venerdì 16 marzo 2018

News di Carattere - The neapolitan novels



Ebbene si, cari lettori!
Abbiamo una notizia succulenta e inaspettata che, in barba a Goku e Vegeta, ci ha dato occasione di creare una fusione tra due nostre rubriche.
Il titolo è quello delle “News di carattere”, mentre l’immagine l’abbiamo chiesta in prestito da “Mai giudicare un libro dal suo film… e viceversa”, tutto per un solo ed unico motivo, signori miei: Elena Ferrante.

Qualche giorno fa, infatti, più precisamente mercoledì 14 Marzo, sono state finalmente rilasciate alcune fotografie di “The Neapolitan novels”, la serie televisiva ancora tutta in corso d’opera tratta dalla quadrilogia de “L’amica geniale”, scritta appunto da Elena Ferrante, che in questo caso svolge anche una parte abbastanza attiva nella produzione della serie tv.
Per l’occasione più unica che rara, Napoli si è vestita vintage e proprio in questi mesi sta ospitando un set, una produzione ed un cast colossali, costituiti da centocinquanta attori e cinquemila comparse vestiti da millecinquecento costumi tra realizzazioni originali e di repertorio, venti metri quadri di set che vede costruito un intero rione di Napoli anni ’50, con quattordici palazzine, cinque set d’interni, una chiesa e un tunnel.
Ma andiamo con calma e cerchiamo di dare tutte le notizie che sono riuscita a reperire.
Si parte da qui: dal fatto che il web è andato in completo visibilio a causa di due semplici foto: una rappresentante Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, le due bambine che rappresenteranno le due protagoniste della storia durante la loro infanzia, rispettivamente i personaggi di Elena e Raffaella (Lila); la seconda vede invece Margherita Mazzucco e Gaia Girace, che invece le interpreteranno da adolescenti.
Il casting per tutti gli attori è durato otto mesi. Hanno cercato sia attori professionisti che non, questi ultimi reclutati nelle scuole su tutto il territorio campano.
Elena Ferrante aveva posto una condizione importante, a questo proposito: scegliere bambini che non sono attori, argomentando la cosa in questo modo:


“I bambini attori raccontano i bambini come gli adulti immaginano che dovrebbero essere. Invece i bambini che non sono attori hanno più possibilità di uscire dagli stereotipi, specialmente se il regista è in grado di trovare il giusto equilibrio tra realtà e finzione”.

Osservazione più che valida, direi e che personalmente, vi dirò, mi trova parecchio d’accordo.
Dietro le quinte troviamo invece Saverio Costanzo alla regia, fautore di opere come “Private”, “La solitudine dei numeri primi” e “Hungry hearts”.
Tra i produttori ci sono: Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e Domenico Procacci per Fandango; una coproduzione con Umedia Production che vede anche come distributore internazionale FremantleMedia International.
Lo zampino ce lo mettono anche HBO, Rai fiction e Timvision, grazie ai quali probabilmente si potrà, in futuro, vedere la serie tv in streaming su Raiplay.
Altri nomi li troviamo per le sceneggiature – Francesco Piccolo, Laura Paolucci e ovviamente Elena Ferrante – e nel caso del produttore esecutivo, ovvero Jennifer Schuur.
Tutta questa bella gente per la realizzazione di una serie televisiva costituita da otto episodi, della durata di circa cinquanta minuti ciascuno, che vedranno messa in scena la storia del primo libro della serie “L’amica geniale”. Già ci sono gli accordi per le successive stagioni, che invece presenteranno gli altri tre libri: “Storia del nuovo cognome” (2012), “Storia di chi fugge e di chi resta” (2013) e “Storia della bambina perduta” (2014).
Noi intanto pensiamo alla prima stagione, in uscita in tutto il mondo indicativamente per il prossimo autunno, nel 2019.
Sappiamo che tutta la serie verrà girata in dialetto napoletano e che gli Stati Uniti avranno il piacere di seguirla senza doppiaggio, ma con sottotitoli. Io so già che farò l’americana della situazione e li seguirò a ruota, visto che di dialetto napoletano non ho mai capito una ceppa e mezza, ma la cosa in sé mi piace e la promuovo a pieni voti: un po’ di orgoglio territoriale, santo cielo! Potrebbe essere una di quelle occasioni per rendere omaggio alla zona di cui si racconta e per rendere la storia davvero unica nel suo genere. Esistono tante modalità diverse nel raccontare una storia, ho come l’impressione che questa sia quella giusta.
Napoli, come ho già detto, si è vestita vintage. In particolare la Galleria Principe, trasformata con negozi e griffe dell’epoca, dal negozio Eddy Monetti, a quello di elettrodomestici Russo. Troviamo anche in Palazzo Gravina, attualmente sede della facoltà di architettura, un luogo chiave per il set, visto che si è voluta attuare proprio in questo edificio la ricostruzione della scuola elementare di Elena e Lila, oltre che l’ufficio del padre della prima. Tuttavia non solo Napoli è stata importante, ma anche Caserta e Ischia, che hanno fornito lo sfondo ideale per dare una voce alla storia della Ferrante.
Non so voi, ma io ho alte aspettative. Ho come l’impressione che per una volta assisteremo ad una produzione italiana tutt’altro che farlocca, ben fatta e di enorme qualità. Spero non mi deludano. Al massimo ritorno a guardare Don Matteo, che volete che vi dica?
Comunque voi che ne pensate? Avete letto i libri? Siete fiduciosi?
In attesa delle vostre risposte e di altre news a questo proposito vi saluto e vi auguro buon weekend!
Alla prossima, amici!

-Liù

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