lunedì 14 gennaio 2019

Zitti tutti, parla Zucca! - Nuovo anno



Miao a tutti.
Come si è concluso il vostro anno? E come è cominciato questo nuovo anno che sicuramente segnerà il vostro momento, in cui brillerete, in cui realizzerete i vostri sogni, in cui riuscirete a rispettare i vostri buoni propositi? Poi sicuramente arriverà la pace nel mondo, vedremo gli asini volare e, forse, pure Salvini ragionare. Ma per questo non si può mai garantire.

Devo dire che il mio 2019 è iniziato in relax, infatti sono sicurissimo che tutti voi avrete notato la mia assenza negli ultimi due lunedì. Ebbene sì devo dire che ho perso un po’ l’interesse a scrivere su questo insulso blog. Per cui ho deciso, per mia bonaria concessione, che continuerò sì a scrivere ma solo una volta al mese. Insomma ho le mie cose da fare, cani da educare, pisolini da recuperare. Inoltre non seguirò più alcuna scaletta, andrò a braccio, o “a sentimento” come dite voi umani.
E oggi ho un tema che mi frulla in testa. In realtà è lì depositato da un po’ di tempo, più o meno dal periodo delle feste natalizie, e l’idea mi è sorta osservando tutte l’esagerazione che sfoggiate, inutilmente sottolineerei, durante alcuni periodi prescritti. Ma che sono i festoni colorati, le luci psichedeliche, enormi mostri deformi appesi a finestre o in agguato in giardino? Immagino che voi pensiate siano belli, altrimenti nessuno esporrebbe mai quegli obbrobri volontariamente, a meno che non voglia allontanare visitatori. Ma lasciate che vi dica due parole sul vostro senso estetico: non serve a nulla.
E non cercate di fare i furbi con me. E nemmeno con voi raccontandovi la favoletta strappalacrime che lo fate per creare un ambiente gioioso e spensierato per tutto il genere umano. Siete falsi, dei bugiardi, che cercano di nascondere il loro vero animo alimentato dal fanatismo del possedere qualcosa di esteticamente bello. Poi questo sempre secondo i vostri canoni.
Ma voi sapete che esistono persone che hanno delle librerie meravigliose, con delle edizioni altrettanto fantastiche, come opere d’arte, ma non hanno la minima idea di cosa parlino quei suddetti libri? No certo, perché il vostro fanatismo va in black out quando si tratta di contenuti. E questa è la parte veramente divertente, perché sarebbe come essere fanatici del tiramisù, andare a fare la spesa comprando tutti gli ingredienti e una volta a casa metterli sulla mensola e osservarli nel loro splendore. Sì ma il tiramisù?
Certo bisogna pur dare a Cesare ciò che è di Cesare, e chi di voi almeno una volta non si è fatto tentare da una copertina graficamente perfetta? Anche le due mente”gatte” che gestiscono il blog lo hanno fatto, e in realtà Pearl ancora punta dei libri con delle copertine soddisfacenti, nonostante il libro l’abbia già letto e apprezzato e abbia la sua copia sul comodino.
Quindi se da un lato non c’è nulla di male nel constatare una bella copertina, l’affare diventa deleterio quando il contenuto perde ogni importanza.
Vi lamentate dei prezzi, a volte ribadendo anche che la cultura non dovrebbe costare così tanto, dimenticandovi che esistono delle piccole cose chiamate “biblioteche”, in cui potete prendere in prestito tutti i libri che volete. Per un periodo limitato, certo, ma pur sempre gratis. Con quale altro bene economico potreste dire lo stesso? La cultura costa, ebbene si: costa fatica. Perché ci vuole fatica, a voi altri umani, per andare al di la delle apparenze e guardare il contenuto.
A nessuno piace essere povero. E si, possedere libri è bellissimo, soprattutto se i libri in questione sono passati sotto le sapienti mani di grafici ed artisti che sulla copertina hanno reso magistralmente l’idea del romanzo. Ma non è lo scopo del libro, non fate finta di non saperlo.
Acquistate un libro e lo possiederete sullo scontrino. Leggete un libro e lo possiederete per sempre.
Il mondo letterario è un mondo costruito per mezzo delle parole, ancora meglio, del loro significato. Non del segno scritto su un pezzo di carta, ma di ciò che esso evoca. In questo consiste quest’arte. Se vi interessano le immagini, questa, non è la forma d’arte che fa per voi. Andate in un museo, in una galleria fotografica, osservate i quadri più belli del mondo e lasciate che siano i colori e le pennellate a raccontarvi una storia. Si chiamano “arti visive” per un motivo. Nessuno vi dirà che sbagliate, o che siete superficiali… Beh, io si, ma non per questo motivo.
La libreria è tutt’altra esperienza. Ficcatevelo in testa e provate a pensarci su la prossima volta che deciderete di acquistare un libro perché in copertina ci sono due amabili e teneri orsacchiotti che pattinano sul ghiaccio tenendosi per mano… Cosa che per quanto mi riguarda fa alquanto schifo anche a livello visivo, ma come vi dicevo, voi umani avete dei gusti pessimi.
Detto questo, termino qui la mia prima lezione dell’anno e vi auguro fin da subito di rileggermi presto, dato che sono il felino migliore che potesse mai capitarvi. Di contro non so quando mi tornerà la voglia di scrivervi quindi per il momento… mangio.
Zucca 🐾

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