Buongiorno a tutti.
Il libro di cui andremo a parlare oggi è dedicato ai
bambini, ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1988, quindi 30 anni fa. L’autore,
e sono certa che tutti voi, o quasi, lo conosciate già, è Roald Dahl, scrittore
britannico molto conosciuto proprio grazie ai libri che ha creato per
l’infanzia. Tra le sue opere più conosciute si possono riscontrare titoli quali
“I Gremlins”, “La fabbrica di cioccolato”, “Le streghe” e, il libro di cui sto
per parlarvi, “Matilde”.
Per raccontarvi di come sono giunta in possesso di questo
libro devo però prima precisare una cosa: dove abitiamo noi esiste la festa di
Santa Lucia, una santa che porta ai bambini doni e regali o carbone il 13 di
dicembre. Un po’ come babbo natale o la befana. Quando ero alla scuola
elementare, la mia insegnante di
italiano era molto brava e per il giorno di santa Lucia trovavamo sempre sul
banco un libro, uguale per tutta la classe, che usavamo nelle ore di narrativa.
Nel 1999 trovammo sui banchi “Matilde”.
Ho riletto questo libro perché ne avevo un buon ricordo, e
infatti ho potuto confermare questa mia prima impressione basata sui ricordi. I
romanzi di questo autore hanno come protagonisti i bambini, spesso orfani, che
subiscono il potere degli adulti, che invece sono visti sotto un’ottica negativa,
non tutti, ma nella maggior parte dei casi sì.
In questo caso la protagonista è una bambina di cinque anni
e mezzo che mostra una grandissima intelligenza nonostante la scarsa capacità
cognitiva ed umana dei genitori. Anche a scuola Matilde incontrerà adulti poco
apprezzabili se non detestabile, come la
signorina Spezzindue, ma incontrerà anche la signorina Dolcemiele. Come i nomi suggeriscono, esse rappresentano
due tipologie differenti di adulto e di insegnante. A scuola la bambina
scoprirà anche di avere un grande potere, quello di riuscire a spostare gli
oggetti con la forza del pensiero.
Credo che sia un mix perfetto per un bambino in quanto c’è
la magia, c’è la forza dei bambini e la rivalsa sugli adulti o su chi si
comporta male con loro, ci sono avvenimenti divertenti e un finale positivo.
Per quanto riguarda la scrittura non ho molto da dire,
l’autore scrive in modo irriverente e divertente, riuscendo a mettere in
risalto gli aspetti positivi dei bambini: la loro creatività, la loro resilienza e le loro risorse. Tutto
ciò senza però far perdere ai bambini il loro animo indifeso, da bambini quali
sono. Non sono dunque descritti come se fossero degli adulti, anche se Matilde
potrebbe sembrarlo, ma come bambini in
gamba. Spesso pensiamo a loro come cuccioloni indifesi che hanno bisogno di
essere solo protetti, mentre invece sono ricchi di risorse che devono poter
sperimentare.
L’ideale è sempre un mix tra libertà e protezione.
Matilde è un buon personaggio, intelligente e divertente,
anche se forse un po’ troppo poco bambina in alcuni punti. Ma la sua
caratteristica è proprio questa; la sua grande intelligenza la porta a pensare
in modo razionale e quindi molto adulto. In contrasto mi è piaciuta molto anche
Violetta, la sua compagna di classe, molto più bambina di lei.
Mi è piaciuta meno invece la signorina Dolcemiele, perché
l’ho trovata troppo poco adulta e coraggiosa. Poca intraprendenza e troppa
paura. Certo è un libro per ragazzi, quindi ci sta ma, per quanto possa
sembrare incredibile, al suo personaggio ho preferito la signorina Spezzindue.
Pessimo elemento è pessimo carattere, ma
almeno un carattere c’è.
Quando ero invece alla scuola elementare ricordo che la
signorina Dolcemiele mi era piaciuta molto.
Questo libro, a parere mio, mostra come tutti abbiamo delle
capacità e delle risorse che sembrano non esserci ma che bisogna solo trovare
il coraggio di riscoprire. Tutti abbiamo risorse nascoste e forse serve
qualcosa, un ambiente o una situazione specifica, per poterle tirare fuori. È
importante dunque restare aperti alla possibilità ed essere disponibili a
mettersi in gioco quando arriverà il momento. In questo forse i bambini possono
davvero insegnarci qualcosa.
Quindi consiglio questo libro a tutti i bambini e ragazzi,
magari da leggere con i genitori.
-Pearl
Nessun commento:
Posta un commento