mercoledì 25 luglio 2018

Mai giudicare un libro dal suo film...e viceversa! - Assassinio sull'Orient Express



ATTENZIONE!
Avvisiamo i nostri gentili lettori che questa rubrica conterrà spoiler sia sui libri che sui film che verranno trattati. Inoltre ci teniamo a sottolineare che non è una battaglia in cui uno dei due mezzi comunicativi vince sull’altro, ma è un confronto degli aspetti positivi e negativi di ciascuno per cercare di capire se l’adattamento cinematografico ha trasmesso l’idea originaria dell’autore o se invece se ne è discostato per raccontare qualcosa d’altro. Non parliamo di meglio o peggio ma di un confronto alla pari tra due canali comunicativi differenti.



Per questo caldo e pazzo mese di luglio dedichiamo la rubrica dei film ad un grande classico letterario che ha avuto più di una trasposizione cinematografica: “Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Christie. Per questa occasione ho deciso, dopo aver letto il libro, di guardare entrambi i film: quello del 1974 diretto da Sidney Lumet e quello del 2017 diretto da Kenneth Branagh. Visto che di solito dividiamo il post in libro film e confronto oggi dedicherò meno spazio al libro, di cui potete trovare la recensione al seguente link

https://ilcaratteremobile.blogspot.com/2018/04/giallo-capitolo-7.html

e mi dedicherò di più ai film e al confronto rispetto al libro e tra di loro.


IL LIBRO
Il linguaggio utilizzato dell’autrice  è semplice e scorrevole, e va a comporre il classico giallo adatto a tutti, che si può leggere nel tempo libero con tranquillità. La strutturazione è invece particolare.
Poirot è un investigatore belga, non francese come è scritto sulla recensione, ed è un protagonista non convenzionale, infatti nella descrizione iniziale viene detto che ha una testa ad uovo. Insomma, non proprio un’immagine esteticamente convenzionale. Questo è un aspetto che ho apprezzato molto. Gli altri personaggi sono misti: alcuni sono interessanti mentre altri li ho trovati un po’ noiosi.
Nonostante la pressione della fama che precede questo romanzo, ma forse anche a causa di essa, non l’ho apprezzato appieno. In particolare devo dire che il finale non mi ha appagato. Non farò spoiler, quindi non dirò molto al riguardo, anzi non dirò nulla se non che mi lascia un po’ con l’amaro in bocca. Per il resto il giudizio è assolutamente positivo: è scritto bene, studiato fin nei minimi dettagli, e tutto alla fine combacia perfettamente, però questo finale è un po’ lontano dalle mie corde, diciamo così.

I(L) FILM
Parto con il film del 2017, che ho visto per primo visto perché è uscito al cinema proprio nel periodo in cui stavo leggendo il romanzo e mi ha suscitato un grande interesse. L’ho visto dopo aver letto il libro, perché forse ormai lo saprete, ma è così che preferisco procedere. La trama è quella, non è stata particolarmente distorta, è stato fatto qualche cambiamento nei personaggi, come il dottore di colore che però era anche colonnello (nel libro due personaggi distinti) e la bambinaia spagnola, che nel libro era in realtà svedese.
Altre modifiche sono legate ai dialoghi, molto più ricchi nella versione cinematografica. Sono piccoli cambiamenti che non vanno a modificare la trama e che quindi restano comunque funzionali al racconto.
In questa versione c’è una scena iniziale che non è presente nel libro ma è stata inserita per inquadrare il personaggio di Poirot, per far capire a chi non ha mai letto il libro, o non ha mai sentito parlare del protagonista, le sue particolari doti investigative.
Infine sono presenti molti attori famosi: oltre al regista che interpreta anche il protagonista ci sono Michelle Pfeiffer, Johnny Depp, Penelope Cruz, Judi Dench, Willem Dafoe e altri.
Per quanto riguarda il film del 1974 invece ho trovato la trama e la strutturazione del film molto più aderenti al libro. Anche in questo caso c’è un inizio diverso, in cui si parla del caso Armstrong che sarà richiamato lungo la trama e che costituisce il fulcro del mistero.
In questa versione storia, ambientazione e personaggi sono costruiti come nel libro, fedeli in quasi tutto. Anche in questo caso nel cast si ritrovano grandi attori, come Sean Connery e Ingrid Bergman.

CONFRONTO
Arrivata a questo punto, per mantenere un certo grado di comprensibilità e non creare un pentolone di citazioni e considerazioni confuse, dividerei questo confronto in tre parti: il libro con il film del 2017, il libro con quello del 1974 ed infine i due film. 
1. Libro VS versione 2017 – La prima cosa che ho notato, fin dalle prime scene, è che nel film la trama sembra completamente assorbita e centrata sul personaggio di Poirot. Sulle sue caratteristiche e sulle sue capacità, piuttosto che sul caso vero e proprio. Inoltre trovo il personaggi di Kenneth Branagh poco aderente alla descrizione di Agatha Christie: ha i baffi come nel libro, ma è reso come molto più affascinante e a tratti addirittura seduttivo. Mi è piaciuto però il fatto che abbiano mantenuto la particolarità dell’accento francese, un accento che trovo personalmente fastidioso ma è una caratteristica del personaggio e quindi ci stava mantenerla. In questo film ci sono molte inquadrature dall’alto, come quando si osserva un modellino di una casa dall’alto, per osservarne la planimetria, e non mi sono piaciute. Alcuni cambiamenti dei personaggi sono trascurabili perché, come detto prima, non cambiano la trama, però alcuni sono un po’ troppo tirati. Un esempio è Johnny Depp, un uomo di mezza età che ne interpreta uno molto più anziano e rende la trama un po’ più traballante. Una ulteriore differenza rispetto al libro riguarda i dialoghi, che sono molti e molto diversi, ma forse questo è dovuto al fatto che in un libro anche il silenzio esprime molte emozioni e informazioni, mentre nel film il non detto è più difficile da intuire. Infine è un film più d’azione, con anche scene movimentate, di inseguimento e uso di armi non necessarie. 
2. Libro VS versione 1974 – Anche in questo caso il film inizia con una scena differente rispetto al libro e si tratta del caso Armstrong, la ricostruzione di quanto avvenuto che ha poi portato alla trama descritta nel romanzo, e l’ho trovato molto utile. Nel libro infatti il caso emerge solo dopo la morte della vittima e viene spiegata lungo il resto del racconto, mentre per un film è molto più funzionale inserirla all’inizio, spiegare e citare bene le tempistiche in modo che sia tutto chiaro e poi procedere con la storia. Il protagonista è molto simile a quello descritto dall’autrice ma non ha l’accento francese e un po’ mi è dispiaciuto. È lungo per essere un film vecchio, nel senso che dura poco più di due ore, e non me lo aspettavo affatto. Storia, ambientazione e personaggi sono fedeli alla versione cartacea e anche la strutturazione della trama è mantenuta: c’è una prima parte più legata ad avvenimenti mentre la seconda si concentra soprattutto sull’investigazione, prettamente intellettuale. 
3. 2017 VS 1974 – Tra l’uno e l’altro sono passati 43 anni e, mentre il secondo ha lavorato molto sulla fedeltà rispetto al libro, il primo ha dato libero sfogo alla creatività e ha seguito il trend che va di moda in questo periodo: film d’azione, con un eroe protagonista al 100% e battutine divertenti buttate qua e là. Dal punto di vista delle inquadrature la versione più recente ha mescolato inquadrature classiche e inquadrature dall’alto, mentre il più vecchio ha mantenuto le riprese più semplici, sia dal punto di vista dei cambi di scena che delle inquadrature. Poirot nella versione anni 2000 somiglia più ad uno Sherlock Holmes belga piuttosto che al personaggio inventato da Agatha Christie. Sicuramente come i cinema e le serie tv insegnano, Sherlock va per la maggiore da un po’ di tempo ormai. C’è una differenza anche nel focus, cioè nel primo il protagonista è l’investigatore e la trama gira attorno a lui, mentre nel secondo l’attenzione è sulla trama e sull’investigazione, ma non sul protagonista. Probabilmente la versione del 1974 è più noiosa perché molto più di ragionamento che d’azione, di contro però la versione 2017 è quella che si dice “americanata”, dove tutto è esagerato e porta lo spettatore a chiedersi “Ma era davvero necessario?”.

Nel caso non si fosse intuito approvo moltissimo la versione 1974, anche per il finale, di cui però non vi voglio dire nulla, la versione 2017 è carina ma trascurabile. Se avete letto il libro e cercate una trasposizione cinematografica fedele puntate a quella degli anni ’70, altrimenti se volete vederla rivisitata in chiave più moderna scegliete l’altro.
E se non lo avete mai letto e siete combattuti dall’indecisione, mi raccomando, scegliete il libro.
-Pearl


Nessun commento:

Posta un commento