lunedì 12 febbraio 2018

Zitti tutti, parla Zucca! - L'amore



Miao a tutti.
Mi ha stufato stare sul davanzale a guardare fuori dalla finestra, sta diventando monotono, così per variare le mie giornate ho pensato di stiracchiarmi un po’ sul pavimento e da lì la libreria ha attirato la mia attenzione. Sono andato a cercare un libro da leggere.
Lo so, ho una vita dura. Che ne sapete voi umani che non fate altro che entrare e uscire di casa, viaggi utili solo quando portate il cibo, o l’erba gatta, tra l’altro.
È impressionante il numero di volumi attuali che hanno come tema principale l’amore e che non aggiungono né tolgono nulla al precedente panorama letterario dell’umanità. Sarà perché è un argomento sottovalutato dai più e per questo molti inetti pensano di poter iniziare a scrivere trattandolo come tema, perché d’altronde chi non ha mai amato? Ma soprattutto chi non è mai stato amato?
Beh, fate un po’ schifo, nascete senza peli, non siete in grado di stare in piedi e piagnucolate tantissimo. Io non vi amerei. Anzi, non vi amo.
D’altro canto, però, quando vi ci mettete, siete capaci di tirare fuori delle storie d’amore niente male. Beh, non tutti, ma anche voi siete esseri umani e dunque dovreste condividere almeno un briciolo del vostro DNA con autori del calibro di Shakespeare o Jane Austen. Nessuno pretende nulla da voi, per carità, però se non siete in grado, abbiate almeno il buon gusto di riconoscerlo, poggiare la penna sul tavolo e a posto così, grazie.
In realtà l’amore è un argomento molto difficile da trattare, che dovrebbe essere alla base delle vostre vite e delle vostre relazioni, quindi quando esso viene trattato con superficialità dovreste essere i primi ad indignarvi, e invece no.
Vi fate scaricare addosso il putridume peggiore del circondariato, scritto da gente che l’amore lo ha solo sentito nominare e mai lo ha vissuto davvero. Perché solo chi non lo conosce può parlarne talmente male da deformarne il significato ed il valore.
Per il terzo san Valentino vi ritrovate in massa al cinema a vedere un obbrobrio scritto male e cinematografato ancora peggio, rappresentante un “amore” che pretende e ossessiona ma che non può darti altro che lividi e delusioni. Lasciamo perdere i libri Harmony, quelle sono storielle di intrattenimento che si mostrano per quello che sono e non pretendono di elevarsi a capolavori letterari. Hanno una maggiore onestà intellettuale.
Parliamo invece di opere come “50 sfumature di grigio”, cliché su cliché, dove lui, il bello, palestrato, colto, ricco e chi più ne ha più ne metta, incontra la giovane oca giuliva, che non sa camminare (come quello di prima, e non amo neanche lei) e che non ha alcun tipo di personalità ma rappresenta una principessa che deve dimostrare di essere indipendente. Avete mai visto un pesce fuori dall’acqua? All’inizio si dibatte, poi lo fa solo sporadicamente fino a che la morte non sopraggiunge. Ecco. Questa è la forza di volontà delle eroine di questi romanzi: vana. Dimenati quanto vuoi, tanto lui ti guarderà morire comunque.
Sì ok, so che lo avete già studiato a scuola, che vi hanno fatto una testa tanta e non ne potevate più di questo benedetto Dante, ma quantomeno era uno che sapeva come parlare d’amore. Pensate a Paolo e Francesca, una coppia decisamente più equilibrata e anticonvenzionale di quelle moderne, dove lei si fa portavoce e testimone del loro peccato mentre lui mostra la sua fragilità senza sminuirsi come uomo, perché all’Inferno è lei che parla, mentre lui l’ascolta e piange. E Dante sentendo la loro storia si commuove e sviene. Purtroppo vi hanno inculcato questa ideologia del maschio alfa e della coppia da Middle Class che appiattisce i personaggi e quindi anche la loro storia d’amore ne risulta appiattita.
Dante, l’amico mio, ha passato giornate intere a raccontarmi e sfogarsi con me delle sue pene d’amore, narrando come ancora oggi sia difficile per lui parlare a quattr’occhi con Beatrice e rivelarle i suoi sentimenti per lei. Eppure mai una sola volta mi sono ritrovato a paragonarlo a qualcosa di diverso da un grande uomo. Al di là delle lacrime, al di là della voce spezzata, il suo nucleo profondo e centrale di uomo non ha mai subito scosse o tentennamenti. Nonostante le critiche per l’utilizzo del volgare al posto del latino, nessun altro come lui ha saputo scrivere d’amore.
Si credono adulti, questi sbarbatelli su due zampe, solo perché guardano programmi sempre più volgari e di spessore culturale non pervenuto. In una società in cui la meritocrazia non esiste più, si può fare tutto ciò che si vuole anche senza le competenze necessarie. E così i piccoli umani diventano ricchi comportandosi da idioti su uno schermo, si scannano l’un l’altro per ottenere consensi e scrivono le loro biografie prima ancora di essersi tolti il pannolone.
Per questo molti, spesso giovani, con poche esperienze, si inventano un’ideale di amore e cercano di dargli vita mettendo per iscritto tutti i loro desideri e le loro aspettative. Quello che ne risulta sono storie tutte uguali, spesso irrealistiche, frivole e banali, che inducono un livello di attesa tale per cui la realtà non potrà mai esserne all’altezza e si perderanno la bellezza dell’amore reale, nella vita reale. Ma allora, invece di scriverne, non potreste viverlo e basta? E se volete cominciare con un amore tormentato, potreste iniziare con l’amare l’immagine che vedete nello specchio, perché voi siete le uniche persone che con certezza assoluta dovrete sopportare per il resto della vita.
L’unico modo per poter amare…
TONNO! A presto.

Zucca 🐾

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