse. In quel caso non c’era nulla di paranormale, era un caso abbastanza
umano, se così vogliamo dire, ma era un po’ troppo macabro per la mia età. Ricordo
il protagonista come tenebroso, in gamba e amato dalle donne. In realtà, dopo
averlo riletto mi chiedo da dove sia emersa questa immagine decisamente fuorviante.
Infatti mi sono dedicata alla lettura di 4 fumetti:
Il marchio rosso
Il male
Delyrium
Ai confini del tempo
Anzi, ringrazio subito mio fratello per avermeli prestati. Quello
che mi è parso di capire sulla base di questi racconti rispetto a Dylan è che,
in realtà, è una specie di ispettore Coliandro versione fumetto: si innamora
praticamente di tutte le donne che vede e si ritrova sempre invischiato in casi
strani. Certo il protagonista del fumetto è un po’ più in gamba nel risolvere i
casi, e non li risolve solo per caso. Questa visione però ha sconvolto
l’immagine che avevo e che ricordavo.
Groucho è un altro personaggio molto particolare, è il
maggiordomo di Dylan e il suo aiutante, che spesso lo tira fuori dai guai
all’ultimo minuto. Probabilmente è però conosciuto maggiormente per il suo
essere una spalla demenziale, che non fa altro che dire battute, anche quando
non sarebbe il caso di esporsi. Sembra però incapace di riconoscere le
situazioni, come se avesse effettivamente qualche problema cognitivo di qualche
tipo. È comunque il personaggio che ho apprezzato di più, insieme all’ex capo
di Dylan Dog.
Tra i quattro fumetti che ho letto quello che mi è piaciuto
più di tutti è stato “Il marchio rosso”, che di paranormale ha ben poco, mentre
quello che ho apprezzato meno è quello sui dinosauri. Forse perché ho trovato
la trama un po’ troppo sbrigativa; secondo me avrebbe potuto essere migliorato
dividendolo in due parti, così da non lasciare buchi o passaggi troppo "all’acqua di rose", se così si può dire.
I disegni, a parere
mio, sono molto belli, soprattutto i primi piani. I volti sono quelli che ho
apprezzato maggiormente. Nonostante siano immagini molto macabre ed esplicite,
d’altronde è pur sempre un fumetto horror, è stato piacevole leggerlo.
Inoltre trovo che non sia da sottovalutare il fatto che le
sue storie, a volte, facciano riflettere.
Ad esempio ne “il marchio rosso” si
parla della borghesia, della povertà,
del problema della giustizia e di come spesso gli emarginati vengano
considerati sulla base di stereotipi senza nemmeno concedere il beneficio del
dubbio, mentre ne “il male” si parla della creazione della violenza,
dell’importanza dell’assunzione di responsabilità davanti alle proprie azioni.
Consiglio questo fumetto a persone non impressionabili e che
magari abbiano più di 10 anni, agli amanti dei fumetti non credo serva
consigliarlo perché probabilmente lo conoscono già.
Ora inizierà l’ardua scelta del prossimo fumetto da leggere,
o magari una graphic novel.
A presto!
-Pearl
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