lunedì 26 giugno 2017

Young adult - Capitolo 7


Buona sera, bella gente!
Oggi recensione breve, ma non su un libro “fuffas”, bensì su un libro da promuovere: “La battaglia d’inverno”, di Jean-Claude Mourlevat.
La mia lettura di questo libro risale a talmente tanto tempo fa che sono dovuta andare a verificare il titolo e il nome dell’autore esatti su google, scoprendo poi

che ho una pessima memoria. Nonostante questo è tra i libri della mia infanzia/adolescenza che mi sono rimasti nel cuore. Credo sia stato il mio primo young adult di carattere pseudo-distopico, anche se poi, a definirlo così, Orwell si rivolta nella tomba.
Helen, Milena, Bartolomeo e Milos sono i quattro protagonisti di questa storia. Sono quattro ragazzi adolescenti che abitano in collegio – uno maschile e l’altro femminile – senza ricordare nulla delle loro famiglie d’origine.
La realtà che vivono i quattro ragazzi è dittatoriale e autoritaria; il collegio è più simile ad un campo di prigionia che a una vera scuola e qui i ragazzi vengono controllati sotto la minaccia di tremende punizioni, che oltretutto non sono loro a subire direttamente: si paga e subisce una punizione per gli errori e l’insubordinazione di qualcun altro. Il pensiero che sia un’altra persona innocente a rispondere delle proprie azioni, frena i giovani abitanti dei due istituti dall’attuare rivolte interne, o eventuali fughe. Tuttavia le cose sono destinate a cambiare quando Helen e Milena conoscono Bart e Milos, poiché dopo questo incontro i quattro decideranno di fuggire e di combattere per rovesciare il sistema.
Anche fuori dal collegio tutto è controllato da una dittatura, più precisamente “la Falange”; un gruppo ristretto di persone (una sorta di partito politico) che ha concentrato nelle sue mani il potere assoluto. Per far crollare questo sistema bisogna combattere, scendere in piazza e l’asso nella manica dei protagonisti risulterà essere, del tutto inaspettatamente, la musica.
Non sapevo niente di Jean-Claude Mourlevat prima di questa recensione, per la quale mi sono voluta documentare un minimo. Un po’ come quando sei invitato a cena ed essendoti ridotto all’ultimo minuto non hai avuto il tempo di preparare un dolce, così passi dal gelataio e chi sé visto sé visto. In questo modo sono venuta a conoscenza di qualcosina su monsieur Mourlevat: è francese, anche se questo l’avevo intuito anni fa, quando ho letto il libro; ha insegnato tedesco per alcuni anni e per questo ha anche tradotto alcuni libri dal tedesco al francese; la sua grande passione è il teatro, in cui si è infatti cimentato sia come attore che come regista; il suo libro più conosciuto s’intitola: ”Terrestre” ed è del 2011; “La battaglia d’inverno” è stato un gran successo editoriale nel 2007 e ha raggiunto numeri di vendita considerevoli.
Per quanto mi riguarda mi fa piacere che un autore di libri per ragazzi conosca la forma d’arte del teatro dall’interno, perché è una forma d’arte antica e potente. Il teatro commuove, trasmette, dice la verità, serve e serve a tutti. Mi fa inoltre molto piacere che un autore per ragazzi porti sulla pagina stampata dei temi abbastanza seri. “Rivoluzione” è la parola chiave, in questo libro e in senso molto ampio: rivoluzione culturale, ma anche sacrificio, perdita e conquista; ci porta a pensare che i problemi degli altri sono anche un problema nostro.
Detto questo, non chiedetemi dello stile di scrittura perché a questo proposito, ahimè, non ricordo un fico secco! Sarà stato sicuramente abbastanza semplice da leggere e scorrevole, dal momento che l’età di lettura generalmente indicata a proposito di questo libro è sui tredici anni. Nonostante questo l’ho trovato molto carino e altrettanto interessante, intelligente, serio.
Altri due punti a favore li segno per il finale inaspettato, perché oltre ad essere imprevisto è anche consono all’andamento della trama e il fatto che sia un unico libro conclusivo: un libro fantasy autoconclusivo? Oro colato, signori!
Consiglio questo romanzo ai più giovani, anche chi fra loro ha poca dimestichezza con la lettura e generalmente viene stimolato poco dai libri.
Io vi auguro buona serata e buon inizio settimana!
Alla prossima!


-Liù

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