Buongiorno popolo.
Come Liù ha già fatto nel post di lunedì 03 settembre, anche
io oggi andrò a parlare di un tema che si lega molto bene al periodo: lo
studio. Le scuole sono ricominciate da meno di una settimana e mia cugina, la
sera del 12 settembre, primo giorno di scuola ha detto: “Non vedo l’ora che
arrivino le vacanze di Natale”. E sono certa al 100% che è stato un pensiero
condiviso dal 90% degli studenti.
Per quale motivo un altro post sullo stesso argomento? Beh perché
nonostante io e Liù siamo amiche, abbiamo frequentato lo stesso liceo e spesso
la pensiamo allo stesso modo, siamo due persone diverse, e abbiamo anche quindi
due metodi di approccio allo studio differenti. Mi baserò principalmente sulla
struttura da lei utilizzata nel suddetto post per mantenere una continuità.
Prima però di parlare dei 5 punti che lei ha espresso vorrei prima esprimere la
nostra prima differenza: i cinque suoi consigli, o cinque validi consigli sullo
studio in generale non li avrei voluti. O meglio, non li avrei seguiti,
indipendentemente dalla loro validità. Ora sì, con il senno di poi, direi “Avrei
voluto riceverli prima”, perché adesso so che sono veri. Ma per arrivare a
questa consapevolezza ho dovuto faticare ed arrancare, darmi da fare per
trovare il mio metodo di studio, e so perfettamente che la mia Mini Me adolescente
non avrebbe mai seguito i consigli di nessuno in fatto di studio e scuola.
E probabilmente ci sta. Ma visto che partiamo dalla base che
siamo tutti diversi, e ognuno è fatto a modo suo, per gli studenti che invece
sono aperti ai consigli e ne possono o potranno trarre un vantaggio, a voi è
dedicato questo post.
In linea generale sono d’accordo con Liù sui consigli che ha
dato, però voglio specificare i punti in cui il mio personale pensiero non
collude completamente con il suo.
Punto 1. Curare il benessere fisico
Assolutamente vero. Potrà sembrare assurdo, perché quando io
ero in paranoia per gli esami all’università tendevo ad accumulare un sacco di
stress, e inspiegabilmente (o forse no, ma parlare di come funziona il mio
inconscio prenderebbe troppo tempo) ero in dieta ad ogni sessione d’esame. La
dieta post feste di Natale e quella estiva. Ora, essere stressata dallo studio,
passare ore in camera a studiare, saltare i pasti o mangiare troppo poco o non
abbastanza, dormire meno o dormire male: tutto questo non avrà un buon impatto
sul vostro rendimento. Lo ha detto anche Liù, quindi concordo sull’importanza
di curarsi, di mangiare sano e di costruirsi un buon ciclo sonno-veglia. Quello
su cui non sono d’accordo è lo studio anche da indigenti, o da malati. Ripeto
che siamo tutti persone diverse, ma io sto male sono da prendere, buttare nel
letto, e abbandonare per le successive ore perché divento inutilizzabile, non solo
per lo studio ma per qualsiasi altra cosa. Per me risulta impossibile studiare
quando sto male quindi sono impossibilitata a farlo, leggere diventa una
difficoltà sovrumana, figurarci ricordare quello che ho letto. Diventa
controproducente perché si crea in me una frustrazione, una convinzione di
incapacità che abbassa la mia autostima, aumenta l’ansia per l’esame e di
conseguenza anche lo stress. Quindi io sono più dell’idea che, se state male,
prendetevi quella giornata come detox dallo studio, soprattutto se come me
siete inutilizzabili. Se invece come Liù ce la fate, semaforo verde, continuate
pure.
Punto 2. Curare il benessere mentale
Sono d’accordo con Liù, è importante mantenere una visuale
realistica di quello che sono i voti a scuola e di cosa significano per essere
sicuri di non lasciarci travolgere dal panico e distruggere così la nostra
autostima ed il nostro senso di autoefficacia. Noi non siamo solo il nostro
voto e non siamo solo “quello che è stato bocciato all’esame”, siamo molto di
più, il voto o la bocciatura sono solo l’1% di noi e quindi è importante
impedire a quella minima parte di noi di rovinare tutto il resto, ovvero
praticamente tutti noi stessi.
Punto 3. Trovare il proprio metodo
Fondamentale. Non ha importanza come lo troviate, l’importante
è che ci sia, che lo raggiungiate e sviluppiate in qualche modo. C’è chi
procede per tentativi, c’è chi si fa consigliare e chi parte da una riflessione
interna su sé stesso per cercare di comprendersi e trovare così il metodo più
adatto a sé. Personalmente credo che il metodo migliore sia un mix: raccogliere
informazioni sui metodi di studio che ci sono o che usano i nostri amici, fare
una graduatoria, sulla base della consapevolezza di come siamo e di come
funzioniamo dei metodi che potrebbero funzionare meglio, e provare ad
applicarli. Preparatevi perché sarà un lavoro bello lungo.
Punto 4. Pause intelligenti
Non ho una grande capacità di concentrazione già di mio,
sono povera di concentrazione e quindi tendo a fare delle pause. Le infilo
soprattutto imponendomi dei compromessi per studiare il più possibile. Ad esempio:
“Potrò fare uno spuntino, o ascoltare una canzone, quando avrò finito di studiare
il capitolo 2”. È un metodo un po’ comportamentista, me ne rendo conto, perché funziona
con rinforzi e punizioni, però, finora ha sempre dato i suoi frutti. Non
funzionerà sicuramente con tutti voi. Non concordo sull’eliminazione della
tecnologia nonostante anche io ritenga che essa assorba eccessivamente le
nostre attenzioni ed energie. Serve sicuramente una grande forza di volontà per
non cedere alle pause che in realtà in cuor vostro sapete già essere degli
addii invece che dei “torno subito”. Però è quello che vi serve. Io mi sono
sempre distratta anche con oggetti non tecnologici, ma che dico? Mi sono sempre
distratta con niente! Avete presente la scena? Voi studiate biologia con il
libro aperto sul tavolo davanti a voi e vi ritrovate per venti minuti a fissare
il muro bianco in totale blackout senza alcun motivo. E la differenza la può
fare solo la forza di volontà. Quindi meglio studiare di meno ma con la vostra
concentrazione al 100% che passare la giornata sul libro e rendervi conto che
non ricordate nemmeno il titolo del capitolo. Perché quella sì sarebbe una
giornata buttata.
Punto 5. Vivere lo studio come un arricchimento costante e
non come un mezzo
Detto in poche parole l’obiettivo della scuola non deve
essere prendere il massimo dei voti e non deve essere nemmeno vissuta come una
punizione. Lo scopo è diventare competente imparando una serie di nozioni e di
pratiche che serviranno nel nostro futuro. Che sia per una professione o per
una conoscenza più generale, la cultura è l’elemento che ci permetterà di
sopravvivere nel mondo e di essere felici. Detto in termini psicologici, è la
differenza tra motivazione intrinseca ed estrinseca: la prima consiste nell’impegno
e nello studio per il piacere di apprendere e imparare cose nuove, la seconda
con lo scopo di ottenere qualcosa in cambio (un buon voto, una ricompensa dai
genitori ecc.). A lungo andare ciò che vi permetterà di avere successo è la
motivazione intrinseca, quella estrinseca è solo fumo negli occhi.
Ma veniamo a noi: io ho un metodo di studio?
Sì, ma è in via di evoluzione. E questa è un’altra cosa che
dovete sapere e tenere bene a mente: Non è detto che una volta trovato il
vostro metodo di studio sarete arrivati al capolinea e da lì in poi sarà tutto
in discesa. Il vostro metodo di studio si evolverà, insieme a voi. Certo, la
base sarà sempre la stessa, ma imparerete dei trucchi nuovi, delle sottigliezze
che vi permetteranno di imparare più in fretta o di capire meglio i concetti.
Il mio metodo di studio consiste (per ora) in una prima
lettura, con sottolineatura dei concetti importanti; procede con una seconda
lettura con rielaborazione mentale del concetto per assicurarmi di avere capito
e trascrizione dei concetti elaborati a
mano su un foglio con i buchi, quelli da inserire nel faldone ad anelli. Una volta
riassunto tutto l’argomento rileggo gli appunti abbandonando i libri e
sottolineo nuovamente i concetti più importanti. A quel punto per fissarli
nella memoria devo ripeterli ad alta voce.
Perché questo metodo? Rielaborare i concetti mi serve per
capirli, scriverli a mano mi serve a fissarli nella memoria e ripeterli ad alta
voce mi permette infine di assimilarli.
Questo metodo funziona per me, non è detto che possa
funzionare per tutti. Inoltre è molto macchinoso, perché richiede tanto tempo,
considerate però che la mia capacità di concentrazione si riduce alle ore della
mattina perché sono sempre stata incapace di studiare nel pomeriggio. Il pomeriggio
il mio cervello si stacca, abbandona tutto e se ne va a saltellare nei prati
colmi di margherite a piedi nudi come Heidi. Ok, non è così drastica, ma non
riesco ad assimilare nuovi concetti nelle ore pomeridiane, quindi quel tempo
viene dedicato ai riassunti.
Nella speranza che il post possa esservi stato utile, vi
saluto, vi auguro buon proseguimento con la scuola e non disperate, che Natale
non è poi così lontano.
A presto!
-Pearl
Nessun commento:
Posta un commento