lunedì 26 febbraio 2018

Zitti tutti, parla Zucca! - Il tempo




Miao a tutti.
Ecco un altro lunedì in cui dedicare il mio prezioso tempo a voi.
Non mi sento abbastanza apprezzato visto che non ho visto la vostra insulsa riconoscenza giungere insieme al corriere nelle ultime settimane. Io vi rendo partecipi della mia immensa sapienza e di informazioni preziose di cui mai potreste venire a conoscenza e voi che fate? Nemmeno un minimo di gratitudine, niente omaggi, niente cibo, non dico salmone ma almeno dei maledettissimi croccantini. E invece il nulla cosmico, il tempo passa e nulla cambia.

Non dovreste perdere la vostra vita a temporeggiare, già ne avete solo una e pure quella è limitata. Non siate taccagni e sganciate qualcosa.
D’altronde questo non è uno degli argomenti che più vi sta a cuore? Il tempo che scorre inesorabile portandosi via la vostra unica vita? Di questo hanno scritto in molti e in molti ancora ci provano, per non parlare degli artisti, tra cui pittori e musicisti che si sono scervellati per trovare un po’ di rassicurazione. Per esempio, tra gli autori contemporanei, Høeg nella sua opera “I quasi adatti” parla del tempo e della sua concezione lineare, sottolineando la sua capacità di muoversi restando contemporaneamente uno  sfondo immobile.
Ma una sopra tutti gli altri è riuscita a dare una interpretazione di questa idea astratta, il tempo: Virginia Woolf, grande la Virgy, lei e i suoi sbalzi d’umore sono sempre così imprevedibili che il tempo passato con lei non è mai banale e noioso. Non fate quelle facce, che vi vedo un po’ schifati. Lei è la prima a ridere di queste oscillazioni umorali, va bene? Non mi permetterei di dirlo se non fosse vero. Sono un GentilGatto io.
Lei, Joyce, Svevo e Proust mi invitano alle loro partite a poker e c’è veramente da rimanere affascinati dai loro discorsi. Il problema è che tendono a durare un po’ troppo per i miei gusti. Infatti la mia prima vita la sprecai così, osservando questi quattro scrittori che discutevano del tempo mentre esso passava e che lo negavano, prolungando la partita e aumentando la posta in gioco ad ogni anno. Alla fine comunque ho vinto. Avevo il classico asso nella manica: ho fatto sparire qualche carta e non hanno più potuto giocare.
Un esempio della scrittura di Virgy dedicata allo scorrere del tempo è la sua opera “Orlando”, che narra la storia di questo essere umano che subisce una trasformazione, cambiando sesso e non muore mai, vivendo una vita, ma allo stesso tempo milioni di vite, in una; arriva a vivere anche i giorni nostri. La sua concezione del tempo  è non cronologica, ma è da ricercare in ogni persona perché ognuno di noi ha un suo ritmo di vita e quindi un suo personale tempo interiore ed esteriore. Lei non me lo ha mai detto, ma io credo fermamente che i molti lutti che ha vissuto in famiglia e il fatto che molti dei suoi parenti e/o amici fossero intellettuali abbiano contribuito molto a creare questa sua concezione. Ella ha poi cercato di esprimerla facendo ciò che più le veniva meglio: ha messo tutto per iscritto, creando il flusso di coscienza.
Il flusso di coscienza è infatti uno stile di scrittura che racconta la storia in modo non cronologico, e apparentemente senza filtri o senza limiti, che parte direttamente dall’intelletto e scorre libero.
L’elemento che caratterizza la vita di Virgy è sicuramente l’acqua, perché le sue idee e i suoi temi somigliano molto ai flussi della corrente e ricordano molto la teoria del filosofo greco Talete, secondo cui non ci si lava mai le mani nella stessa acqua, perché essa scorre sempre. Così dicendo egli dimostrava la sua idea di tempo. È proprio nell’acqua inoltre che Virginia ha scelto di mettere un punto alla propria vita.
Ed effettivamente è così, voi avete una vita sola e a volte non si può scegliere la sua durata. Altre volte qualcuno prende questa decisione al posto vostro, senza preoccuparsi di chiederne il permesso. Altre ancora siete voi stessi a scegliere che il vostro personale tempo è giunto al termine. Il tempo è quindi qualcosa di astratto ed estremamente complesso che è difficile da spiegare anche per me. Certo potrei provarci, ma non ho la certezza che capireste effettivamente quanto sto cercando di dire.
Oh, hanno suonato alla porta, forse è il corriere con i vostri omaggi. Lo spero per voi.
A lunedì

Zucca 🐾

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