venerdì 3 aprile 2020

Graphic Novel - Capitolo 8




Buongiorno a tutti!
Oggi ripeschiamo dal cappello una Graphic Novel che ho letto tempo fa, più o meno quando ho letto “Fraternity”, l’ultima Graphic Novel di cui ho parlato sul blog. In questo caso è ad opera di un autore statunitense, Craig Thompson.

“Addio Chunky Rice”, questo il titolo dell’opera, è stato il suo primo lavoro nel 1999, semi autobiografico, che lo ha portato a vincere l’anno successivo l’Harvey Award.
La scelta di questo volume è legato alla trama, che è caratterizzata dagli elementi che, mi sto rendendo conto con il tempo, sono quelli che immancabilmente mi spingono a leggere un libro, nel più economico dei casi, o a comprarlo, in quello più dispendioso. Sulla quarta di copertina infatti ho letto il commento di Alan Moore che recitava: “Al contempo buffa e genuinamente toccante, Addio Chunky Rice è un’opera coinvolgente e di eccellente armonia compositiva sull’amicizia, la solitudine e la perdita. Questo libro canta e balla. Altamente raccomandato.” Quindi chiaramente, quando leggo le parole “solitudine” e “perdita” nella stessa frase non posso far altro che assecondare la mia compulsione. Fortunatamente ero in biblioteca quindi sono almeno stata sul caso economico.
La trama narra del protagonista, Chunky Rice, una tartaruga che è molto legata a Dandel, la sua amica rappresentata nelle sembianze di un topo e che si allontana da lei inizialmente per un motivo banale, ma probabilmente la loro amicizia si stava evolvendo in qualcosa di diverso, quindi come la storia autobiografica dell’autore, il protagonista si è allontanato dall’amica. Per questo ha però dovuto anche rinunciare alla vicinanza di altri personaggi come quello che ho preferito in assoluto, ovvero Solomon. Nel suo viaggio incontrerà altri personaggi e farà esperienze diverse, sempre però con la memoria viva e ricca dei ricordi di e con Dandel.
I disegni sono molto stile cartoon, con gli occhi grandi, le forme particolari e non proprio proporzionate, ma li ho apprezzati molto. È tutto in bianco e nero, il che ha aiutato a creare l’atmosfera triste e anche angosciante in alcuni tratti perché nelle tavole il colore prevalente era sempre il nero.
Per quanto riguarda la trama ho trovato interessante la scelta del tema, come già ho lasciato intuire all’inizio del post, anche se io avrei approfondito molto di più l’aspetto della perdita. Non è che questo non sia trattato, ma tutto il peso e la tristezza della perdita non le ho viste nel protagonista, le ho notate di più in Dandel, l’amica, e le ho sofferte invece molto con Salomon.
Nonostante Chunky Rice sia un personaggino adorabile, e la sua amica con lui, non ho trovato affinità con loro e penso che il protagonista abbia rappresentato più la solitudine che la perdita, anche se ci sono stati momenti in cui la sua sofferenza si percepiva.  Il tentativo di mantenere un legame messo in atto da Dandel è molto tenero e molto struggente, questi messaggi in bottiglia lanciati in mare ogni giorno, anche se non arriveranno mai a nessuno.
Il dolore però, quello profondo, l’ho percepito solo con Salomon, che nel racconto ha perso tutto, la famiglia, Chunky Rice, ma anche sé stesso. Salomon è un personaggio semplice, di quelli buoni, ingenui, e se nessuno si offende, ad un certo punto ho pensato che avesse anche un leggero ritardo cognitivo. Per lui ho sentito proprio stringersi il cuore e, devo ammettere, che ci sono stati momenti in cui ho proprio pianto.
Al termine del racconto ci sono anche delle tavole inedite dell’autore su questo racconto, quindi anche qualcosa in più.
È un racconto breve e non saprei cosa altro dirvi senza raccontarvi tutta la trama, quindi per oggi va così, commento decisamente breve.
A presto
-Pearl

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