sabato 30 gennaio 2016

Fantasy - Capitolo 3



Torniamo a parlare di Terry Pratchett e dela sua saga del Mondo Disco, ambientata sempre nello stesso universo (il Mondo Disco, appunto), un disco piatto, sorretto da quattro elefanti che, a bordo di una tartaruga, vagano per l'universo. Tutte le sue storie iniziano o si svolgono, o comunque approdano ad un certo punto, ad Ankh-Morpork, la capitale.
Terry Pratchett, che ho già elogiato a parecchio, e mi dispiace essere ripetitiva quindi mi concentrerò poco su questo aspetto, riesce sempre a sorprendere con le sue trovate creative e divertenti che riescono a rendere ogni sua opera unica.
Questo libro è del 1989, tradotto e pubblicato in Italia nel 1994, si intitola "Maledette piramidi" e narra la storia di Teppic, o Pteppic, figlio del faraone del regno d'Egitto, anche se non viene direttamente citato. Sappiamo che parla dell'antico Egitto perché ne riporta fedelmente diverse tradizioni (mummificazioni, piramidi, gatti, dei ecc). Teppic si è allontanato dalla famiglia per studiare nella Gilda degli assassini che si trova nella capitale. Dopo aver conseguito il diploma, sarà costretto a tornare a casa. Da questo ritorno nasceranno una serie di vicende divertenti e al limite dell'assurdo, come ogni storia di Terry Pratchett che si rispetti. Tutte queste particolarità, queste stranezze vengono descritte in un modo tale da farle sembrare normali, nonostante sia ovvio il contrasto con la realtà.
Come già detto la città rimane sempre la stessa, ma i personaggi protagonisti delle sue storie sono sempre diversi, e questo lo rende una sorta di sguardo sul mondo: le discrezione,  come le cose belle, non accadono mai sempre alle stesse persone; ognuno ha la propria occasione di essere eroe nella sua storia pur condividendo un ambiente comune. 
Il suo personaggio protagonista, nello specifico qui è Teppic, riprende gli adolescenti e l'adolescenza, in cui c'è bisogno di trasgressione per testare i propri limiti e in cui si cresce. Crescendo, Teppic riesce a fare delle scelte mature, a fare la cosa giusta anche se prima non era nemmeno una scelta in considerazione. Questo è, a mio parere, un esempio di come dovrebbero essere i personaggi dei libri per ragazzi, e infatti questo è un libro per ragazzi.
In questo libro ci sono inoltre le note a piè di pagina che sono spassose, un'altro esempio della fantasia dell'autore; in questo fantasy il più grande matematico del mondo è un cammello che si chiama Brutto Bastardo e già questo rende l'idea.
Vi cito un paio di frasi:
"Ptarci era speciale. Il suo canto lo rallegra sempre. La vita sembrava più bella quando lei smetteva di cantare."
"<<Si tratta di mortis portalis taculatum, con complicazioni.>>
<<Che vuol dire?>> domandò Chidder.
<<In parole povere, - disse il medico con sussiego - è morto stecchito.>>
<<E le complicazioni?>>
Il dottore si strinse nelle spalle <<Respira ancora, ahimè>>"
Infine, nonostante le risate, le stramberie e tutto quello che di divertente si può trovare in questo libro, si trova spazio anche per delle riflessioni. Si affronta il crollo della religione e l'avvio di una crisi, personale o di un popolo intero. C'è un messaggio di speranza, di possibilità di ripresa anche quando tutto sembra perduto. C'è una metafora su quanto è come il passato sia il fondamento che permette di guardare avanti e muoversi verso il futuro. Non bisogna dimenticarsi di quello che è successo nel passato perchè ha permesso lo sviluppo, ha permesso di guardare avanti. Ma senza il passato non sapremmo che fare o che strada prendere per continuare il cammino.
Io ritengo che i ragazzi queste cose le comprendano, le capiscano, per questo consiglio questo libro a tutti i ragazzi, anche a quelli che non amano il genere, perchè è veramente divertente.

- Pearl 

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