venerdì 26 aprile 2019

Narrativa - Capitolo 13


Buongiorno, lettori!
Il tempo in primavera sembra volare e siamo già giunti ad un nuovo venerdì letterario, che ci auguriamo essere il più possibile pieno di pagine succulente tutte da sfogliare.
Per quanto mi riguarda, questi giorni si sono arricchiti con un breve libricino scorrevole e allo stesso tempo molto significativo di Margaret Mazzantini.
“Nessuno si salva da solo” si può considerare come un’opera minore della Mazzantini, ma non per questo è da vedersi come un romanzo poco attento a ciò che l’autrice vuole comunicare.
Sicuramente ho ritrovato la stessa densità dell’inchiostro usato per “Venuto al mondo”, anche se declinata in qualcosa di più leggero e quotidiano. Il dramma della guerra è stato messo da parte per lasciare spazio ad un profondo addio lungo centoottantanove pagine, danzato per tutto il libro dai due protagonisti, Delia e Gaetano, un tempo profondamente innamorati e successivamente allontanatisi l’una dall’altro.
La banalità della vita di tutti i giorni, le aspirazioni mancate, l’insoddisfazione per una vita mediocre a cui entrambi sentono di non appartenere e alla quale si trovano incollati contro la loro volontà, hanno sicuramente giocato un ruolo determinante nella loro rottura e nel crollo del loro matrimonio. Ed ora, dopo tanto tempo vissuto l’uno accanto all’altra, dopo aver costruito una famiglia piena comunque di profondo amore e rispetto reciproci, entrambi sanno che non possono più continuare a fingere, a stare insieme. Entrambi sono consapevoli di questa disfatta sentimentale e del fatto che per entrambi sia meglio interrompere il loro percorso insieme, ma allo stesso tempo non sanno bene come fare per riprendere a camminare nell’assenza dell’altra persona; in un vuoto che fino al giorno prima veniva colmato da qualcuno che ti conosceva più di chiunque altro, verso il quale nutrivi la più limpida certezza che non se ne sarebbe mai andato dal tuo fianco.
La Mazzantini ci mostra com’è facile scambiare per amore questa paura del vuoto e dell’assenza, commettendo l’errore di ritornare sui propri passi e riprendere un rapporto che non ha più senso di esistere. E con tutta la tristezza e il dolore che questa scrittrice è in grado di descrivere, ci viene anche mostrato il coraggio di porre la parola fine alla propria storia d’amore, di chiudere per sempre un capitolo della propria vita che altrimenti risulterebbe solo corrosivo e deleterio per chiunque vi graviti attorno.
Delia e Gaetano ancora traballano incerti su questa decisione che hanno preso, una decisione inevitabile e profondamente sofferta, che non lascia intravedere nessun barlume di rinascita futura.
Entrambi pieni di domande verso l’altro e verso sé stessi si interrogano sulle loro scelte, passate e presenti, sugli errori che hanno commesso e che hanno permesso che il loro rapporto finisse. Sono consapevoli che la persona che si trovano di fronte in quel momento sia il vero e autentico amore della vita e non riescono a spiegarsi come la fine del loro rapporto sia l’unica strada ora perseguibile. Eppure lo è. E Margaret Mazzantini ha premura di spiegarci perché, attraverso i racconti quotidiani di questo amore profondo e immenso. Attraverso lo scorrere dei giorni più o meno uguali, tra una festa di compleanno e un tradimento inaspettato, tra ricordi della propria infanzia e le storture delle loro famiglie d’origine, Delia e Gaetano si riconoscono nei loro racconti, nell’analisi non proprio lucida di sé stessi, nei loro errori e nelle motivazioni che li hanno portati a compierli.
Delia e Gaetano si sono seduti al tavolo del ristorante con la sensazione che la loro rottura non fosse ancora del tutto chiara, che fosse priva di confini ben delineati e certi e con la profonda, terrificante consapevolezza di non avere un terreno solido sotto i piedi. Il fallimento li circonda e impregna le loro vite. Hanno bisogno di quella chiacchierata a cuore aperto per riuscire a dirsi addio, per superare il loro addio e poter ricominciare.
I rimorsi e i rancori vengono ributtati fuori insieme alla forte passione che li ha animati nella loro vita insieme, giocando un mix di gusti dolci e amari in una cena che ha il vero e proprio sapore dell’addio. Quest’addio che nemmeno il lettore vorrebbe accettare. Un addio tenero e triste, profondo, doloroso, immenso, necessario e liberatorio.
Ecco che entrambi i nostri innamorati, perché tali continuano ad essere nonostante sia finito il loro rapporto, devono affrontare la battaglia finale contro i loro demoni interiori, l’ultima che combatteranno fianco a fianco e a seguito della quale il loro rapporto sarà destinato a perire, ma grazie a ciò loro due potranno finalmente riprendere a vivere. Vivere come due individui singoli, certo, ma in positivo, aperti alle possibilità future che li aspettano.
Delia, che per tutta la vita ha sempre avuto un difficile rapporto col cibo, alla fine del libro, coincidente con la fine della cena tra lei e l’ex marito e quindi coincidente anche con la fine della loro storia, riprende a mangiare. A Delia è tornata la fame, dopo tantissimo tempo. Delia ora può ricominciare a vivere e così anche Gaetano.
Mazzantini, la pesantezza non la molliamo, vero? Beh, se i risultati sono questi meglio così, ma certo è che tra un libro e l’altro di questa scrittrice dovrò disintossicarmi.
“Nessuno si salva da solo” è senza dubbio una piacevole, scorrevole e ricca compagnia e spero che possiate avere la possibilità e la voglia di leggerlo.
Io vi auguro un buon fine settimane e tante buone letture!
Alla prossima, lettori!
-Liù

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