Buongiorno.
Il libro di oggi è già stato citato nel blog non molto tempo
fa, in un’altra rubrica, ma qui ne parleremo in modo un po’ più approfondito. È
stato un caso editoriale non da poco, ha avuto una grande eco sia dal punto di
vista del contenuto che dell’autore.
Tutto è nato, per noi, con una intervista
pubblicata su Youtube, un video intitolato “The Simple Interview” di 5 minuti e
mezzo che riprende un colloquio di lavoro di Giovanni, il fratello minore
dell’autore.
È un colloquio finto, anche perché Giovanni ha solo 12 anni,
e nel corso del video vengono inseriti ricordi, attività, la vita a casa e a
scuola, come dei flashback. Il video ha riscosso successo sul web, non solo in
Italia e da lì è nato poi il libro di cui parleremo adesso: “Mio fratello
rincorre i dinosauri”, di Giacomo Mazzariol, fratello maggiore di Giovanni.
Ho conosciuto questo libro tramite mio fratello, che ha
fatto l’educatore in un centro diurno per disabili nel nostro paese, che lo
aveva cercato e ne era venuto in qualche modo in possesso. Non ricordo se
glielo avessero regalato o meno, ma in un modo o nell’altro è finito in casa
nostra. Ma anche lì, dopo un primo interesse, è stato da me abbandonato per
seguire altri libri e romanzi. Poi in un modo o nell’altro, anche tramite il
video di Matteo Fumagalli, che intervista l’autore in prima persona, è rinato questo interesse e
questa curiosità che mi ha fatto dire “E io quando lo leggo?”. Quindi eccomi
qui, anche io con la mia copia personale, regalatami all’ultimo compleanno che
mi ritrovo a parlarne, decisamente in modo positivo.
La storia narra la vita dei due fratelli, in particolare di
Giacomo, perché è lui che esprime il proprio punto di vista e la propria
esperienza, ma il focus principale di tutto il racconto resta Giovanni. Attorno
a loro il resto della famiglia, ovvero i genitori e le due sorelle, con una zia
ed una nonna. La narrazione parte dal momento in cui la gravidanza di Giovanni,
l’ultima, viene annunciata e arriva fino al momento della pubblicazione,
diciamo pure il presente anche se la prima pubblicazione risale al 2016, quindi
già tre anni fa.
Lo stile di scrittura è molto semplice ma allo stesso tempo
molto efficacie, molto compatibile con la trama che consiste nell’entrare pian
piano nella vita di una famiglia ed osservarla. Come se leggessimo direttamente
nella mente dell’autore: cosa pensa, cosa sente eccetera, come in un diario
segreto. E questa modalità di scrittura spinge il lettore a sentirsi più vicino
al protagonista e quindi ad immedesimarsi con le varie situazioni o le varie
reazioni.
Dal punto di vista della trama non ho molto da dire, e non
vorrei mai togliervi il piacere di leggerla, quindi quella parte la salteremo
proprio e ci concentreremo piuttosto sul messaggio che vuole passare attraverso
il libro: Giacomo dice che suo fratello è affetto dalla sindrome di Down, ma è
anche un bomber, un supereroe, ed io sono assolutamente convinta che sia così.
Già con il video che abbiamo citato all’inizio del post si poteva individuare
un chiaro messaggio: “Be authentic, Be spontaneus. Make it simple, make it
true”. Bisogna quindi essere sé stessi, con le proprie caratteristiche, i
propri pregi ed i propri difetti e guardare agli altri con occhi nuovi, gli
occhi di chi è pronto a scoprire l’altro e non a costringerlo all’interno di
una categoria, giudicandolo sulla base di quanto sia vicino o lontano rispetto
ad uno standard.
Tutte le persone sono differenti, e hanno delle
caratteristiche uniche e quindi costringerci ed ostinarci a guardare tutti
quanti attraverso le stesse lenti non farà altro che spingerci più lontani
dalla verità. Per farla semplice, una frase che tutti conosceranno di Albert
Einstein: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di
arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”
Utilizzare gli stessi parametri per giudicare, per
osservare, per comprendere le persone non è rappresentativo della realtà. Non
si può assolutamente pensare di riuscire a capire tutte le persone del mondo
utilizzando un solo parametro. Ed è questa la parte che ho preferito di tutto
il libro. Oltre a Giovanni ovviamente, una vera rockstar.
In un certo qual modo richiama un libro di cui uscirà presto
la recensione sul blog, circa tra due venerdì, e sto parlando di “L’uomo che
scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks, che nella quarta ed ultima
parte del saggio si riferisce ai “semplici”, tra cui ricade anche Giovanni.
Consiglio il libro? Sì, perché nella sua semplicità riesce a
trasmettere la positività, la gioia, la vitalità di Giovanni e allo stesso
tempo la grandezza di tutta la famiglia Mazzariol. Le situazioni sono a portata
di tutti, le difficoltà che affrontano non sono impossibili da immaginare e i
loro momenti felici somigliano un po’ ai nostri. Per questo l’immedesimazione è
davvero semplice, ed empatizzare e riconoscersi nei personaggi è il punto
vincente di questo libro.
Null’altro da dire, ma trovate il modo di leggere questo
libro.
-Pearl
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