Buona sera, ragazzi!
Oggi parliamo ancora una volta di femminismo, perché vi sto per recensire nientepopodimeno che “Storie della buona notte per bambine ribelli”! Forse come argomento risulta essere un po’ inflazionato, ultimamente, ma volevo condividere la mia gioia per questo regalo di compleanno anticipato che mi è stato fatto e che è stato
apprezzatissimo (grazie Andrea!).
Oggi parliamo ancora una volta di femminismo, perché vi sto per recensire nientepopodimeno che “Storie della buona notte per bambine ribelli”! Forse come argomento risulta essere un po’ inflazionato, ultimamente, ma volevo condividere la mia gioia per questo regalo di compleanno anticipato che mi è stato fatto e che è stato
apprezzatissimo (grazie Andrea!).
Per chi non lo sapesse, “Storie della buona notte per bambine ribelli” è un
progetto ideato da Elena Favilli e Francesca Cavallo, iniziato su uno dei siti “cerca-fondi”
più famoso al mondo, ovvero Kickstarter. Proprio grazie a questo trampolino di
lancio, tale progetto ha avuto la possibilità di spiccare il volo, scegliendo
poi di fare il nido sugli scaffali più in vista delle nostre librerie.
Che cos’è innanzi tutto “Storie della buona notte per bambine ribelli”: un oggetto, più precisamente un libro, esteticamente molto bello. Molto, molto, molto bello. Cosa ancor più interessante è che il suddetto libro racchiude in sé, come suggerisce la stessa copertina, 100 storie di vita di 100 donne straordinarie, realmente vissute e che sono state capaci di grandi cose, di essere un enorme risorsa per il genere umano, di realizzare i propri sogni a dispetto di tutto e tutti, anche e soprattutto a dispetto delle convenzioni sociali delle loro epoche. Per ognuna di loro è stata dedicata una pagina scritta che racconta la sua storia, segna la data di nascita, (nel caso) quella di morte e la loro provenienza geografica. A questa si accompagna una seconda pagina illustrata, incaricata non solo di mostrare un’immagine della donna di cui si parla, ma anche la sua essenza: in un certo senso, il suo carattere.
Che cos’è innanzi tutto “Storie della buona notte per bambine ribelli”: un oggetto, più precisamente un libro, esteticamente molto bello. Molto, molto, molto bello. Cosa ancor più interessante è che il suddetto libro racchiude in sé, come suggerisce la stessa copertina, 100 storie di vita di 100 donne straordinarie, realmente vissute e che sono state capaci di grandi cose, di essere un enorme risorsa per il genere umano, di realizzare i propri sogni a dispetto di tutto e tutti, anche e soprattutto a dispetto delle convenzioni sociali delle loro epoche. Per ognuna di loro è stata dedicata una pagina scritta che racconta la sua storia, segna la data di nascita, (nel caso) quella di morte e la loro provenienza geografica. A questa si accompagna una seconda pagina illustrata, incaricata non solo di mostrare un’immagine della donna di cui si parla, ma anche la sua essenza: in un certo senso, il suo carattere.
Proprio per questo risulta di enorme sagacia la scelta di affidare le
illustrazioni a più persone, anziché ad una sola, in modo tale che ogni ritratto
abbia il suo personale stile.
Di fatto, risulta essere più un’opera artistica di carattere figurativo, che un’opera
letteraria. Infatti, il linguaggio utilizzato è molto semplice e non si
registra un particolare interesse da parte delle autrici di utilizzare
espressioni verbali particolarmente poetiche. No, lo scopo del libro è tutt’altro
che quello di dare un contributo di grande capacità linguistica alla
letteratura e alla narrativa internazionali. L’obbiettivo sarà, casomai, quello
di rendere nota a quante più persone possibili l’esistenza di un lato forte e
capace del sesso femminile, esistito per tutto il corso della storia umana. E
di andarne anche fieri! Certo, la cosa non risulta particolarmente efficace
sulla pagina dedicata a Margaret Thatcher, tant’è vero che ci sono state un po’
di polemiche sulla scelta di alcune figure presentate e su questo devo palesare
anche le mie perplessità. Tuttavia è un progetto che, nel suo complesso,
approvo e promuovo, soprattutto in un periodo come questo, in cui si spera che
la quarta ondata femminista che stiamo vivendo somigli sempre più a un
gigantesco tsunami. Eppure è bene precisarlo: non è giusto fare di tutta l’erba
un fascio e approvare qualsiasi cosa al grido di “Tutto fa brodo”. Tanto per
cominciare, il titolo “Storie della buona notte per BAMBINE ribelli”, per
quanto possa essere stato di intenzione provocatoria, non da neanche la più
lontana sensazione di inclusività alla quale il femminismo, oggi, punta. È vero
che, in barba alla copertina e al titolo, qualsiasi bambino può leggere questo
libro, ma noi sappiamo che le parole sono importanti e questa scelta,
francamente, non mi sento di promuoverla; almeno non al cento per cento. Allo
stesso modo non mi sento di promuovere la scelta di alcune figure presentate,
ma è anche vero che, in certe battaglie, si deve andare oltre il pensiero
politico. In ogni caso resta un bellissimo libro-oggetto, che reputo utile
nella sua missione di migliorare il nostro mondo, così come la nostra società
e
interessante anche sul fronte di “arricchimento personale”.
Sono rimasta contenta di averlo ricevuto e sono molto felice di possederlo. Pare che, inoltre, si stia lavorando al secondo volume. Questo sarà sicuramente materiale per un nuovo “News di carattere”! Siate fiduciosi, mi informerò per voi!
Detto questo, sperando di avervi incuriosito, vi auguro buona notte e buon inizio settimana!
Ciao ciao, lettori!
-Liù
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