venerdì 3 novembre 2017

Halloween book tag


Ciao, bella gente!
Oggi vi proponiamo un TAG a tema Halloween, fatto in due simultaneamente. Nel caso vogliate farlo voi stessi per divertirvi, o semplicemente per passare il tempo, lo potrete trovare nei seguenti siti:
“Libri di cristallo”, “Libri e molto altro” e “Sognatrice interrotta”.


A noi è piaciuto e le domande ci sono sembrate tutte davvero carine, quindi complimenti alle ragazze di questi siti che si sono messe d’impegno e l’hanno inventato di sana pianta.
E ora possiamo cominciare! Pronti, partenza… Via!
Zucca: La lanterna si accende… Quale libro avrebbe bisogno di un po’ di luce?

P: Non è un libro della catena horror, ma io darei maggiore spazio a “La trilogia di Bartimeus” (che è divenuta quadrilogia quando è stato pubblicato il prequel nel 2011, che però ancora non ho letto quindi per il momento lo considero ancora come trilogia) perché io ricordo di averla scoperta per caso ma che mi era piaciuta tantissimo. E anche se mi è capitato di sentire alcuni booktuber parlarne bene in realtà non conosco personalmente nessuno che lo abbia letto. Quindi darei un po’ di spazio a questo demone, almeno nel periodo di Halloween.
L: Credo che i libri che avrebbero bisogno di un po’ più di luce siano, infondo, quelli oscurati dalla fama di altri libri scritti dallo stesso autore, come ad esempio “Il seggio vacante”, di J.K. Rowling. Un altro romanzo per cui vale questo discorso è “L’età dell’innocenza”, di Tracy Chevalier, la quale è conosciuta principalmente per “La ragazza con l’orecchino di perla”.

Trick or Treat: Suonano il campanello, fai la tua scelta… Quale libro regaleresti?
P:
I “Piccoli brividi” perché sono i grandi classici dell’orrore per i più piccoli. E sono anche abbastanza terrificanti per i bambini dell’età giusta, insomma, almeno alcuni lo sono. Se mi immagino di regalare libri invece di dolcetti penso che ne regalerei uno della collana ad ogni creaturina che suona il mio campanello. Sicuramente i libri non gli faranno venire la carie ai denti!
L: Dipende molto dalla persona che ho davanti e dalla conoscenza che ho sui suoi gusti personali. Un libro che si regala deve un po’ rispecchiare l’inclinazione del carattere del destinatario.
Sicuramente, un libro che consiglio a tutti e “Cloud Atlas”, ovvero “L’atlante delle nuvole”, di David Mitchell, perché credo che porti un grande messaggio per l’umaintà.

Casa infestata: Un libro dalla copertina inquietante.
P: In realtà di libri con la copertina inquietante non me ne viene in mente uno in particolare, direi i libri vecchi in generale. Anche se in realtà inquietante non è la parola giusta, forse dovrei dire che sono semplicemente brutti. Ritengo che le copertine brutte siano il modo migliore per spingere le persone a non leggere! Un esempio sono tutte le collane tascabili da 1000 lire degli anni ’90, come quelle che potete trovare nella foto del post su Lovecraft di Halloween. Me ne scuso ma purtroppo sono gli unici libri dell’autore che ho in casa. Mi rendo conto che sono veramente tremende.
L: “Broken”, di Daniel Clay, ha sicuramente scelto di vestirsi con
una copertina un po’ angosciante: un paio di gambe da bambina che sporgono dall’alto è sicuramente un’immagine che non mi rende tranquilla. Tuttavia sono sicura che i grafici che curano i prodotti di Stephen King saprebbero fare di meglio. 

C’è anche da dire che le copertine delle edizioni originali, forse, rispecchiano meglio il senso di inquietudine che il libro vuole eventualmente trasmettere, lasciando agli altri delle versioni che non sempre sono azzeccate.

Fantasma: Il libro più spaventoso che hai letto.
P: “La società dei gatti assassini”, non perché è spaventoso in sé il libro, anche perché non fa parte del genere horror ma rientra nella catena Gialli Junior, però ricordo di non averlo mai finito perché mi aveva letteralmente terrorizzato. Già avevo timore nei confronti dei gatti e penso che quel libro abbia decisamente peggiorato le cose. Certo ora che non è più così sono tentata di riprenderlo in mano e finirlo una volta per tutte, così riderò di me stessa chiedendomi come possa avermi fatto tanta paura anni fa.
L: Ormai risulterà ovvio, ma io non leggo molti libri di paura. Citarne uno che non ho finito di leggere perché troppo angosciante, va bene lo stesso? Perché in tal caso, al primo posto, c’è sicuramente “V.M. 18”, di Isabella Santacroce. Non credo si possa definire né horror, né di certo thriller, ma posso affermare che mi ha causato parecchi incubi.

Vampiro: Un libro che ti ha ammaliato.
P: “La signora dell’arte della morte”, senza dubbio. Ariana Franklin secondo me ha creato un personaggio fantastico e anche se si tratta di un thriller storico riesce comunque a creare l’atmosfera che per esempio Stephen King crea nel genere horror. Insomma meravigliosa. Io lo consiglio sempre a tutti, a chiunque mi dica di amare i gialli e i thriller, ma oggi lo consiglio anche a chi ama l’horror.
L: Gli americani sono bravi, in queste cose. Citerò, senza ombra di dubbio, due perle degli States: “Il cardellino”, di Donna Tartt e “Il grande Gatsby”. Lo ammetto: hanno entrambi un fascino non indifferente.

Dolciumi: Siate golosi… I tuoi libri preferiti.
P: I miei libri preferiti, come già ho ripetuto in ogni singolo TAG che ho fatto, sono i thriller in generale. In realtà esistono thriller belli e brutti e, senza nemmeno doverlo specificare, a me piacciono quelli belli, ma visto che il bello è soggettivo, diciamo semplicemente thriller in generale. Non è come l’horror, ma se l’autore è bravo sarà in grado di mettervi paura come i grandi autori come King saprebbero fare. D’altronde non importa che la paura derivi dal paranormale o da esseri umani in carne ed ossa.
L: Il mio libro preferito è e resterà sempre “Il piccolo principe”. Più che altro, per una questione sentimentale. Sicuramente troverò, o se è per questo ho già trovato, libri più complessi, interessanti e innovativi, ma “Il piccolo principe” avrà sempre un posto speciale, per me.

Strega: Mescola il calderone… Quale libro ti ha ingannato?
P: La domanda peggiore di tutte. Non so dare una risposta, mi dispiace. Volevo restare nel genere horror dato che il TAG è di halloween ma sono molto ignorante rispetto a questo genere e ho letto poco. Quel poco che ho letto mi è piaciuto e quindi per il momento non ho ancora preso cantonate. Non da questo genere almeno, per tutti gli altri non posso dire di essere stata altrettanto fortunata.
L: Tantissimo tempo fa avevo iniziato un libro di cui non ricordo neanche il titolo, che parlava di una nobildonna realmente esistita nel ‘700. Il punto era che proprio non avevo capito che fosse una biografia/documentario fatto a libro, per cui ha deluso le mie aspettative. Non tanto perché fosse scritto male, o perché avesse una trama inconcludente, anzi ricordo vagamente fosse scritto abbastanza bene, ma semplicemente perché non mi aspettavo minimamente un libro del genere. Inutile dire che non l’ho mai continuato.

Bara: Alcuni libri è meglio chiuderli per non soffrire troppo… Quali?
P:
“Le notti di Salem” di Stephen King. In realtà io l’ho chiuso più volte nel corso della lettura, e tutte le volte però l’ho anche riaperto. L’ho finito e mi è piaciuto quindi lo consiglio, però è stato uno dei pochi libri che ho interrotto spesso per paura che il personaggio preferito morisse o perché non mi aspettavo la svolta che si verificava nella trama. Insomma King è un maestro nel creare le atmosfere in generale per me è difficile leggere i suoi libri tutti d’un fiato, però questo in particolare mi ha colpito, forse perché ho letteralmente adorato il personaggio del bambino. Leggetelo e fatemi sapere!
L: Si parla della sofferenza che affligge chi ha buon gusto e per sbaglio si ritrova a leggere cose come: “Cinquanta sfumature di grigio”, o si intende una sofferenza più legata a libri talmente tristi e depressi che risulta impossibile leggere ancora un’altra pagina senza scoppiare in lacrime? Perché nel primo caso ne avrei una sfilza lunga quanto i rotoloni regina, a cominciare da “After”, ”Succede”, “Fallen” e chi più ne ha più ne metta.
Se, invece parliamo della seconda categoria, credo che i romanzi ottocenteschi occupati a mettere in luce i gravi problemi degli strati più bassi delle società siano per me quelli più difficili da digerire. “Germinale”, di Zola, ad esempio è fra questi. Tanto per citarne un altro, direi “Grandi speranze”. Bellissimo, ma tristissimo.

Ragnatela: Un libro in cui ti sei impigliato ed hai avuto fatica a liberarti.
P: Direi “I racconti dell’orrore” di Edgar Allan Poe, semplicemente perché si sono succeduti per tutta la mia vita, anche inconsapevolmente, e che ancora adesso continuano perché ancora non li ho letti tutti. Ad esempio ricordo che il racconto del gatto nero mi venne letto per la prima volta da mia cugina quando eravamo piccole e ricordo che mi aveva molto spaventato, ma non sapevo fosse di Poe finché non l’ho letto volontariamente anni dopo. Sono racconti brevi e quindi mi è capitato di leggerne altri qua e là, senza riconoscerne l’autore quindi penso proprio che Poe sia l’autore che mi perseguita e di cui non riesco a liberarmi.
L: Che domande: la zia Diana è sempre dietro l’angolo! Seriamente, “La straniera” sta diventando una piaga non indifferente… E allo stesso tempo da assuefazione… Ridiamoci su che è meglio.

Scheletro: Qual è il tuo scheletro nell’armadio?
P:
Il mio scheletro nell’armadio è la mia vastissima ignoranza in alcuni generi tra cui anche l’horror. Non ho letto molto al riguardo se non qualche libro di Stephen King, qualcosa di Lovecraft e Poe e poco altro. Sto comunque cercando di colmare queste mie lacune e poter iniziare così a togliere qualche scheletro dal mio povero armadio che ormai è sovraffollato.
L: Credo proprio di aver dedicato un intero post sul blog ai miei peccati letterari, tra cui spiccano Fabio Volo, Twilight e addirittura Moccia. Da adolescente non ero messa bene e credo proprio che sarebbe il caso di stendere un altro velo pietoso.

Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? E già che ci siamo, vi sta piacendo questa settimana sul nostro blog e sulla pagina facebook?
Noi ci auguriamo di si e vi auguriamo buona continuazione! Alla prossima, lettori!
-Liù -Pearl

Nessun commento:

Posta un commento