venerdì 10 novembre 2017

Libri per bambini - Capitolo 6


Buongiorno lettori!
Un libro per bambini, questa settimana! Un libro che mi è veramente caro: “Ascolta il mio cuore”, di Bianca Pitzorno.
Questo libro mi è stato regalato in occasione di un mio compleanno; mi hanno portata in libreria e mi hanno fatta scegliere, il che è stato decisamente un momento fantastico.
Così adesso posso dirvi che se dovete fare un regalo a una ragazzina

intorno ai nove anni, questo libro può essere un’ottima scelta e benché il titolo possa trarre in inganno, non parla di una storia d’amore, ma di amicizia. E anche di lealtà, di cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Siamo in un’Italia che guarda decisamente al passato. Non viene specificato il periodo storico, ma ce ne facciamo un’idea osservando alcuni elementi della storia, come il fatto che ci sia ancora la maestra unica e che la scuola dell’obbligo finisca alle elementari.
Prisca, Elisa e Rosalba stanno per iniziare la IV D e la loro è una classe, ovviamente, tutta al femminile (altra indicazione, questa, sull’epoca in cui siamo immersi). La maestra dell’anno precedente è stata sostituita e ha preso il suo posto la maestra Argia Sforza. La nuova insegnante si rivela molto severa, cattiva e fin troppo interessata allo status sociale delle sue alunne, dal momento che premia quelle provenienti da famiglie benestanti, anche quando non se lo meritano e maltratta le più povere, coloro che una volta finito l’anno, non potranno proseguire gli studi e dovranno entrare nel mondo del lavoro.
Prisca è la nostra protagonista e con le sue amiche si trova nel bel mezzo della situazione. La bambina appartiene ad una famiglia che, a livello economico, sta mediamente bene: ha la possibilità di continuare a studiare e soprattutto di continuare ad essere bambina ancora per un po’. Tuttavia, ai favoritismi e alla puzza sotto il naso proprio non ci sta! Intenzionata a difendere le sue compagne di classe più deboli e sfortunate, Prisca farà tutto ciò che è in suo potere per assicurare loro un trattamento più dignitoso a scuola, nel luogo cioè dove certe ingiustizie non dovrebbero proprio avere spazio, ancor di più che in altri ambienti.
In questo libro, come ho già detto, è molto forte la componente dell’amicizia; quella genuina e solida che è destinata a durare tutta la vita e stiamo parlando, principalmente, di amicizia femminile; la dimostrazione che tra donne si può essere complici e amiche senza tradirsi, o cercare di primeggiare sulle altre.
Le assonanze con Louisa May Alcott e le sue “Piccole donne”, giuro, io le ho trovate e di considerevoli. Anche questo romanzo si può ritenere, in parte, autobiografico e presenta una protagonista nella quale l’autrice ha probabilmente messo molto di sé stessa. Infatti, sia Prisca che Bianca Pitzorno hanno iniziato a scrivere da piccole e si può facilmente supporre che le due siano anche coetanee. Anche la Jo Marge della Alcott aveva un certo talento per la parola scritta, esattamente come la sua creatrice.
Inoltre, entrambe le autrici parlano, come già detto, di amicizia al femminile e di solidarietà.
Quando ho scritto la recensione di “Piccole donne” avevo parlato anche di questa sorta di gioco, al quale le bambine sono sempre molto devote, quale che sia la generazione alla quale appartengono. La caratterizzazione di un gruppo di personaggi femminili, che punta proprio sulle differenze dei loro tratti caratteriali e che prende forza da essi è un gioco molto amato. Lo si vede nei giochi per bambine, come ad esempio nella Barbie e continuerà negli anni successivi della loro crescita, sia attraverso giochi virtuali come “The Sims”, sia attraverso altri canali, come i manga per ragazze, dove spesso e volentieri viene segnalato anche il gruppo sanguigno di ciascun personaggio, corrispondente proprio ad una caratteristica specifica del suo carattere. La cultura giapponese è molto legata a questa filosofia sul gruppo sanguigno, ma ho sempre pensato che i manga destinati ad un pubblico femminile, utilizzino questa cosa a loro favore, proprio in virtù dello stesso principio.
Vero, lo ammetto: questa teoria è interamente frutto dei miei ragionamenti e delle mie elucubrazioni mentali, ma vi assicuro che nonostante questo si basa su ragioni ed osservazioni molto solide. La “sindrome alla Alcott” arriva anche ad “Ascolta il mio cuore” e io, grande fan di tale malattia, non posso che rimanerne influenzata (e affascinata). Mi piacciono i libri per bambine che usano questo tipo di approccio e credo si dovrebbe poter fare lo stesso anche per i destinatari maschili, quindi spero che esistano libri simili, perché li approvo su tutta la linea.
“Ascolta il mio cuore”, come ogni libro per bambini e ragazzi dovrebbe fare, mette in cattiva luce i comportamenti sbagliati, plaude quelli giusti (gli ideali di lealtà e coraggio sopra tutti) e così facendo forma il lettore. Oltre a questo, è un libro che diverte e stimola e tutto ciò lo autocertifica come uno dei libri per bambini migliori che abbia mai letto.
Poi, che volete che vi dica? Ho sempre avuto un debole per le storie ambientate fra i banchi di scuola, per cui resto schifosamente di parte.
In ogni caso questo è certo: Bianca Pitzorno è magica, le sue storie sono magiche e di conseguenza, la sua penna deve essere per forza una bacchetta magica, che personalmente spero non esaurisca mai l’inchiostro! Ora, della stessa scrittrice, spero tanto di riuscire a leggere il libro per adulti “La vita segreta dei nostri antenati”, che non è recentissimo, ma odora ancora di nuovo. Sarà difficile dire di no allo shopping disperato in libreria, ma il bello delle biblioteche è proprio questo ed io devo imparare ad accontentarmi.
Ad ogni modo, consiglio a tutti questo libro, ma soprattutto a coloro per cui è stato pensato e a cui è stato destinato: i bambini, perché insegna veramente qualcosa di straordinario e di puro.
Io concludo qui e vi auguro buona giornata!
Alla prossima!

-Liù

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