lunedì 29 gennaio 2018

Zitti tutti, parla Zucca! - L'umorismo


Miao a tutti.
Sabato è venuto a farci visita un amico di famiglia e, oltre alla scortesia di non aver portato assolutamente nulla al sottoscritto, mi ha portato a fare delle riflessioni su quanto voi umani vi sentiate obbligati a fare i simpatici con le persone che vi tenete vicino. Che poi non capisco il perché dato che quando vi sforzate di fare i simpatici a tutti i costi non fate ridere nessuno, e anzi le persone che vi circondano devono pure sforzarsi di accontentarvi e ridere davanti a delle battute penose.
Se una battuta fa schifo, non c’è nulla da fare, fa schifo.
L’umorismo è una cosa seria, non è alla portata di tutti, solo gli esseri umani più eletti sono veramente in grado di fare ridere gli altri, figuratevi quanti pochi sono quelli che riescono a fare ridere un gatto.
Voi esseri umani credete che la risata sia come un lascia-passare: se qualcuno ride alle vostre battute allora avrete conquistato la sua simpatia. Sono solo balle. Non avete conquistato nessuno. Se volete che questa associazione risata-simpatia funzioni, dovete far ridere un gatto, perché noi non rideremo mai solo per farvi piacere o per non offendervi. Non siamo degli stupidi umani che cercano di mantenere una qualche apparenza, vai poi a capire di quale apparenza si tratti…
Ci sono poi alcuni di voi, sì di voi, che si nascondono dietro la maschera dell’umorismo e con questa finta facciata si permettono di essere offensivi o addirittura cattivi. Per l’amor del cielo, a volte ve lo meritereste, ma non posso sopportare che una così nobile arte quale è l’umorismo venga usata in questo modo becero e insulso.
Che poi voi spesso nemmeno sapete la differenza tra l’umorismo e la comicità, e tra questi e l’arguzia. Per non parlare dei diversi tipi di umorismo. Per chi di voi non sapesse dunque distinguere questi termini mi diletterò nella loro spiegazione, ma non mi dilungherò, ché il mio tempo è prezioso e mica posso sprecarlo a rendere edotto il genere umano. L’umorismo fa riferimento ad una capacità che permette a coloro che la possiedono la possibilità di descrivere la realtà attraverso i suoi aspetti più divertenti, curiosi o anche strani, suscitando in questo modo il sorriso, o addirittura una risata, a coloro che lo ascoltano. La comicità è invece un’attitudine, dunque non una facoltà ma una caratteristica innata di coloro che sono portati a far ridere gli altri. Diversamente ancora l’arguzia fa riferimento all’ingegno e alla vivacità con cui le persone possono parlare o scrivere, si parla infatti anche di pensiero vivace e spiritoso quando si definisce qualcuno come arguto. La satira invece utilizza lo scherno o il ridicolo per colpire le caratteristiche o gli atteggiamenti tipici dell’umanità o di una categoria specifica di persone.
Insomma, ci sono persone comiche, quindi innatamente divertenti e persone con un grande umorismo, che sono quindi capaci di fare ridere.  Posso contare gli umani che mi fanno ridere sulla punta delle mie unghie, e fidatevi, non completo nemmeno una zampa. Se c’è qualcuno che mi fa ridere e che è il porta voce dell’umorismo, quello buono, è il mio amico Terry. Anche se lo conosco da poco posso eleggerlo a carica di porta voce, dato che avevo letto i suoi libri o almeno quelli che Pearl ha in casa. E poi è un Sir, eletto direttamente dalla regina Elisabetta in persona.
Come dite? Terry… Brooks? Con degli incompetenti mi tocca parlare. Il vostro limite di ignoranza non ha limiti. Terry Brooks è ancora vivo e non è un Sir. Sto parlando di Sir Terry Pratchett, autore e maestro indiscusso del fantasy umoristico. Certo, in Italia non gli è mai stato dato così tanto credito, ma siete ancora in tempo a redimervi, sciocchi.
Non ho avuto ancora la possibilità di scambiare con lui delle vere e proprie conversazioni, come ho fatto invece per esempio con i già citati Dickens e Pirandello, ma nei nostri pochi incontri ho potuto godere del suo grande humor tipicamente britannico e mi ha rivelato come la sua motivazione a scrivere il fantasy umoristico sia nata dal suo desiderio di scrivere ciò che semplicemente gli piace leggere. La sua capacità di utilizzare l’umorismo per parlare di temi delicati, come per esempio la morte, o di creare un mix perfetto di umorismo e filosofia mi hanno stregat(t)o. E poi lui ama i gatti. Sapete che quando se ne è andato dal vostro mondo lo ha fatto circondato dalla sua famiglia e con il gatto accoccolato sul letto accanto a lui? Un vero Sir.
Con la sua grande ironia, che sostiene di aver appreso da Richmal Crompton, autrice inglese di inizio Novecento, è riuscito a rendere la morte divertente, a portarci a fare il tifo per lei, facendola parlare solo in maiuscolo e scrivendo storie su di essa, tra cui “Morty l’apprendista”, in cui la morte cerca un sostituto per poter andare in ferie. E la sua morte è stata annunciata dalla figlia sul sito e su Twitter con queste parole: AT LAST, SIR TERRY, WE MUST WALK TOGETHER (ALLA FINE, SIR TERRY, DOBBIAMO CAMMINARE INSIEME).
Un esempio della sua infinita capacità di far ridere è rappresentato dalla maglietta che spesso, se non sempre, metteva durante le convention fantasy. Me l’ha mostrata giusto poco tempo fa, una maglietta nera con la scritta:

Tolkien’s dead
J. K. Rowling said no
Philip Pullman couldn’t make it
Hi, I’m Terry Pratchett

Ovvero:

Tolkien è morto
J. K. Rowling ha rifiutato
Philip Pullman non poteva farcela
Ciao, sono Terry Pratchett

Abbiamo passato la serata a ridere e scambiarci impressioni sul mondo della letteratura di oggi e sulle nuove tecnologie. Credo che la pensi un po’ come me su internet: ovvero il futuro è fuori dalle vostre stanze, si trova nella vita reale perché non è modellato dalla rete. Siamo noi che modelliamo la nostra vita attorno alla tecnologia. Quindi forse anche a lui questo blog sembrerebbe insulso e privo si alcun senso. Gli sottoporrò questo quesito il prima possibile.
Tra le cose che però ho più impresso nella memoria di quell’ultimo incontro che abbiamo avuto, è stato il momento in cui mi ha detto: “Sai cosa mi ha fatto innamorare dei libri? Non il penny che mia mamma mi dava per ogni pagina che leggevo, ma la capacità che i libri hanno di portarti alla sospensione dell’incredulità”.
Credo fermamente che lui… Ehi, scendi immediatamente.
Il cane sta cercando di salire sulla mia poltrona. Devo andare.

Zucca🐾

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