venerdì 11 agosto 2017

Libri-gioco - Capitolo 1



Buongiorno a tutti!
Anche se il post di oggi potrebbe sembrare molto simile a quello precedente, ovvero il libro per bambini della settimana scorsa, in realtà presenta una piccola differenza sostanziale: nonostante entrambi facciano parte della categoria libri per bambini/ragazzi quest’ultimo potrebbe essere definito come interattivo.
Questa denominazione
deriva dalla sua caratteristica di coinvolgimento del lettore che in prima persona si trova a fare i conti con la trama e ad elaborare delle supposizioni per poter giungere alla fine.
Io sono venuta a conoscenza di questa categoria di libri quando ero circa alle medie ma non mi aveva mai preso particolarmente. In biblioteca la trovavo, e ho trovato il libro di oggi nello stesso posto, sotto l’etichetta dei “libri-gioco”. All’interno di tale tipologia se ne possono trovare due sottotipi: uno è quello di cui fa parte il racconto che vi espliciterò tra poco, l’altro è un po’ più complesso e richiede molto più impegno e concentrazione.
Parto subito con “Che fine ha fatto il professor Pott?”, il nostro libro-gioco di oggi, edito per la prima volta nel 1995; l’autore non è noto in quanto non è riportato né in copertina, né nelle prime pagine e nemmeno nelle ultime. La collana di cui fa parte è a cura di Gaby Waters. Il professor Pott, studioso e fondatore della Fondazione Pott è scomparso e Max Lametta, membro di quella fondazione ha assunto voi, lettori, per poterlo ritrovare.
È un libro pieno di immagini che occupano due facciate per volta, e rappresentano fotografie di luoghi o scene del crimine da esaminare. Ogni volta che si cambia pagina ci si trova con poche righe in cui si fa accenno a cosa è necessario trovare in quella illustrazione e quindi qual è l’indizio che ci serve scoprire per portare a termine il lavoro affidatoci. In totale sono 19 indizi e alla fine di questo libro c’è una pagina con dei suggerimenti, in caso si rimanesse bloccati su un indizio, ma ci sono anche le soluzioni per controllare, terminata la lettura, di aver fatto le deduzioni corrette. Come è possibile intuire da questa breve descrizione è un libricino molto piccolo, di 48 pagine dunque di rapida lettura. Potrebbe richiedere un tempo maggiore la parte di osservazione ed ipotesi nella ricerca dell’indizio che non la lettura di per sé.
Non saprei dire a quale età sia indirizzato. Ho cercato anche su internet e risulta solo tra la letteratura per ragazzi, però direi che i ragazzi delle medie potrebbero risolverlo tranquillamente da soli, per quelli delle elementari può essere una tipologia di libro interessante ma con un aiuto per risolvere gli indizi.
Prima di passare alle considerazioni vorrei fare un accenno al secondo tipo di libro-gioco, che è quello che i miei fratelli preferivano fare quando eravamo tutti un po’ più giovani. Questi sono libri fantasy o di fantascienza un po’ più grandi che raccontano, suddivisi in moltissimi brevi capitoli una serie di diverse possibilità che il lettore costruisce da sé prendendo delle decisioni lungo la lettura. Cercherò di spiegarmi meglio: il libro ha un inizio, possibile solo dopo aver scelto le caratteristiche del personaggio che si vuole impersonare, che ha un certo numero di punti totali da dividere a piacere in diverse categorie (ad esempio, magia, forza ecc). Come nei giochi di ruolo, se qualcuno di voi li conosce. L’inizio è uguale per tutti ma già alla fine di esso, quindi del primo capitolo, il lettore deve prendere una decisione, ad esempio: “Vi trovate di fronte ad un bivio, a destra il bosco, a sinistra una pianura verdeggiante. Se scegliete il bosco andate al capitolo 2, se scegliete la pianura al capitolo 3.”
A quel punto il lettore si dovrà muovere lungo i capitoli e la trama sulla base delle scelte che il suo personaggio fa ed è possibile, lungo la storia, che si faccia una scelta affrettata o sbagliata che comporta la morte del proprio personaggio. A quel punto occorre ricominciare da capo.
Insomma è come un videogioco, senza la tecnologia di supporto, ma fatto con carta, penna, un libro e tanta concentrazione.
Tornando al nostro professor Pott, l’ho trovato interessante, sicuramente un tipo di libro cui non si è abituati. L’ho trovato stimolante e divertente anche se effettivamente un po’ breve: mi aspettavo un libro-gioco come quello appena descritto, ma invece che fantasy o fantascientifico, del mistero quindi una sorta di giallo, come piace a me.
Dello stile non c’è nulla da dire semplicemente per il fatto che le poche righe presenti servono a descrivere la scena e fare intuire al lettore cosa deve cercare, generalmente con una domanda anche abbastanza esplicita. Alcuni indizi sono semplici da trovare, altri richiedono un po’ più di tempo ma, considerato il target cui è dedicato, lo trovo ben fatto.
Vorrei inoltre sottolineare che questa tipologia di libri potrebbe essere un’ottima alleata nei casi in cui ci si trovi di fronte a bambini che non amano leggere, perché c’è obiettivamente poco da leggere e molto da giocare. Riuscire a coinvolgerli in modo interattivo con un libro invece che con un videogioco o con i cartoni animati è molto positivo. Da un lato perché i videogiochi, rispetto ai libri, andrebbero fatti con delle limitazioni in quanto sia computer che TV, al di là del tipo di videogioco o programma, possono essere dannosi per la vista e per altre motivazioni (nel caso foste interessati ci sono diversi studi che parlano dei pro e dei contro di questi due strumenti nell’età fanciullesca o adolescenziale). Dall’altro lato cominciare a leggere un libro-gioco potrebbe essere un modo per far leggere chi non ama farlo e addirittura essere il trampolino di lancio per dedicarsi anche ad altri libri in futuro.
Onde evitare problematiche sottolineo che non ho nulla contro i videogiochi e nemmeno contro i cartoni animati, semplicemente ritengo preferibile leggere un libro e dedicare più tempo in questo hobby piuttosto che stare al computer a giocare o davanti alla TV.
Dunque libro consigliato? Sì, soprattutto a quei ragazzi che la lettura non la amano e si annoiano a stare seduti a leggere (ma che si stufano anche da in piedi o da sdraiati). A tutti gli altri lo consiglio per provare una tipologia di lettura differente, per sperimentarsi da protagonisti anziché da spettatori.

-Pearl

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