venerdì 6 maggio 2016

Young adult - Capitolo 2



Il libro che ho deciso di leggere e recensire questa settimana è “Angel” di Dorotea De Spirito. Questa scelta è stata dettata dal fatto che ho deciso che prima o poi leggerò uno young adult che mi piacerà o che non sarà una schifezza. Una seconda motivazione è stata la reperibilità di questo libro, dato che non mi trovo in Italia e trovare libri in italiano è piuttosto difficile, ho optato per un pdf sul computer. Tra i libri
facili e veloci da leggere, senza grandi pretese di concentrazione e senza trame troppo intricate (e senza troppe pagine) ho scelto questo. La curiosità ha avuto il suo colpo di grazia quando ho letto che questo libro è stato scritto quando Dorotea De Spirito aveva 17 anni. 
Della trama posso e mi sento di dire due cose, ovvero che è il classico romanzetto d’amore condito da elementi soprannaturali e che i personaggi sono molto simili, in alcuni aspetti anche identici, a quelli degli altri libri di questo genere. La storia racconta di Vittoria, una ragazza che vive a Viterbo e che fa parte di una cerchia di angeli, ma che è diversa da tutti loro. Incontrerà Guglielmo che sarebbe praticamente la sua nemesi. Questo è quello che c’è da dire sulla trama. In realtà potrei anche approfondire perché la storia non ha nulla di nuovo, non dice nulla di diverso, ma preferisco parlarvi di altro. 
Premetto che bisogna tenere conto del fatto che questo libro è scritto da una ragazzina, quindi non mi aspettavo certo un granché,  diciamo che mi aspettavo lo stile tipico degli young adult. Infatti è così, lo stile si avvicina molto a quello degli altri libri ma ho potuto notare che l’autrice ha provato, si è sferzata di dare profondità ai personaggi ed alle riflessioni, tentando anche delle metafore. Con questo non vuol dire che ci sia riuscita, ma apprezzo l’impegno. Impegno che altre scrittrici di young adult più grandi di lei non hanno usato. Nella trama ci sono poi delle contraddizioni, per esempio si fa accenno al fatto che una compagna di scuola è morta, e che questa ragazza era una amica d’infanzia della protagonista. Viene anche detto che si erano ormai perse di vista perché alle superiori non erano in classe insieme. Qualche pagina dopo però viene detto che sarà difficile vedere il banco vuoto in classe, ma se non erano in classe insieme il banco vuoto non  dovrebbe esserci. Un aspetto ulteriore è che ci sono alcune parti del libro descritte in maniera eccessiva e altre in modo non sufficiente. Ripeto, considerando che la scrittrice era così piccola, ci può stare, ma questo vuol dire che non è stato rivisto prima della pubblicazione. 
Una cosa che invece mi è piaciuta è che ho trovato positiva è che il protagonista maschile non è dipinto come uno stronzo psicopatico, anzi viene descritto come un personaggio dolce, gentile, che lascia gli spazi necessari. Certo, è sempre misterioso, tenebroso, solleva continuamente il sopracciglio, e con lei si comporta un po’ da spavaldo all’inizio, fa il fascinoso, ma non la pedina, non la obbliga a fare nulla. Insomma è una persona sana di mente. Questo lo apprezzo perché se proprio dovessi consigliare un romanzetto d’amore ad una ragazzina, piuttosto di After, consiglierei questo. Molti meno insegnamenti negativi. Rimarrebbe comunque un libro rosa per ragazzine, ma se piace il genere, ci può anche stare.
Questa scrittrice è ora iscritta all’università e studia lettere, il che è buono perché, se questo è quello che vuole fare, sicuramente sta andando nella direzione giusta. Di questo libro c’è un seguito più recente che non ho letto, quindi non so dire se nel frattempo è migliorata o meno, però mi auguro che possa scrivere i prossimi libri con maggiore capacità e maggiore cognizione. Con questo non voglio dire che il libro è brutto, però io avevo una compagna di classe alle superiori che amava scrivere e con cui ho scritto delle cose, dei racconti. E, secondo me, scriveva molto meglio di come è stato scritto questo libro. A parer mio non perché Dorotea Di Spirito scriva male per una diciassettenne, ma perché la mia amica era, e probabilmente è ancora, naturalmente dotata e portata alla scrittura.  
Quindi, tirando le somme, non c’è molto altro da dire su questo libro. Lo consiglio alle ragazzine che amano le storie in stile “Twilight” e che vogliano un esempio di come le cose dovrebbero andare, di come un ragazzo si dovrebbe comportare con una ragazza. Non che sia la storia d’amore a cui ispirarsi, ma meglio di altri young adult estremamente diseducativi. Dunque questo libro non è promosso, per quanto mi riguarda, ma non è nemmeno bocciato. Lo rimandiamo, rileggerò qualcosa di questa autrice tra un po’di tipo e vedremo se riusciremo a promuoverla o meno. 

-Pearl

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