Miao a tutti.
Mi ha stufato stare sul davanzale a guardare fuori dalla
finestra, sta diventando monotono, così per variare le mie giornate ho pensato
di stiracchiarmi un po’ sul pavimento e da lì la libreria ha attirato la mia
attenzione. Sono andato a cercare un libro da leggere.
Lo so, ho una vita dura. Che ne sapete voi umani che non
fate altro che entrare e uscire di casa, viaggi utili solo quando portate il
cibo, o l’erba gatta, tra l’altro.
È impressionante il numero di volumi attuali che hanno come
tema principale l’amore e che non aggiungono né tolgono nulla al precedente
panorama letterario dell’umanità. Sarà perché è un argomento sottovalutato dai
più e per questo molti inetti pensano di poter iniziare a scrivere trattandolo
come tema, perché d’altronde chi non ha mai amato? Ma soprattutto chi non è mai
stato amato?
Beh, fate un po’ schifo, nascete senza peli, non siete in
grado di stare in piedi e piagnucolate tantissimo. Io non vi amerei. Anzi, non
vi amo.
D’altro canto, però, quando vi ci mettete, siete capaci di
tirare fuori delle storie d’amore niente male. Beh, non tutti, ma anche voi
siete esseri umani e dunque dovreste condividere almeno un briciolo del vostro
DNA con autori del calibro di Shakespeare o Jane Austen. Nessuno pretende nulla
da voi, per carità, però se non siete in grado, abbiate almeno il buon gusto di
riconoscerlo, poggiare la penna sul tavolo e a posto così, grazie.
In realtà l’amore è un argomento molto difficile da
trattare, che dovrebbe essere alla base delle vostre vite e delle vostre
relazioni, quindi quando esso viene trattato con superficialità dovreste essere
i primi ad indignarvi, e invece no.
Vi fate scaricare addosso il putridume peggiore del
circondariato, scritto da gente che l’amore lo ha solo sentito nominare e mai
lo ha vissuto davvero. Perché solo chi non lo conosce può parlarne talmente
male da deformarne il significato ed il valore.
Per il terzo san Valentino vi ritrovate in massa al cinema a
vedere un obbrobrio scritto male e cinematografato ancora peggio,
rappresentante un “amore” che pretende e ossessiona ma che non può darti altro
che lividi e delusioni. Lasciamo perdere i libri Harmony, quelle sono storielle
di intrattenimento che si mostrano per quello che sono e non pretendono di
elevarsi a capolavori letterari. Hanno una maggiore onestà intellettuale.
Parliamo invece di opere come “50 sfumature di grigio”,
cliché su cliché, dove lui, il bello, palestrato, colto, ricco e chi più ne ha
più ne metta, incontra la giovane oca giuliva, che non sa camminare (come
quello di prima, e non amo neanche lei) e che non ha alcun tipo di personalità
ma rappresenta una principessa che deve dimostrare di essere indipendente.
Avete mai visto un pesce fuori dall’acqua? All’inizio si dibatte, poi lo fa
solo sporadicamente fino a che la morte non sopraggiunge. Ecco. Questa è la
forza di volontà delle eroine di questi romanzi: vana. Dimenati quanto vuoi,
tanto lui ti guarderà morire comunque.
Sì ok, so che lo avete già studiato a scuola, che vi hanno
fatto una testa tanta e non ne potevate più di questo benedetto Dante, ma
quantomeno era uno che sapeva come parlare d’amore. Pensate a Paolo e
Francesca, una coppia decisamente più equilibrata e anticonvenzionale di quelle
moderne, dove lei si fa portavoce e testimone del loro peccato mentre lui
mostra la sua fragilità senza sminuirsi come uomo, perché all’Inferno è lei che
parla, mentre lui l’ascolta e piange. E Dante sentendo la loro storia si
commuove e sviene. Purtroppo vi hanno inculcato questa ideologia del maschio
alfa e della coppia da Middle Class che appiattisce i personaggi e quindi anche
la loro storia d’amore ne risulta appiattita.
Dante, l’amico mio, ha passato giornate intere a raccontarmi
e sfogarsi con me delle sue pene d’amore, narrando come ancora oggi sia difficile
per lui parlare a quattr’occhi con Beatrice e rivelarle i suoi sentimenti per
lei. Eppure mai una sola volta mi sono ritrovato a paragonarlo a qualcosa di
diverso da un grande uomo. Al di là delle lacrime, al di là della voce
spezzata, il suo nucleo profondo e centrale di uomo non ha mai subito scosse o
tentennamenti. Nonostante le critiche per l’utilizzo del volgare al posto del
latino, nessun altro come lui ha saputo scrivere d’amore.
Si credono adulti, questi sbarbatelli su due zampe, solo
perché guardano programmi sempre più volgari e di spessore culturale non
pervenuto. In una società in cui la meritocrazia non esiste più, si può fare
tutto ciò che si vuole anche senza le competenze necessarie. E così i piccoli
umani diventano ricchi comportandosi da idioti su uno schermo, si scannano l’un
l’altro per ottenere consensi e scrivono le loro biografie prima ancora di
essersi tolti il pannolone.
Per questo molti, spesso giovani, con poche esperienze, si
inventano un’ideale di amore e cercano di dargli vita mettendo per iscritto
tutti i loro desideri e le loro aspettative. Quello che ne risulta sono storie
tutte uguali, spesso irrealistiche, frivole e banali, che inducono un livello
di attesa tale per cui la realtà non potrà mai esserne all’altezza e si
perderanno la bellezza dell’amore reale, nella vita reale. Ma allora, invece di
scriverne, non potreste viverlo e basta? E se volete cominciare con un amore
tormentato, potreste iniziare con l’amare l’immagine che vedete nello specchio,
perché voi siete le uniche persone che con certezza assoluta dovrete sopportare
per il resto della vita.
L’unico modo per poter amare…
TONNO! A presto.
Zucca 🐾
Nessun commento:
Posta un commento