Oggi, ultima
recensione dell’anno per me e ho deciso, un po’ forzata dai tempi ristretti, un
po’ per testardaggine, di leggere ancora una volta un libro che parla di gatti.
Questa volta ho optato per un’autrice italiana. Il libro si intitola “Quattro gatti”
di Fiorella Cagnoni, pubblicato nel 1995.
Il libro è
breve, circa 160 pagine, e si
divide in tre parti: la prima narra alcuni avvenimenti della vita di quattro gatti che convivono in un appartamento con la loro padrona. Questa prima parte risulta molto confusiva perché, senza che venga specificato, le voci dei singoli gatti si alternano raccontando anche le stesse situazioni ma con punti di vista diversi. Nonostante ritengo interessante l’alternarsi di voci che esprimono punti di vista differenti questa prima parte non mi è piaciuta e già mi stavo rassegnando all’idea di aver preso un altro libro sui gatti insoddisfacente. Poi però sono passata alla seconda parte del libro, che a sua volta si divide in quattro capitoli, ed ognuno di essi racconta la storia di uno dei gatti protagonisti, in ordine da quella più anziana al più giovane.
divide in tre parti: la prima narra alcuni avvenimenti della vita di quattro gatti che convivono in un appartamento con la loro padrona. Questa prima parte risulta molto confusiva perché, senza che venga specificato, le voci dei singoli gatti si alternano raccontando anche le stesse situazioni ma con punti di vista diversi. Nonostante ritengo interessante l’alternarsi di voci che esprimono punti di vista differenti questa prima parte non mi è piaciuta e già mi stavo rassegnando all’idea di aver preso un altro libro sui gatti insoddisfacente. Poi però sono passata alla seconda parte del libro, che a sua volta si divide in quattro capitoli, ed ognuno di essi racconta la storia di uno dei gatti protagonisti, in ordine da quella più anziana al più giovane.
Questi capitoli
mi sono piaciuti tantissimo perché trattano alcuni temi molto importanti
dandogli però un’aria molto più leggera e allo stesso tempo senza sminuirli. Si
narra un incrocio di vite feline ed umane con la singola caratterizzazione dei
personaggi. Un esempio è quello della gatta Lollo, e di come essa narri il suo
legame con quella che definisce la “Padrona”, che sembra essere la descrizione
della propria anima gemella, il che potrebbe essere particolarmente azzeccato
dato che i gatti o gli animali in generale hanno una vita più breve di quella
degli umani e quindi passeranno, probabilmente, la loro vita con un’unica
persona o “Padrona/e”. Questo capitolo risulta essere un’ode all’amore, per la
famiglia e per i cari, che siano essi umani, felini o altro.
Il capitolo
della gatta Blanche narra di un legame molto stretto tra due amiche, la
precedente gatta Lollo e lei e di come questo legame possa essere profondo, con
grande affetto e altrettanto rispetto per le proprie similitudini e differenze.
Legami importanti che vanno al di là del legame di sangue. Il capitolo
successivo è narrato da Greta, figlia biologica della gatta Lollo, e narra il
rapporto madre – figlia e di come spesso non ci accorgiamo del fatto che i
limiti che ci vengono imposti dai genitori sono per il nostro bene. Non ci
rendiamo conto nemmeno di come tendiamo a legarci o a vedere in modo meno
ostile coloro che non ci danno regole.
L’ultimo
capitolo di questa parte è quella del gatto Claro, unico maschio in un ambiente
di femmine. È un capitolo narrato in stile diario personale e sembra raccontare
il rapporto che il nuovo arrivato instaura con le diverse generazioni con cui
entra in contatto. È forse quello meno bello dal punto di vista del contenuto
ma è fondamentale perché permette, a differenza degli altri tre capitoli, di
vedere un pezzo di storia in più.
Infine c’è la
terza ed ultima parte che è una sorta di enciclopedia sugli umani scritto a otto
mani (o forse meglio dire 16 zampe) dai protagonisti indiscussi del libro: i
gatti. Comprende aneddoti divertenti, altri invece abbastanza scontati, quindi
diciamo che è la parte del libro “senza infamia e senza lode”. Non è
paragonabile alla seconda parte ma è decisamente superiore alla prima.
Dunque tirando
le somme e giungendo ad una conclusione potremmo dire che tra i libri sui gatti
che ho letto fino ad ora è il migliore, quello un po’ più dinamico, decisamente
più centrato sui gatti in quanto i gatti parlano in prima persona dalla prima
all’ultima pagina. Di contro non è ancora completamente soddisfacente rispetto
alle mie aspettative e ai miei desideri. Per questo non posso promuoverlo a
pieni voti, però se cercate un libro sui gatti carino, questo ve lo consiglio.
Detto ciò rimango in attesa del libro del mio cuore con protagonisti i miei
pelosi preferiti.
Con questo è
tutto, chiudo facendo gli auguri a tutti quanti, per una buona conclusione del
2016 ed un inizio con il botto per questo 2017! Che sia ricco di ottimi libri
da leggere!
Buon anno a
tutti!
-Pearl
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