Buongiorno popolo di lettori!
Oggi altro post bonus, dato che questo mercoledì non è
programmata nessuna rubrica, ma ci dedicheremo ad un Book Haul. Infatti di
recente c’è stato il mio compleanno e ho ricevuto un po’ di nuovi libri, il
regalo migliore che si possa ricevere!
Partiamo raccontando come funzionano per me i regali a forma
di libro: io ho diversi parenti che spesso non sanno cosa regalarmi e quindi
chiedono a me o a mia madre cosa potrebbe piacermi. Per evitare l’imbarazzo di
dichiarare apertamente che voglio qualcosa di specifico ho cominciato, negli
ultimi anni, a creare una lista di libri da lasciare in custodia a mia mamma.
Chi non sa cosa regalare può consultare la lista e scegliere qualcosa da quella
così da regalare un libro che sa già sarà certamente apprezzato. In alternativa
ho ricevuto spesso anche le tessere prepagate di Feltrinelli e Mondadori e ho
potuto scegliere liberamente i libri che preferivo.
Se per caso anche voi siete dei lettori e avete parenti che
dopo l’adolescenza non sanno più cosa regalarvi vi consiglio di sfruttare
questo metodo.
Ma veniamo a noi!
Il primo libro non è un romanzo, non appartiene alla
narrativa ma non è nemmeno un saggio: è un libro di cucina, da me apprezzatissimo. Io
amo il sushi e mi piace cucinarlo in casa quindi mio cugino ha pensato di farmi
come pensiero questo ricettario che contiene diverse varianti: con carne,
pesce, molluschi, e via dicendo. Alcune sono veramente particolari, altre
invece sono interessanti. Le proverò sicuramente, anche solo per il divertimento
della preparazione.
I miei amici invece hanno pescato direttamente dalla mia
wish list di libri e mi hanno regalato il primo libro di fantascienza che farà
presto il suo ingresso nel blog. È del 1950 ma continua ad essere considerato
un caposaldo di questo genere e quindi ho pensato che sarebbe stato un buon
modo di espandere i nostri orizzonti letterari. Il titolo è “Cronache marziane”
di Ray Bradbury. Presto scoprirete la mia opinione al riguardo.
Il secondo libro che mi hanno regalato è invece un saggio
che ho sempre sognato di leggere e si intitola “Giù la maschera”, opera dello
psicologo Paul Ekman e del collega Wallace V. Friesen. Per chi non fosse un
appassionato del genere o semplicemente non lo sapesse la serie TV “Lie to me”
era stata costruita sulla base di questi studi e il protagonista Cal Lightman
era la personificazione televisiva di Ekman. Lo psicologo infatti ha studiato
le emozioni e le loro correlate espressioni facciali, scoprendo che alcune di
esse sono globalmente riconosciute e condivise. Questo dunque permette di
individuare l’emozione provata dalla persona che ci troviamo davanti, a
prescindere dal fatto che essa la stia esprimendo realmente o che stia cercando
di nasconderla. Se avete visto o guarderete la serie TV citata, tenete presente
che non funziona proprio così, cioè alcune tecniche o interpretazioni sono
esagerate, e sicuramente non sono così certe. Si tratta sempre di emozioni ed
esseri umani, e ciò rende il tutto più complesso.
I miei zii hanno invece optato per tre libri. Un thriller
svedese che mi aveva molto attratto in libreria, scritto da Camilla Läckberg e intitolato “La
strega”. Su questo in realtà non ho molto da dire, in quanto è un thriller, il
mio genere preferito e quindi tendo a sceglierlo per scoprire la trama e
soprattutto il colpevole. È quindi un interesse puramente frivolo, lo voglio
leggere per il piacere di leggerlo.
Veniamo ad uno dei libri che più ho desiderato negli ultimi
mesi: “A sangue freddo” di Truman Capote. Questo libro appartiene alla
categoria che si può definire True Crime, in quanto è una sorta di analisi
giornalistica che l’autore fa su un crimine avvenuto nel 1959, ovvero lo
sterminio di una famiglia da parte di due, così definiti, psicopatici. Questi
subiranno un processo di sei anni e verranno poi condannati a morte; lungo
questo periodo l’autore passerà il suo tempo alla stesura di questo libro,
interagendo con i protagonisti del crimine. È stato molto criticato alla fine
degli anni ’60, dopo la sua uscita nel 1966 in quanto sembra abbia scritto in
modo troppo distaccato un crimine talmente orrendo. In realtà, visto che
quest’opera l’ha segnato profondamente, immagino che possa essere una critica
un po’ superficiale, ma vi saprò dire di più quando lo avrò letto.
Passiamo ad un altro saggio, questa volta italiano, di
Alessandro D’Avenia, intitolato “L’arte di essere fragili”. I motivi per cui mi
ha incuriosito sono due: il primo è l’argomento trattato, ovvero ribadire al
ondo che essere fragili non ci rende deboli o minorati, ma anzi la fragilità è
una risorsa e può essere un arricchimento della propria persona. Il secondo
motivo è l’autore stesso: io non ho mai letto nulla di suo ma ho sentito
diverse opinioni contrastanti, che vanno dalla sua promozione a genio del
secolo alla critica feroce che sostiene una sopravvalutazione eccessiva delle
sue capacità di scrittura. Voglio scoprire quale delle due ha ragione o se c’è
qualcosa di vero in entrambe queste posizioni.
Infine, grazie ad una tessera regalo della Feltrinelli, sono
riuscita a prendere altri due libri della mia lista. Cioè, i miei parenti mi
hanno regalato la tessera, non la Feltrinelli. Solo per essere chiari.
Ho scelto un libro di Banana Yoshimoto la cui trama mi aveva
interessato molto, ovvero “Il corpo sa tutto”. Non so cosa aspettarmi
dall’autrice, e nonostante l’unico altro autore giapponese che io abbia letto
sia Natsume Sōseki ho comunque deciso di comprarlo, semplicemente perché non mi
voglio dare per vinta. “Io sono un gatto” era stato sì noioso, ma mi ha dato molti
spunti di riflessione. Per cui avanti con la letteratura giapponese.
Per ultimo un libro che tenevo sott’occhio da mesi ormai: il
primo thriller scritto da un’italiana, cioè non che lei sia la prima a
scriverlo, ma sarà il primo che io leggerò. In realtà non ho mai letto thriller
italiani prima, quindi questo sarà proprio il primo in assoluto per me. La
trama mi sembra molto promettente quindi staremo a vedere cosa ci riserverà la
versione italiana di questo genere.
Come avevo detto una marea di libri, che hanno decisamente
contribuito a rendere meraviglioso un compleanno che mi porta pericolosamente
vicino ai 30.
A venerdì con la consueta recensione settimanale!
-Pearl
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