venerdì 20 aprile 2018

Fumetti - Capitolo 2



Buongiorno a tutti!
Oggi torniamo ad un genere che, purtroppo, trattiamo raramente all’interno del blog: il fumetto.
La scorsa volta era Julia, la criminologa della Sergio Bonelli Editore, mentre questa volta, pur mantenendo ci sulla medesima casa editrice, parleremo di un fumetto che ha come protagonista un uomo, un investigatore particolare.
Egli infatti si definisce un indagatore dell’incubo ed è stato creato da Tiziano Sclavi: stiamo parlando di Dylan dog, un altro fumetto italiano  che ha riscosso un gran successo non solo nel bel paese, ma in diverse nazioni, tra cui Germania, Spagna, Danimarca, Svezia ecc. Il primo fumetto di questa serie fu pubblicato nel 1986.
La trama cambia, ovviamente, in base al caso trattato nei singoli fumetti, ma il background da cui parte è il protagonista, ex poliziotto di Scotland Yard che ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi ai casi meno convenzionali e che generalmente, almeno apparentemente hanno a che fare con la magia ed il paranormale.
Dylan dog è un personaggio particolare. Io ricordo di averlo letto per la prima volta quando ero ancora una bambina, no  ricordo il titolo esatto ma ricordo che mi sconvolse. In quel caso non c’era nulla di paranormale, era un caso abbastanza umano, se così vogliamo dire, ma era un po’ troppo macabro per la mia età. Ricordo il protagonista come tenebroso, in gamba e amato dalle donne. In realtà, dopo averlo riletto mi chiedo da dove sia emersa questa immagine decisamente fuorviante. Infatti mi sono dedicata alla lettura di 4 fumetti:

Il marchio rosso


Il male


Delyrium


Ai confini del tempo


Anzi, ringrazio subito mio fratello per avermeli prestati. Quello che mi è parso di capire sulla base di questi racconti rispetto a Dylan è che, in realtà, è una specie di ispettore Coliandro versione fumetto: si innamora praticamente di tutte le donne che vede e si ritrova sempre invischiato in casi strani. Certo il protagonista del fumetto è un po’ più in gamba nel risolvere i casi, e non li risolve solo per caso. Questa visione però ha sconvolto l’immagine che avevo e che ricordavo.
Groucho è un altro personaggio molto particolare, è il maggiordomo di Dylan e il suo aiutante, che spesso lo tira fuori dai guai all’ultimo minuto. Probabilmente è però conosciuto maggiormente per il suo essere una spalla demenziale, che non fa altro che dire battute, anche quando non sarebbe il caso di esporsi. Sembra però incapace di riconoscere le situazioni, come se avesse effettivamente qualche problema cognitivo di qualche tipo. È comunque il personaggio che ho apprezzato di più, insieme all’ex capo di Dylan Dog.
Tra i quattro fumetti che ho letto quello che mi è piaciuto più di tutti è stato “Il marchio rosso”, che di paranormale ha ben poco, mentre quello che ho apprezzato meno è quello sui dinosauri. Forse perché ho trovato la trama un po’ troppo sbrigativa; secondo me avrebbe potuto essere migliorato dividendolo in due parti, così da non lasciare buchi o passaggi troppo "all’acqua di rose", se così si può dire.
I disegni, a parere mio, sono molto belli, soprattutto i primi piani. I volti sono quelli che ho apprezzato maggiormente. Nonostante siano immagini molto macabre ed esplicite, d’altronde è pur sempre un fumetto horror, è stato piacevole leggerlo.
Inoltre trovo che non sia da sottovalutare il fatto che le sue storie, a volte, facciano riflettere. 
Ad esempio ne “il marchio rosso” si parla della borghesia, della povertà,  del problema della giustizia e di come spesso gli emarginati vengano considerati sulla base di stereotipi senza nemmeno concedere il beneficio del dubbio, mentre ne “il male” si parla della creazione della violenza, dell’importanza dell’assunzione di responsabilità davanti alle proprie azioni.
Consiglio questo fumetto a persone non impressionabili e che magari abbiano più di 10 anni, agli amanti dei fumetti non credo serva consigliarlo perché probabilmente lo conoscono già.
Ora inizierà l’ardua scelta del prossimo fumetto da leggere, o magari una graphic novel.
A presto!
-Pearl

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