Buongiorno
a tutti quanti!
Oggi
parleremo di libri per ragazzi, e in particolare un libro che ho amato
particolarmente ed è stato anche una sorta di ispirazione . Già da piccola
avevo un’ossessione per i gialli, e infatti in biblioteca non facevo altro che
navigare dallo scaffale del fantasy a quello dei gialli junior! Crescendo poi
mi è nata la curiosità per i romanzetti rosa, quelli che andavano di moda
allora facevano parte della collana “Le ragazzine”.
Nulla a che vedere con i
libri di oggi, per carità, ma è stato un genere che ho considerato e poi
abbandonato in un angolo. Il giallo invece è rimasto nel mio cuore e oggi vi
parlerò del libro che ha dato il nome al mio gatto.
“’Al
ladro’ disse il gatto” è il libro incriminato, di Louise Munro Foley, scrittrice
canadese. È un piccolo giallo di 100 pagine circa edito da Mondadori, edizione
del 1995. Per farvi capire quanto tempo è passato, sul retro riporta ancora il
consiglio di età minima richiesta per la lettura: “per i ragazzi che hanno
superato la soglia dei 12 anni”. Ora se lo cercate online invece, sul sito
della Feltrinelli è consigliata ad un pubblico di 0 -5 anni. Ovviamente questo
è un po’ eccessivo. Ma bando alle ciance, forse potrebbe leggerlo anche
qualcuno con meno di 12 anni.
Ad
ogni modo la storia narra le avventure di Kiki, diminutivo di Kathryn Kristine,
e del suo gatto arancio Zucca. Lei vuole fare la giornalista e lavora per il
giornalino della scuola. Una sera va a fare la baby-sitter a casa del
procuratore distrettuale e dei ladri entrano alla ricerca di un qualche
documento. Da qui partiranno le indagini per stanare i due delinquenti.
Essendo
un libro per ragazzi lo stile risulta essere semplice e lineare, non ci sono
flashback salvo nei racconti e nei dialoghi diretti ma è così che deve essere.
Gli indizi sono semplici e permetteranno ai giovani lettori di arrivare
rapidamente alla soluzione, e se dal punto di vista degli adulti questo
potrebbe essere negativo, per i ragazzi non è così. Ricordo che quando lo lessi
anni fa, scoprire la soluzione prima della protagonista mi aveva fatto sentire
intelligente e questo è stato uno dei motivi per cui ho continuato la lettura
di questo genere.
La
protagonista è una ragazzina di 14 anni dai capelli rossi, molto curiosa e
intelligente che, quando si trova in difficoltà riesce ad affrontare la
situazione con paura ma allo stesso tempo con coraggio. Non è da sola, infatti
con lei c’è il suo adorato gatto Zucca, amante della cioccolata e una capacità
intuitiva incredibile, al limite del paranormale addirittura, che mette in fuga
i ladri. Dico che il suo intuito è paranormale perché è praticamente
impossibile tutto quello che fa, o meglio che riesce a capire prima ancora del
lettore stesso, che come ho già detto, scopre tutto molto prima dei
protagonisti umani. Inoltre questo gatto non sembra essere proprio un gatto
vero, quanto più un cane intrappolato nel corpo di un gatto. È infatti molto
affettuoso anche co gli estranei e protettivo come un cane da guardia, anche se
mantiene i tratti tipici dei felini.
Una
cosa che non mi è piaciuta, rileggendolo ora a 27 anni, è la faccenda del
cioccolato: il gatto ama questo cibo e gli umani gliene danno in quantità che
sarebbero esagerate per un bambino, figuriamoci per un gatto. Chi di voi ne
possiede uno probabilmente lo saprà già, ma per chi di voi non ne fosse al
corrente il cioccolato è tossico per i cani quanto per i gatti, o meglio per i
gatti risulta tossica una sostanza contenuta nel cacao e chiamata teobromina. È
molto presente nel cacao e nella cioccolata fondente, un po’ meno in quella al
latte e quasi per nulla in quella bianca, ma basta veramente poco a portare il
vostro felino all’altro mondo. Se ne ingerisce 40/50 milligrammi rischia la
morte, e 50 milligrammi sono quelli che si trovano in una barretta di
cioccolato da 25 grammi, quindi per avere un’idea, circa due barrette della
famosissima marca con il bambino biondo sulla confezione e che comincia con la
K (scusate ma non voglio fare pubblicità). Considerate che in questo libro nel
giro di qualche giorno questo gatto ingerisce biscotti al cioccolato,
cioccolata calda e torta al cioccolato. Quotidianamente.
Quindi
bambini e ragazzi che leggete questo libro e avete un gatto, non dategli il
cioccolato. Vi assicuro che preferiscono il pesce. Giuro!
Non
ho molto altro da dire al riguardo se non che richiama i temi classici della
preadolescenza ovvero i litigi con gli amici, la voglia di indipendenza e i
problemi con la scuola. È una storia molto basic, ma pare che ci siano dei
seguiti tra cui un “’Veleno’ disse il gatto” che devo assolutamente recuperare,
a questo punto!
Libro
consigliato! E nonostante la probabile morte per via del cioccolato, Zucca nel
cuore per sempre! Alla prossima!
-Pearl
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