lunedì 31 ottobre 2016

New York times "by the book" tag

Buongiorno e buone feste, lettori!
Comincio subito col dire, nel caso non l’aveste notato, che l’intervento di oggi non ha nessuna parvenza di serietà, dal momento che, come al solito, sono in ritardo pazzesco e che ho deciso di proporre un book-tag. Tra l’altro l’ho preso dal canale youtube di Matteo Fumagalli, quindi non solo non ho un'immagine da presentare all'inizio di questo

"articolo", ma non dovrebbe nemmeno essere un post scritto, bensì un video. Noi (io) de “Il carattere mobile” che ne stiamo sbattendo altamente la ciolla di tutti questi piccoli dettagli. Tuttavia mi sembra un tag carino, perciò se avete voglia continuate la lettura (e soprattutto, se avete un po’ di tempo per cazzeggiare, giocateci anche voi). Buon divertimento!

Quale libro stai leggendo in questo momento?
Triste, ma vero: “Destini incrociati”, di Diana Gabaldon. Li sto finendo tutti, a questo punto è diventata una sorta di scommessa con me stessa.
Inoltre, nel mio cassetto del comodino, ci sono anche: “Le quaranta porte”, di Elif Shafak e “I gioielli indiscreti”, di Diderot, che devo ancora finire di leggere.
Qual è l’ultimo grande libro che hai letto?
Se per “grande” si intende “importante”, direi “Pastorale americana”. Se invece per “grande” si intende nel senso “fisico” (un elevato numero di pagine) allora cito l’ennesimo libro della Gabaldon. Quella donna non smette mai di scrivere?
Se potessi incontrare un grande autore, vivo o morto, chi sarebbe e cosa gli chiederesti?
Di vivo dico Lemony Snicket, senza ombra del minimo dubbio! Ci sono un sacco di cose che vorrei chiedergli su “Una serie di sfortunati eventi”, ma dubito che mi risponderebbe, per cui mi accontenterei di farci una grande chiacchierata su qualsiasi cosa ci venga in mente al momento, anche su quale gusto di pizza preferisce. Sul serio: qualsiasi cosa!
Sul fronte “morti”, invece, sarei molto tentata di conoscere Shakespeare, perché resta un artista che mi ha dato tantissimo, in passato e sul quale persistono numerosi dubbi, sia sulla sua persona, sia sul suo stile, o su ciò che ha scritto.
Quale libro saremmo sorpresi di trovare negli scaffali della tua libreria?
“Cinquanta sfumature di…” Il colore non me lo ricordo, comunque il secondo. Me l’aveva prestato un’amica, ho letto venti pagine e mi sono stupita di aver resistito tanto. Il fatto è che dopo non se l’è mai ripreso  e ce l’ho ancora io.
Come ordini la tua libreria?
Ho un ordine particolare che probabilmente funziona solo nella mia testa. A volte la posizione del libro dipende dall’epoca in cui è ambientata la storia, altre volte dal genere, ma quasi sempre dai temi che tratta. Penso di essere l’unica persona sulla faccia della terra che possa ritrovarcisi e a breve dovrò modificare anche qualcosina perché non mi ci sta più niente, però per me è un ordine chiaro e logico, per cui mi va bene così.
Quale libro desideri leggere da sempre ma non l’hai ancora fatto?
“Va dove ti porta il cuore”, giusto per dirne uno. “Gente di Dublino” è decisamente un altro e più in generale qualcosa di Proust. Questi sono quelli che mi ricordo, ma non sono certo gli unici.
Quale libro ti vergogni di non avere ancora letto?
Quelli della domanda precedente, ovvio! E tantissimi altri. La maggior parte dei classici sono qualcosa che purtroppo mi manca molto e che ho sempre voluto approfondire. Shame on me!
Deludente, sopravvalutato, semplicemente brutto. Quale libro avrebbe dovuto conquistarti, ma non è accaduto?
Quando ero piccola avevo visto questo libro in libreria – di cui purtroppo il nome non mi viene in mente –  che mi aveva subito incuriosito, perché parlava di un collegio in Svizzera. Io non sono normale e amo le storie che parlano di collegi. Tuttavia quando, finalmente, ho avuto la possibilità di leggerlo dopo anni di ricerche, non mi è piaciuto per niente. Anzi, ricordo che mi aveva fatto proprio schifo. Probabilmente ero troppo piccola per un libro del genere, non lo so con certezza perché ho rimosso gran parte della trama e quello che mi è rimasto è un vago ricordo del brutto effetto che mi ha fatto.
Che tipo di storie ti attirano?
Come sempre, sottolineo il fatto che non ho un genere in particolare al quale sono più legata, se non fosse per il fantasy perché da piccola ne ho letti in gran quantità ed è con quelli che sono cresciuta, ma adesso sono una lettrice piuttosto onnivora. Ciò che posso dire è che mi piacciono le storie (ma anche nel contesto cinematografico, non solo libresco) che parlano di rinascita, di percorsi per l’accettazione di sé, di rivalsa. Comunque non escludo tutte le altre storie.
Da che genere ti tieni lontano, invece?
Purtroppo dovrei leggere più gialli e più thriller.
Puoi far leggere un libro al presidente. Quale sarebbe?
“Lettere contro la guerra”, di Tiziano Terzani. Lo farei leggere a qualsiasi leader politico.
Prossima lettura?
Prima dovrei avere la costanza di finire quelli che ho iniziato, cosa già dura di per sé. Successivamente ho una lista infinita di libri che mi sono stati regalati per il mio compleanno e ho solo l’imbarazzo della scelta. Per ora ancora non mi sono decisa.

Nonostante la leggerezza, spero di non avervi annoiato/scocciato e spero comunque di avervi fatto piacere. Vi auguro buona giornata e buon halloween!
-Liù

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