venerdì 4 ottobre 2019

Narrativa - Capitolo 19




Buongiorno.
Il libro di oggi è già stato citato nel blog non molto tempo fa, in un’altra rubrica, ma qui ne parleremo in modo un po’ più approfondito. È stato un caso editoriale non da poco, ha avuto una grande eco sia dal punto di vista del contenuto che dell’autore.
Tutto è nato, per noi, con una intervista pubblicata su Youtube, un video intitolato “The Simple Interview” di 5 minuti e mezzo che riprende un colloquio di lavoro di Giovanni, il fratello minore dell’autore.
È un colloquio finto, anche perché Giovanni ha solo 12 anni, e nel corso del video vengono inseriti ricordi, attività, la vita a casa e a scuola, come dei flashback. Il video ha riscosso successo sul web, non solo in Italia e da lì è nato poi il libro di cui parleremo adesso: “Mio fratello rincorre i dinosauri”, di Giacomo Mazzariol, fratello maggiore di Giovanni.
Ho conosciuto questo libro tramite mio fratello, che ha fatto l’educatore in un centro diurno per disabili nel nostro paese, che lo aveva cercato e ne era venuto in qualche modo in possesso. Non ricordo se glielo avessero regalato o meno, ma in un modo o nell’altro è finito in casa nostra. Ma anche lì, dopo un primo interesse, è stato da me abbandonato per seguire altri libri e romanzi. Poi in un modo o nell’altro, anche tramite il video di Matteo Fumagalli, che intervista l’autore  in prima persona, è rinato questo interesse e questa curiosità che mi ha fatto dire “E io quando lo leggo?”. Quindi eccomi qui, anche io con la mia copia personale, regalatami all’ultimo compleanno che mi ritrovo a parlarne, decisamente in modo positivo.
La storia narra la vita dei due fratelli, in particolare di Giacomo, perché è lui che esprime il proprio punto di vista e la propria esperienza, ma il focus principale di tutto il racconto resta Giovanni. Attorno a loro il resto della famiglia, ovvero i genitori e le due sorelle, con una zia ed una nonna. La narrazione parte dal momento in cui la gravidanza di Giovanni, l’ultima, viene annunciata e arriva fino al momento della pubblicazione, diciamo pure il presente anche se la prima pubblicazione risale al 2016, quindi già tre anni fa.
Lo stile di scrittura è molto semplice ma allo stesso tempo molto efficacie, molto compatibile con la trama che consiste nell’entrare pian piano nella vita di una famiglia ed osservarla. Come se leggessimo direttamente nella mente dell’autore: cosa pensa, cosa sente eccetera, come in un diario segreto. E questa modalità di scrittura spinge il lettore a sentirsi più vicino al protagonista e quindi ad immedesimarsi con le varie situazioni o le varie reazioni.
Dal punto di vista della trama non ho molto da dire, e non vorrei mai togliervi il piacere di leggerla, quindi quella parte la salteremo proprio e ci concentreremo piuttosto sul messaggio che vuole passare attraverso il libro: Giacomo dice che suo fratello è affetto dalla sindrome di Down, ma è anche un bomber, un supereroe, ed io sono assolutamente convinta che sia così. Già con il video che abbiamo citato all’inizio del post si poteva individuare un chiaro messaggio: “Be authentic, Be spontaneus. Make it simple, make it true”. Bisogna quindi essere sé stessi, con le proprie caratteristiche, i propri pregi ed i propri difetti e guardare agli altri con occhi nuovi, gli occhi di chi è pronto a scoprire l’altro e non a costringerlo all’interno di una categoria, giudicandolo sulla base di quanto sia vicino o lontano rispetto ad uno standard.
Tutte le persone sono differenti, e hanno delle caratteristiche uniche e quindi costringerci ed ostinarci a guardare tutti quanti attraverso le stesse lenti non farà altro che spingerci più lontani dalla verità. Per farla semplice, una frase che tutti conosceranno di Albert Einstein: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”
Utilizzare gli stessi parametri per giudicare, per osservare, per comprendere le persone non è rappresentativo della realtà. Non si può assolutamente pensare di riuscire a capire tutte le persone del mondo utilizzando un solo parametro. Ed è questa la parte che ho preferito di tutto il libro. Oltre a Giovanni ovviamente, una vera rockstar.
In un certo qual modo richiama un libro di cui uscirà presto la recensione sul blog, circa tra due venerdì, e sto parlando di “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks, che nella quarta ed ultima parte del saggio si riferisce ai “semplici”, tra cui ricade anche Giovanni.
Consiglio il libro? Sì, perché nella sua semplicità riesce a trasmettere la positività, la gioia, la vitalità di Giovanni e allo stesso tempo la grandezza di tutta la famiglia Mazzariol. Le situazioni sono a portata di tutti, le difficoltà che affrontano non sono impossibili da immaginare e i loro momenti felici somigliano un po’ ai nostri. Per questo l’immedesimazione è davvero semplice, ed empatizzare e riconoscersi nei personaggi è il punto vincente di questo libro.
Null’altro da dire, ma trovate il modo di leggere questo libro.
-Pearl


Nessun commento:

Posta un commento