lunedì 3 settembre 2018

Le cinque cose che devi sapere se stai ancora studiando


Buongiorno lettori!
Come avete passato le vacanze? Noi abbiamo staccato la spina per un mese e ci siamo dedicate al solo piacere della lettura, magari proprio di uno di quei libri che anche Zucca aveva consigliato. In questo modo abbiamo sfidato il caldo-umido estivo che caratterizza la zona paludosa in cui viviamo e siamo riuscite ad arrivare quasi alla fine dell’estate.
Non vediamo l’ora di riprendere la routine in climi più miti, ma essendoci passate, sappiamo perfettamente che un esercito consistente di studenti preferirebbe tagliarsi le vene piuttosto che tornare sui banchi di scuola. Eccetto per gli studenti universitari, che probabilmente avranno da poco finito, o staranno finendo, la sessione estiva e si staranno preparando con maggiore entusiasmo ad un nuovo trimestre di lezioni. Ed è proprio qui, fra gli uni che riprendono lo studio e gli altri che salutano gli esami, che abbiamo deciso di riattivare il blog e di riprendere con un intervento dedicato a chi ancora sta studiando.


Lo confesso, non sono mai stata una studentessa modello e se mi avessero detto che prima o poi avrei consigliato altre persone su come si studia, sarei scoppiata a ridere di gusto.
In effetti non ho mai avuto un unico vero e proprio metodo di studio da poter applicare ad ogni argomento, o materia studiata. Questo probabilmente sarà anche dipeso dal fatto che non ho compiuto un percorso di studi lineare e che mi sono ritrovata spesso a dover studiare argomenti differenti tra loro, che forse hanno avuto bisogno di modalità diverse per far si che le informazioni entrassero nel mio cervello. Tuttavia si parla pur sempre di materie umanistiche, perché infondo è sempre stata quella la mia direzione e sebbene mi sia cimentata in metodi diversi, credo di poter delineare un quadro abbastanza sensato sul mio approccio allo studio, o su ciò che credo sia importante sapere per affrontare un test, un’interrogazione, una verifica, o un esame, nel modo più positivo possibile.
Ci sono alcuni punti che vorrei condividere col mondo, principalmente perché mi sarebbe piaciuto che qualcuno me li avesse fatti presente mentre studiavo. Quindi beccatevi la lista e buona lettura!

1. Curare il benessere fisico
Sappiamo perfettamente che quando ci prepariamo per un esame tendiamo a giustificarci se trascuriamo tutto il resto. Ecco: potete trascurare le uscite con gli amici, il web, le persone o l’hobby del découpage, ma non sognatevi di trascurare la vostra salute! Il che non significa che se siete influenzati non potrete assolutamente studiare. Se siete influenzati dovrete comunque studiare, ma con tutte le precauzione che vi permetteranno di tenere in sicurezza e riabilitare il più velocemente possibile il vostro corpo. Mi spiace dirlo, ma la malattia può essere una giustificazione solo fino ad un certo punto. A meno che non siate in punto di morte sarete in grado di portare avanti lo studio. Però studiate di meno, riposate di più. Qualche pagina vi conviene studiarla, ma fate in modo che il vostro corpo non si sforzi troppo e che si riprenda in fretta.
Io all’università avevo un ritmo completamente malsano e controproducente, che comprendeva lo stare svegli a studiare tutta la notte prima del giorno fatidico. Non c’è niente di più sbagliato!
Adesso mi rendo conto che il corpo può rivelarsi un alleato fondamentale per la buona riuscita di un esame, esattamente come l’atleta prepara il suo prima di una gara importante. Il sonno, la buona alimentazione e dei ritmi costanti possono fare la differenza nella nostra concentrazione allo studio e possono fornirci la lucidità mentale adatta a sostenere un’interrogazione, quindi non trascurateli!

2. Curare il benessere mentale
Allo stesso modo, anche l’equilibrio mentale va mantenuto.
Non possiamo farci prendere dall’ansia e dalle paranoie ogni volta. Anche perché, ve lo dico per esperienza, non serve a niente.
Per anni i nostri professori hanno tentato di inculcarci la costanza nello studio operando su di noi un certo grado di terrorismo psicologico e probabilmente, in alcuni casi, ha anche permesso a studenti con poco interesse nella scuola di non essere bocciati. Ma sappiate che il mondo non crollerà domani se oggi non siete riusciti a passare un esame, o se avete preso un voto basso in quella verifica difficile. Se c’è la volontà, c’è sempre una seconda possibilità in cui potrete ribaltare gli esiti e ritornare sulla cresta dell’onda. Lasciarsi andare ad attacchi di panico costanti non serve, come di certo non sarà utile fregarsene altamente di ciò che si dovrebbe studiare e prendere le cose sotto gamba. Ma è assolutamente necessario e fondamentale avere voglia di fare e di mettersi in gioco.
Tenete presente che dall’esito che otterrete non dipenderà mai il destino del genere umano e di certo non state scoprendo la soluzione per estinguere la guerra dal nostro pianeta. Voi siete un minuscolo puntino nel gigantesco e infinito universo e anche l’importanza data ad un esame va ridimensionata e riportata nelle giuste misure, anche se la paura, o il docente stesso, ve la fa apparire come un ostacolo insormontabile.
È chiaro che prima o poi dovrete riuscire a superarlo, è chiaro che non potrete temporeggiare ed è chiaro che il vostro insegnante merita il vostro rispetto ed è per questo che dovrete prepararvi al meglio prima di arrivare da lui, ma fatelo con serenità e soprattutto con la consapevolezza che non scoppierà la terza guerra mondiale se quella volta non lo passerete.
Un’altra cosa a questo proposito: provate sempre. Anche se non siete preparati al meglio, anche se sarà l’ennesima volta che non lo passate, anche se non siete sicuri, o quel tal discorso che avete provato non esce come vorreste. Se tutti aspettassimo che le cose siano perfette non faremmo mai niente, perché le cose non sono mai perfette. Alla fine della giornata, comunque vada, saprete che avete fatto tutto ciò che era in vostro potere per riuscire.

3. Trovare il proprio metodo
Non c’è un modo giusto o sbagliato di studiare, come non esiste un cervello giusto e uno sbagliato per la scuola. Ognuno ragiona a suo modo e possiede dei meccanismi mentali che gli sono propri. Esattamente per questo esistono metodi di studio differenti. Non ne esiste uno più efficace dell’altro, ma la loro efficacia dipende dalla tua forma mentale e da ciò che è più adatto a te.
Questo metodo adatto a te lo devi assolutamente trovare.
Ho detto prima quanto sia stata scostante con il mio metodo di studio ed è una cosa che mi debilitava un sacco. Mi faceva perdere tempo e demoralizzava il mio umore.
È importante muoversi velocemente ed efficacemente: essere produttivi! E per farlo avrete bisogno di sapere come muovermi, andare a colpo sicuro senza perdere tempo. Significherà avere gli strumenti adatti per affrontare ansia, paure, stanchezza e tutti i “Ma chi me la fatto fare?” che vi verranno in mente.
Lo stesso metodo non potrà applicarsi a tutte le materie e ovviamente non ho assolutamente idea di cosa si debba fare per imparare matematica. Non l’ho mai capito, quindi non posso proprio aiutarvi in questo, ma per quanto riguarda le materie discorsive e meno immediate avete l’imbarazzo della scelta: leggere e sottolineare, mappe concettuali, riassunti, parole chiave, ripetizione ad alta voce, o addirittura un mix tra due o tre metodi diversi. Non abbiate paura di cambiare e provare. Anche se rischiate di non essere preparati per quella volta, perché avete perso tempo a trovare un metodo di studio che si confaccia a voi. Una volta trovato sarete i terminator della scuola e niente vi potrà fermare. Importantissimo trovarlo presto e purtroppo non sempre la scuola secondaria dedica il giusto spazio a fare ciò, dando un po’ troppo per scontato che sappiate già da subito cosa fare e come muoversi. Beh, chi fa da sé fa per tre! Sarà più difficile trovare un metodo senza una guida, ma non impossibile e sarà un enorme vantaggio per tutti gli anni futuri.
Sapete cosa potrebbe essere un altro enorme vantaggio nel vostro studio? Seguire le lezioni! È inutile che storcete il naso: lo so anch’io! Lo so che è noioso, che è impossibile avere un’attenzione costante per cinque ore di fila, se non di più e lo so che non sempre vi renderanno le cose facili! Che credete? Le ho fatte anch’io le superiori! Ma seguire le lezioni a scuola significa fare i due terzi del lavoro. Significa arrivare a casa e ripassare cose che già avete interiorizzato velocemente in classe. Da un lato risparmiate una quantità di tempo infinita a casa e dall’altra non la sprecherete a scuola, girandovi i pollici sul banco senza fare una mazza, con la testa in cerca di unicorni e arcobaleni.
Ormai ve l’hanno detto tutti che è così! Ve l’hanno detto i vostri professori, ve l’hanno detto i vostri genitori e persino alcuni youtuber, se cercate bene, possono dirvelo. Se ve lo dicono tutti ci sarà pur qualcosa di vero, no?

4. Pause intelligenti
Purtroppo siamo in un epoca piena di tecnologia e questo, quando si tratta di studiare, può essere uno degli ostacoli maggiori che incontrerete sul vostro cammino. Avere un computer o uno smartphone sempre a disposizione, con un così veloce accesso al mondo dei social media potrebbe farvi perdere delle quantità gigantesche di pomeriggi. Con la scusa di fare una pausa, ecco che accendiamo il telefono e controlliamo WhatsApp! Ecco che ci è arrivata una notifica da Facebook e dobbiamo assolutamente correre a vederla! E mentre lo facciamo, perché non accendiamo la televisione e cerchiamo quale dei trecento programmi di cucina è presente a quell’ora sul palinsesto dell’ennesimo nuovo canale tv? Sarà circa verso le otto di sera che vi accorgerete di aver abbandonato i libri e di non aver studiato nulla.
Tranquilli, lo facciamo tutti. Anche i grandi lavoratori che non mettono mano ai libri da un’eternità lo fanno. Solo che loro, a differenza nostra, hanno avuto la fortuna di studiare in un periodo storico con molte meno distrazioni digitali rispetto a noi.
L’aspetto più pericoloso è che si tratta di una tecnologia insidiosa, che non da la percezione effettiva dell’enormità di tempo che passiamo su internet.
Non mi aspetto che nella società dell’immagine e della grande comunicazione digitale in cui viviamo si possa fare a meno di internet per tutto il tempo che una persona impiega a compiere un intero percorso scolastico. Sia chiaro: su queste cose sono parecchio nazi. Io sono una di quelli che darebbe il cellulare solo in mano ai diciottenni, o qualcosa di molto simile a ciò. Tuttavia sono consapevole del fatto che non si può più vivere senza alcuni di questi aggeggi. Quindi come fare a combinare i nostri doveri col piacere di temporeggiare allegramente in rete?
Per fare questo occorrerà una forza di volontà ferrea! Margaret Thatcher levate! Ma i risultati saranno i migliori che potreste mai ottenere, fidatevi!
Una pausa la mattina e una il pomeriggio, in un’intera giornata dedicata allo studio, è un ritmo eccellente da mantenere. Ma in nessuna di queste due pause dovrete mettere mano al cellulare. Mangiate, ascoltate una canzone, sgranchitevi le gambe, o preparatevi un caffè se volete, ma per nessuna ragione al mondo dovrete guardare il telefono, o il pc, o qualsiasi strumento tecnologico presente in casa.
Se avrete conseguito questo ritmo per tutto il giorno, sarà più che lecito chiudere i libri intorno alle 18, o alle 19 di sera e a quel punto potrete accendere meritatamente il vostro portatile senza sentirvi in colpa.
È una cosa dura, difficile; una vera e propria mission impossible, ma sarà la vostra carta vincente e questo ve lo posso assicurare. Ci scommetterei dei soldi!

5. Vivere lo studio come un arricchimento costante e non come un mezzo
Schiere di pedagogisti ed esperti del settore vi diranno che non c’è niente di più dannoso, per l’educazione di un bambino, di una scuola che da voti.
Per come la vedo io, i voti possono essere dei buoni parametri per farci rendere conto del punto in cui siamo, se siamo migliorati dal  quadrimestre precedente oppure no, ma al di la di queste mere e futili funzioni non vogliono dire niente.
Voi siete un insieme di numeri, per caso? No. Tanto più se si considera il fatto che le nozioni che vi danno a scuola non hanno solamente la funzione di arricchire il vostro bagaglio culturale, ma servono principalmente per stimolare le vostre sinapsi a rielaborazioni e ragionamenti che vi serviranno per affrontare poi le diverse situazioni in cui vi imbatterete nel futuro.
Qui sarò perentoria: non dovete studiare per il voto. Dovete studiare per voi stessi. Per diventare la versione migliore di voi stessi. E lo sapete che per questo la scuola è la cosa più utile. Potreste usare mille scuse, ma in genere essere acculturati fa la differenza tra una persona libera e una che ignora di essere imprigionata in schemi mentali pre-confezionati. Certo, ci sono milioni di eccezioni, ma difficilmente la scuola vi renderà delle persone peggiori. Non è tutto, ma potrebbe essere un’enorme parte del tutto e una parte ancora più grande della vostra felicità futura.
Una motivazione, un grosso e grasso “perché frequentate la scuola”, voi lo dovete trovare. Dovete sapere perché siete li e che la cosa ha uno scopo.
Imparare è un po’ come la felicità: non dovrebbe essere precisamente un traguardo, ma un modo di vivere ogni cosa. Imparare è il modo di vivere le cose con curiosità. Per questo quando raggiungerete una tappa accademica, o terminerete un percorso scolastico dovete sapere che non finisce tutto li. Che si impara anche in pensione e che ci si dovrebbe tenere costantemente aggiornati.
Il premio che vi da la scuola non saranno i voti che avrete, ma le cose che conoscete. Il premio che vi da la scuola sono le nozioni stesse.

Queste sono le cose che avrei voluto sapere mentre studiavo e spero che possano esservi utili.
Vi lascio anche un piccolo schema motivazionale che mi ero fatta, negli ultimi tempi, e che è risultato davvero molto utile per concludere il mio percorso scolastico.



Intanto vi auguro buona giornata, ben ritrovati e buon inizio scolastico!
A presto, lettori!
-Liù

Nessun commento:

Posta un commento