venerdì 20 luglio 2018

Book haul - 3



Buon giorno a tutti, bella gente!
Nonostante io abbia ancora qualche asso nella manica e qualche libricino di cui parlare, vorrei riservarmi quest’ultimo mio post prima dello stacco estivo per qualcosa di più leggero.
Visto che sono stati mesi di mercatini, intervallati da qualche piccola nuova uscita letteraria, intervallati da qualche sconto in libreria, ho pensato che un book haul sarebbe stata l’idea giusta.
È la prima volta che ne faccio uno, oh-meo-deo-che-emozioneh!

Sapete qual è la parte migliore? Che di alcuni libri non so proprio nulla: comprati a scatola chiusa perché mi incuriosiva la copertina, o la trama sul retro, ma niente di più. Nice job!
Ma bando alle ciance e cominciamo!
I libri che ho acquistato a prezzo pieno sono due: “Berlin VI” e l’insieme di poesie di Guido Catalano “Ogni volta che mi baci muore un nazista”. Il primo lo attendevo da molto, ormai si sa, soprattutto perché conclude la saga di Fabio Geda e Marco Magnone e non vedo l’ora di scoprire cosa i due autori hanno in serbo per i loro eroi letterari. Nel secondo mi sono imbattuta per caso e mi ha incuriosita. Non avevo mai letto niente di Catalano e ho un modo tutto mio di leggere le poesie che forse spiegherò, prima o poi… Quando io stessa riuscirò a capirlo, ma per adesso posso dire che mi sta piaciucchiando parecchio. Ho iniziato entrambi questi due libri, ma sono metà in attivo e metà in sospeso, sperando di prenderli in mano il più spesso possibile senza trascurare nient’altro dei miei impegni, sia fuori che dentro il blog.
Ai mercatini va il merito (o la colpa) di costituire la parte più consistente di questo book haul, visto che sulle bancarelle si possono trovare vere e proprie perle, o libri di cui non credevi neanche che fosse possibile l’esistenza. Vi basti sapere che per soli due euro, tempo fa, mi sono accaparrata “Harry Potter e i doni della morte”, che se vedeste quanto costa usato su Amazon, prima edizione, ossia lo stesso che ho trovato io, vi verrebbero i capelli bianchi.
Speravo da molto tempo di ritrovarmi fra le mani due classici del calibro di “Colazione da Tiffany” e “Lolita”.
Finalmente ho le mie copie, sebbene non abbiano proprio un bell’aspetto, visto che il Capote faceva originariamente parte di una collana venduta insieme ad un quotidiano e il Nabokov esiste da prima dell’arrivo della moneta unica, ma per un euro ciascuno, adesso ho l’opportunità di leggere questi due capolavori, universalmente considerati tali, con tutta la tranquillità del proprietario e non di chi li ha presi in biblioteca, ha un mese di tempo per entrambi e una pila gigantesca a casa ancora da leggere.
Il resto del bottino conquistato ai mercatini comprende: “Konin. La città che vive altrove”, che dopo aver letto la trama sono veramente molto curiosa di leggere, visto che sembra essere un racconto autobiografico incentrato su una città polacca, durante l’ascesa nazista, con un’alta concentrazione di ebrei al suo interno; “Schiavi di New York”, che dalle indicazioni sul retro della copertina sembra essere un racconto corale ambientato nella grande mela dove la città stessa diventa un vero e proprio personaggio, se non addirittura la protagonista; “Nessuno si salva da solo”, di Margaret Mazzantini. Ora, “Nessuno si salva da solo” è un romanzo del 2011, che se sono ancora capace di contare un pochetto, risale più o meno a sette anni fa. Mi è sembrato talmente strano che un libro di soli sette anni fa fosse già finito sulle bancarelle dell’usato, che sinceramente ci potrei fare una riflessione bella lunga a riguardo. Non è il solo libro su cui ho avuto delle perplessità.
Lasciamo perdere la qualità delle narrazioni e i gusti personali del lettore e proviamo ad andare un attimo oltre. Nei mercatini dell’usato e dell’antiquariato che ho girato in quest’ultimo periodo, ho visto parecchi volumi davvero molto recenti come anni di pubblicazione. Chi più chi meno, hanno riscosso fama e successo; di alcuni si sono fatti persino dei film. E già adesso li possiamo trovare nei mercatini, speranzosi di trovare qualcuno che li adotti per poche monete.
Solo a me preoccupa un po’, come fenomeno? Potrei trovarlo molto indicativo del periodo storico che stiamo attraversando; un periodo storico che corre velocissimo, accaparra tutto, si esalta e lascia indietro i resti. Un po’ riguarda la sfera letteraria nello specifico. Siamo l’epoca dell’immagine, certo, ma chi se l’aspettava? Un po’ riguarda il consumo compulsivo nella sua interezza. Bene o male, i libri costano parecchio, almeno la maggior parte di loro. Non riesco a capacitarmi di come un libro che solo un paio di anni fa costava quindici o venti euro, adesso arrivi a costarne due o tre e di come esistono persone che spendano quella cifra per tenersi un libro solamente per un periodo così breve. Mia nonna conservava pure gli Harmony, santo cielo!
Ad ogni modo “Nessuno si salva da solo” l’ho preso a causa della recente lettura di “Venuto al mondo” e anche perché qualche anno fa ho visto il film che ne è stato tratto e nonostante Scamarcio l’ho trovato abbastanza godibile.
La trilogia di Katherine Pancol, comprendente “Gli occhi gialli dei coccodrilli”, “Il valzer lento delle tartarughe” e “Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì”, l’ho acquistata una settimana fa in una libreria di Verona che dedicava un intero piano del negozio ai super sconti di luglio ed è andata a finire che ho acquistato tutti e tre i libri, con lo sconto del settanta per cento, a poco più di sei euro. Mi ha interessato il cofanetto e ho trovato i titoli abbastanza curiosi, ma non ho idea di che cosa parli, per cui potrebbero anche essere stati sei euro buttati al vento con nonchalance. Inoltre, se ci seguite su instagram, saprete già che nonostante sia un cofanetto unico, c’è un particolare delle copertine che cambia, così da non permettermi di avere, nemmeno per sbaglio, le copertine di una stessa saga tutte uguali. Pazienza, per sei euro non potevo pretendere di più.
Dulcis in fundo abbiamo i regali: “The magic”, di Rhonda Byrne e “L’anno del diavolo”, di Laura Andreoli.
Il primo me l’ha regalato una mia amica, perché secondo lei potrebbe piacermi. Esattamente come la trilogia della Pancol io non ho idea di che cosa si tratta, ma credo di essere molto diffidente a riguardo. Ad ogni modo sarete i primi a cui comunicherò il mio sdegno, o il mio entusiasmo che sia.

Il secondo, “L’anno del diavolo”, mi è stato regalato dall’autrice, attraverso un passaggio fortuito di conoscenze. Anche di questo non ne sapevo niente, così come non conosco direttamente l’autrice. Lo so, è strano vero? Eppure è proprio così che è andata. In ogni caso quando lo leggerò e comunicherò cosa ne penso al popolo del web, sono fermamente decisa a non viziare le mie opinioni personali. Anche se devo ammettere che forse è un po’ anche per questo che non l’ho ancora aperto. Comunque so per certo che “La tarantola editore” svolge un accurato lavoro di selezione prima di decidere quali libri pubblicare e la cosa, già di per sé, promette bene.
Ovviamente questo è solo un dieci per cento della lunghissima pila di libri che ho in lista, che devo leggere assolutamente, il più presto possibile e che non leggo mai perché la vita ha per me degli altri piani.
Devo dirvi che però sono molto orgogliosa degli affari libreschi che sono riuscita a fare ultimamente e spero che Agosto mi permetta di smaltire un po’ la lista d’attesta.
Voi andate per mercatini? Comprate libri? Anche voi avete avuto la stessa mia impressione, a riguardo?
Se vi fa piacere fatemi sapere e sono tutta orecchi!
Intanto vi auguro buon week end e perché no, anche buone vacanze!
Alla prossima, lettori!

-Liù

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