lunedì 18 giugno 2018

Zitti tutti, parla Zucca! - La privacy



Miao a tutti.
Nelle mie riflessioni quotidiane, oggi mi sono imbattuto in un tema abbastanza spinoso che ha avuto origine da una esperienza di pochi giorni fa. Stavo sul balcone di casa mia e mi stavo tranquillamente ed accuratamente lavando, quando sollevando lo sguardo ho notato che dal balcone di fronte un ragazzetto biondo, con il pallone sotto braccio, mi stava fissando.

Inizialmente non l’ho trovato poi così strano, infatti so di essere splendido e, grazie al blog, finalmente anche famoso, e quelli come noi, di una certa fama devono avere la forza di sopportare i fans. Però poi ci ho riflettuto bene ed ho concluso che, per quanto il mondo abbia bisogno di me, c’è una parte delle mie vite che deve restare solo mia. Tu, ragazzetto del balcone di fronte, l’inutilità del tuo osservarmi mi fa decisamente arrabbiare. Cosa credi di guadagnare stando lì come un ebete a fissare un gatto educato e pulito che si rilassa? So che la tua specie non è igienicamente friendly, infatti non ho mai visto nessuno della famiglia che vive con me leccarsi, ma questo è un altro discorso. Questo non ti dà il diritto di fissarmi con quell’aria di attesa come se dovesse succedere qualcosa da un momento all’altro.
Privacy. Sai cosa significa questa parola? Che ti devi fare un gran sacco di attributi tuoi. Se non ne hai, povera gioia, fatteli spedire con posta prioritaria.
E non provate a darmi del maleducato o del mascalzone solo perché è un fanciullo. Dovrà pur crescere anche lui, e tenerlo nella sua bolla di cristallo non lo aiuterà ad affrontare i problemi della vita, quindi sarà meglio per lui che impari in fretta. Anche perché se non la capisce così, posso sempre presentargli Georgie, che in realtà si chiama Eric ma si scrive George. Sì so che crea un po’ di confusione ma vale come sopra, attributi vostri.
Lui, oltre ad essere considerato uno dei maggiori autori di prosa in lingua inglese del XX secolo, è anche il padre della letteratura distopica. Non vi faccio nemmeno più la domanda, tanto so che non lo sapete quindi saltiamo questa noiosa parte in cui fingo di sorprendermi della vostra ignoranza, non fa bene né a me né a voi. Mettiamoci un punto e facciamola finita con questa ipocrisia.
George Orwell, all’anagrafe Eric Arthur Blair, nasce in India nel 1903 ma se provaste a leggere uno dei suoi libri, così, quando avete tempo, senza impegno, fareste fatica a crederlo. Infatti è molto contemporaneo nella scelta dei temi da trattare. Ha saputo guardare oltre il suo tempo e si potrebbe dire che ha anche profetizzato quanto poi è effettivamente avvenuto. Inoltre ha saputo farlo con uno sguardo molto critico e lucido, in grado di rettificare credenze rivelatesi poi non coerenti. Per questo, ad esempio, da socialista è diventato anti-Unione sovietica dopo aver visto tutti gli errori da essa commessi.
Da questa critica è nata una delle sue maggiori opere: “La fattoria degli animali”, la storia dei maiali di una fattoria che si rivoltano contro gli uomini, ottenendo il potere e cercando di distribuire gli averi in modo più equo. Con il tempo però i maiali cambiano e cominciano a comportarsi come gli umani e anche peggio. Una metafora di quanto è avvenuto dunque in Russia, dove un governo di potere e dittatura è stato sostituito con un altro, equamente pericoloso e sbagliato.  Tutti gli episodi descritti nel libro sono gli stessi che sono avvenuti dal 1917, con la caduta dello Zar, fino all’anno in cui Orwell ha scritto il libro, dunque il 1945.
Capite lo spessore della sua opera? Ecco cosa dovreste fare tutti voi, e soprattutto tu, ragazzetto biondo: rientrare in casa e leggere questo libro, che è meglio se impari subito come funziona la vita. Riempi il tuo cervello di nozioni e conoscenze arricchenti, altrimenti ti ritroverai rincitrullito a passare le tue giornate davanti ai social network.
E in fondo, il caro amico George, parla anche di questo, di social network. Beh ecco, dai, non proprio di social network, ma ha parlato molto della Privacy e ormai, con le centinaia di mail di aggiornamento che vi saranno arrivate, avrete capito anche voi cosa intendevo. Certo nell’aldilà è un po’ noioso sentirlo ripetere in continuazione “Io l’avevo detto che sarebbe andata a finire così”, però effettivamente è vero quindi, come lo smentisci?
A fronte quindi di questa sua lungimiranza verso il futuro e delle sue innate doti di preveggenza, leggete quel maledetto libro, “1984”, e andate a scoprire quale futuro che riserva il continuerete ad interessarvi della vita altrui, con la convinzione che in risposta a qualcuno interessi della vostra.
Sappiate però che a nessuno interessa delle vostre foto delle vacanze a meno che voi non siate assenti dall’inquadratura. Che nessuno muore dalla voglia di sapere cosa mangerete a pranzo o delle frasi motivazionali che tanto domani vi sarete già dimenticati. E che magari portano la firma di qualcuno con un nome famoso ma assolutamente poco credibile, come Vanna Marchi, per dirne una.
So bene, e posso dirlo per esperienza personale, che George è proprio bravo e sveglio nel raccontare le sue storie, ma dovrete andare un po’ oltre il suo aspetto picchiatello. Ha una certa tendenza alla paranoia e a vedere complotti un po’ ovunque.
Vi basti pensare che l’altro giorno, camminando lungo il corridoio, ho calpestato il pollo del cane (che lascia sempre in giro) e lui dallo spavento si è tuffato giù dalle scale gridando “Non mi avrete mai, maledetti comunisti!”. Andate oltre queste sue stramberie e arriverete a conoscere delle importanti verità che sicuramente Facebook non vi saprà dare. Smettetela di osservare il mondo che vi circonda attraverso i vostri filtri o i social network, perché chi vi dice che quello che si trova oltre di essi è la realtà e non quello che vogliono farvi credere che lo sia?
Zucca  🐾               

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