ATTENZIONE!
Avvisiamo i nostri gentili lettori che questa rubrica
conterrà spoiler sia sui libri che sui film che verranno trattati. Inoltre ci
teniamo a sottolineare che non è una battaglia in cui uno dei due mezzi
comunicativi vince sull’altro, ma è un confronto degli aspetti positivi e
negativi di ciascuno per cercare di capire se l’adattamento cinematografico ha
trasmesso l’idea originaria dell’autore o se invece se ne è discostato per
raccontare qualcosa d’altro. Non parliamo di meglio o peggio ma di un confronto
alla pari tra due canali comunicativi differenti.
Buona sera bella gente!
Per l’intervento della nostra rubrica mensile, che fa di noi dei cinefili abbastanza
rispettabili oltre che dei lettori accaniti, proverò a fare una cosa diversa dal
solito e a distanziarmi dai paletti che spesso ci hanno aiutato ad esprimere il
nostro giudizio. Questa volta cercherò di creare un ragionamento un po’ più
discorsivo rispetto al solito.
D’altra parte se si parla di Lemony Snicket, della sua ormai famosa saga “Una
serie di sfortunati eventi” e delle relative trasposizioni filmiche c’è davvero
una grande quantità di materiale di cui parlare e non sempre si riesce a stare
dentro i confini.