lunedì 7 maggio 2018

Zitti tutti, parla Zucca! - La fede




Miao a tutti!
Sono arrivati i testimoni di Geova. Sapete quelli che citofonano, sempre in coppia, che parlano di Dio e di salvezza ultraterrena? Credo che vivano su una torre, o almeno né parlano spesso. Io credevo che le brochures fossero turistiche, ma non sono piene di immagini con spiagge e palme, quindi ho dedotto che si interessino di altro. È stato difficile perché nessuno li ha mai fatti entrare in casa, a quanto pare la mia è una famiglia di miscredenti, ma dalle poche cose che ho potuto sentire osservandoli dal balcone mentre si allontanavano, la fede è il loro argomento preferito.

Io non ne so molto, ma quello che so è che dovrebbe essere una cosa buona. Mi hanno raccontato che i suoi punti cardine sono: il perdono e la compassione verso i più deboli e i più poveri. Il che di per sé non è negativo, anche se fa un po’ buonista. Senza contare il ricettacolo di persone che parlano bene e razzolano male e che usano questa morale solo quando conviene loro, o per ottenere qualcosa.
Ne stavo discutendo giusto questa notte con Alex il Manzo. Lo chiamano così nell’ambiente, ma mica perché è manzo: è solo il diminutivo del suo cognome, Manzoni. Nel complesso è abbastanza rovinato per essere un fantasma. Saranno tutti questi pacchi mentali, dilazionati in ben ottantotto anni di vita, ad averlo sciupato. Infatti tutte le volte che si fa vivo, manco fossi un demone dell’oltretomba, mi sventola sotto i baffi il suo crocifisso, delirando sulla religione e sulla fede. Bello, stai calmo per favore, che a me della tua religione non me ne può fregare di meno. Il culto egiziano di Bastet, la dea-gatto della guerra, era già più che consolidato quando i re magi hanno deciso di impostare il navigatore per Betlemme. O ti metti seduto in un angolo, ti tranquillizzi e parliamo di letteratura, visto che quella ti riesce bene, oppure vai a scambiare due parole con il Marchese De Sade, che ti spiega lui un paio di cose.
Ragazzi, beccatevi questo consiglio assolutamente gratuito e che nessuno oltre a me potrà mai darvi: imparate a scindere il genio letterario dall’omuncolo che lo tiene nascosto.

Il Manzo sarà pure un fracassa lettiere, ma in quanto scrittore niente da dire. Tutto calcolato al millimetro, essendo un grande storico, è attento al dettaglio e al fatto che tutto coincida e corrisponda al vero. Una volta mi ha pure confessato che se ne è pentito e ha ripudiato l’idea di “romanzo storico”, ma secondo me sono solo altri suoi pacchi mentali. Che poi, alla fine, questa storia della fede, sarà pure noiosa ed eccessiva, però lo ha portato dalle opere della giovinezza a quelle più mature e complete. Si deve solo sopportare il fatto che “I promessi sposi”, alla fine, sono votati al perdono di tutto e tutti, nonostante gli aberranti crimini dei loro nemici.
La morale cristiana non è sbagliata in sé, però non si può tralasciare il fatto che il nostro mondo è pieno di persone egoiste che sfruttano i principi del cristianesimo per i propri scopi. Nelle vita reale ci sarà sempre un Don Abbondio pronto a fare il furbo per coprirsi le spalle senza far fatica e un Don Rodrigo pronto a fare l’arrogante accaparrandosi quello che vuole senza averne diritto. Come si può, quindi, scrivere un romanzo che parli della realtà che ci circonda in modo veritiero, quando il tema principale è incompatibile con la vita vera stessa? Mi sembra di aver letto qualcosa a riguardo, forse qualcuno negli anni è riuscito a risolvere l’enigma. Chiederò in giro.
Ok, mi sono dilungato su questa storia della fede, ma questo non è il solo argomento che Manzoni ha trattato nelle sue opere. Ha parlato della storia, ha parlato degli ideali risorgimentali che viveva in prima persona e quindi della rivoluzione. Chi l’avrebbe mai detto che sotto l’involucro della sobria fede si nascondesse un animo sovversivo? Quindi vedete, non tutti i lati del Manzo sono negativi. Ha tanti lati, almeno uno positivo siamo obbligati a individuarlo.
Comunque, a proposito di fede, stavo pensando che oggi i gatti non hanno un vero e proprio culto e infatti anche la Dea gatta è appannaggio della storia passata. Tutt’oggi sembra che non credano a nulla. Siamo forse troppo intelligenti per credere a qualcosa che non si può dimostrare. Soprattutto a un’intelligenza superiore alla nostra? Dai, com’è possibile, Ale?
Ad ogni modo, se lo ritenete utile, mi sacrificherò candidandomi a Dio dei gatti. Perché se davvero il Dio dev’essere più intelligente degli altri, direi che sono il soggetto più idoneo per ricoprire tale ruolo.
Dunque, gatti di tutto il mondo eleggetemi! Adoratemi! E io vi prometto di essere giusto, ma severo nelle punizioni, di scagliare la peste sui cani innominati del vicinato e di promuovere la liberalizzazione dell’erba gatta leggera. Sono un gatto responsabile.
Ora mancano solo i cartelloni elettorali, ma i miei avversari religiosi sono solo Gesù e Buddha; uno troppo magro e l’altro troppo grasso. Direi che ho già la vittoria in tasca. Anzi, fatemi andare a fare un pisolino ristoratore prima della nomina ufficiale.
Noi ci vediamo alla prossima, adepti
Zucca. Il vostro Dio. 🐾

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