martedì 26 marzo 2019

Zitti tutti, parla Zucca! - Il declino della figura femminile nei romanzi



Miao a tutte.
So che in questi giorni post 8 Marzo attendevate con ansia il mio spogliarello per voi. Mi dispiace deludervi, fans, ma l’unica cosa che ho intenzione di mettere a nudo, oggi, sono le vostre menti.

Poi cosa andate davvero a festeggiare, l’8 Marzo, sinceramente non l’ho ancora capito. Di sicuro non la parità tra i sessi, visto che quella non l’avete raggiunta, anche se siete allo stesso medesimo grado di miseria delle vostre controparti maschili e quindi ve la potreste meritare. Tuttavia sono decisi a non darvela e voi sembrate decise a non prendervela. A parte quando volete andare agli spogliarelli. Li si che sembrate decise a prendervi qualcosa: la vostra fetta di torta ripartita in egual misura tra i membri del genere umano, maschili o femminili che siano, intenzionati a rendere il corpo di qualcun altro un mero prodotto commerciale a vostro uso e consumo. Beh, loro stessi sembrano essere d’accordo, del resto quando c’è il consenso c’è tutto. Eppure la finta parità, o l’illusione della stessa, può essere ben pericolosa. Fino ad ora è stata in grado di portare sugli scaffali delle librerie veri e propri orrori d’autore e direi che questo potrebbe bastare e avanzare già di per sé. Talmente tanti che entrando in una libreria, ti chiedi dove sono finite tutte quelle eroine brillanti, coraggiose, oneste che tanto abbiamo amato nei classici della letteratura e nella narrativa contemporanea.
Se vi sembra difficile scrivere o leggere un romanzo che abbia come tema centrale l’amore e i rapporti sentimentali e che allo stesso tempo non sia frivolo, o banale, basta che guardiate la letteratura inglese di inizio ottocento e scoprireste che la Austen è stata in grado di generare un personaggio femminile come Elizabeth Bennet, contemporaneamente fedele a sé stessa e coraggiosa nel mettere in discussione le proprie opinioni. In ogni caso un personaggio capace di ragionare con la propria testa e che non ha rinunciato alle proprie convinzioni in cambio di una vita più agiata e sicura.
Un altro esempio più vicino a noi e ai giovani è sicuramente Hermione Granger, che da studentessa modello e intellettuale qual era, ha deciso di farsi consigliare da Grattastinchi, compiendo la mossa più intelligente della sua carriera scolastica. È un personaggio che trasmette l’importanza dell’amicizia, di essere leali, onesti e anche pronti a mettere da parte le proprie paure per difendere ciò in cui si crede, o qualcuno a cui si vuole bene.
Anche Stefano Benni, l’unico uomo presente in questo intervento, dipinge la sua Margherita in modo schietto e audace; un’eroina che non si ferma alle apparenze e che è sicura di sé stessa, tanto da seguire i propri pensieri senza farsi abbindolare e smascherando i cattivi.
Dove sono tutti questi personaggi, mi chiedo? Dove sono?
I ragazzi di oggi sono abituati a farsi vomitare addosso personaggi diseducativi, senza carattere, che non sono in grado di fare due più due, ma che sono molto attenti alla moda e alla linea fisica in modo ossessivo, rasentando comportamenti tipici dell’anoressia. Si lasciano trascinare dai compagni in situazioni o comportamenti che loro stessi non ritengono corretti, ma che fanno comunque perché glie lo dicono gli altri. Questi modelli vorrebbero trasmettere un messaggio d’indipendenza e di forza della figura femminile, ma in realtà non fanno altro che ridicolizzarla, semplificarla, appiattirla. Come? A un certo punto della storia si ubriacano quasi tutte, vengono meno ai loro principi morali sbandierati a destra e a manca fino alla pagina precedente, giustificano comportamenti arroganti e violenti nei loro confronti e dimostrano mancanza di coerenza nelle scelte inerenti la loro vita sessuale. Se uno crede che sia giusto fare sesso solo dopo il matrimonio, di solito, lo fa dopo il matrimonio.

Nessuno dice che sia giusto o sbagliato fare sesso prima del matrimonio, ognuno è libero di credere ciò che vuole. Io credo che voi siate tutti stupidi. Il concetto qui è l’ipocrisia di queste donnette che, una volta resesi conto che la loro idea è cambiata, mantengono il punto solo a livello teorico, il classico “parlare bene e razzolare male”, ma non solo: si sentono in diritto di criticare tutti/e quelli/e che non aderiscono alla loro morale di cartapesta.
Giocando su questo meccanismo dell’ipocrisia spesso tali romanzi mettono in competizione i personaggi femminili e gli impediscono di costruire un rapporto interpersonale di rispetto reciproco, di supporto, di sorellanza. Si può essere diversi senza essere in conflitto. Considerando anche che troppo spesso il trofeo in palio per chi vince la competizione è il maschio alfa di turno che purtroppo di interessante ha ben poco. Non sono messaggi né sani né tantomeno maturi.
Ma voi esseri umani, volete iniziare ad insegnare ai vostri figli ad essere degli adulti pensanti e responsabili o volete farli vivere come voi? Come degli enormi Peter Pan che non stanno più nei vestiti dell’asilo e fanno i capricci perché non ottengono ciò che vogliono? E volete rendere le vostre figlie orgogliose del loro genere? Perché essere nate donne non le rende inferiori a nessuno, né uomo né donna né altro. E se non glielo dimostrate voi, con i fatti e non solo a parole, mi raccomando, crederanno a questi romanzetti trasformandosi in belle bamboline, di quelle di ceramica, vuote all’interno, che potrete muovere a piacimento per posizionarle come meglio vi garba.
Ah se questo pianeta fosse lasciato a noi gatti, vi rimetteremmo in riga in mezzo minuto. Siete solo fortunati che abbiamo di meglio da fare. Infatti ora mi aspetta il pisolino.
Zucca 🐾

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