sabato 24 ottobre 2015

Giallo - Capitolo 1



James Patterson è un autore di gialli molto conosciuto e che sforna una marea di libri, in particolare io lo conoscevo, anche se solo per sentito dire dato il fatto che non l’avevo mai letto prima, per la serie di Alex Cross e per quella delle donne del club omicidi. Ha scritto questo, e altri libri della serie con Maxine Paetro, che onestamente non avevo mai sentito nominare. È una scrittrice americana che ha pubblicato
qualche libro tra il ’79 e il ’93, e poi niente fino al 2005, quando ha iniziato a pubblicare e scrivere con lo stesso Patterson.
“Senza Appello” è uno dei romanzi che fa parte dei thriller de “Le donne del club omicidi”, il nono, quindi c’è una serie di libri che mantiene gli stessi personaggi, in questo caso il detective Lindsay Boxer, il procuratore Yuki Castellano, la giornalista Cindy Thomas e il medico legale Claire Washborn. La protagonista in realtà sarebbe il detective e le altre tre entrerebbero nella trama come sue amiche. Questo libro ha comunque un caso che inizia e si conclude, quindi non è stato un problema leggerlo.
I suoi capitoli sono molto corti, due facciate circa, e secondo me poco descrittivi; si concentra molto sui fatti che avvengono e sui colpi di scena. In quanto romanzo giallo non risulta negativo perché mantiene molto il focus sulla trama, sugli omicidi e le indagini. Nello specifico alcuni capitoli sono narrati dal punto di vista del detective, in prima persona, altri sono invece scritti in terza persona e seguono l’assassino e il ladro, in quanto due casi si incrociano e sono seguiti dalla stessa protagonista.
Secondo me si nota che il romanzo è scritto da un uomo perché le scene d’amore che vengono descritte sono molto fisiche, anche solo nel racconto di un bacio o un’effusione c’è molto contatto fisico. In realtà non saprei nemmeno spiegare bene il perché, dato che comunque ci sono molte donne che narrano di rapporti fisici, quindi più che la presenza di contatto fisico sembra significativa l’assenza dell’aspetto non-fisico. Cioè le emozioni, le sensazioni che non vengono descritte o considerate se non di sfuggita o molto rapidamente. Potrebbe anche essere semplicemente il modo di scrivere dell’autore.
Il fatto che il libro abbia una storia precedente, che non conosco, ed ha un seguito, che non ho letto non ha reso difficile la comprensione della trama, il caso si apre e si chiude quindi personalmente non ho sentito la necessità di leggere gli altri romanzi della serie e approfondire.

Quindi, in conclusione non è male, lo consiglierei a chi piacciono i gialli ma più che altro come  “lettura da spiaggia”, leggero, non richiede sforzi di memoria o conoscenze particolari. Non è per nulla impegnativo, ma è piacevole come lettura nel tempo libero. 

-Pearl

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